Campobasso

Dalla festa alla denuncia: “Bullismo contro i gay pure nelle scuole”. Al Molise Pride si canta anche ‘Bella ciao’ fotogallery

Cinquecento persone hanno alla seconda edizione della manifestazione organizzata da Arcigay Molise che quest'anno ha chiesto una legge regionale a tutela della comunità Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Musica, entusiasmo ma anche un momento di riflessione: "No all'omofobia e alle discriminazioni che spesso cominciano dai banchi di scuola da parte degli stessi insegnanti".

Non c’è dubbio: è una festa. Colorata, partecipata, con l’entusiasmo contagioso di 500 persone che prendono parte al Molise Pride per dire che loro sono dalla parte della comunità Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Ma è anche la manifestazione della consapevolezza e della denuncia nei confronti di una società ancora troppo intollerante, intrisa di omofobia,a cominciare dalla scuola. E gli organizzatori dell’evento, per il secondo anno a Campobasso, lo denunciano con nettezza, oltre a chiedere a gran voce una legge regionale che tuteli le “famiglie arcobaleno” e contro l’omofobia e la transfobia che “dilaga in questo Paese”.

Chiediamo il sostegno e la tutela alla comunità Lgbt che fino all’arrivo dell’Arcigay in questa terra non era riconosciuta”, sottolinea il presidente di Arcigay Molise Luce Visco, vittima sui social di alcuni messaggi di odio denunciati alla Polizia Postale. “Ma non ci lasciamo intimidire, andiamo avanti con più orgoglio”.

 

Ritrovo in piazza Cuoco alle 16 di questo caldo pomeriggio estivo (27 luglio). Fiori colorati, striscioni contro i ministri Salvini e Fontana, magliette a tema, le bandiere di Arcigay Salerno e di Amnesty International. Il must sono le ghirlande colorate vendute da alcuni ambulanti che hanno fiutato l’affare.

Molise pride 2019

Mentre la Polizia presidia l’area con un cordone di sicurezza, iniziano ad arrivare i partecipanti al Molise Pride 2019. Tantissimi i ragazzi, la maggior parte sono studenti. Qualcuno ha il volto dipinto con i colori dell’arcobaleno. Ma anche persone – uomini e donne – che qualcuno direbbe ‘normali’, chiaramente vicini alla battaglia a tutela dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Genitori con i passeggini, qualcuno in compagnia del proprio cagnolino con il collarino rigorosamente con i colori dell’arcobaleno.

Ci sono Sara Ferri, una delle sostenitrici del movimento in Molise, l’ex presidente del Consiglio comunale ed esponente del Pd Michele Durante, il segretario di Arcigay Gabriele Piazzoni, la famosa drag queen Cristina Prenestina. Arrivano le consigliere regionali Patrizia Manzo e Micaela Fanelli che alla fine dell’evento prendono l’impegno di portare all’attenzione dell’Aula di via IV Novembre il tema di una legge regionale a tutela della comunità Lgbt.

Nota curiosa: c’è anche un esponente del Movimento degli uomini casalinghi.

uomini casalinghe

E poi i rappresentanti delle istituzioni: il sindaco di Campobasso Roberto Gravina, gli assessori Luca Praitano e Paola Felice, tutti rappresentanti del Movimento 5 Stelle. La titolare della Cultura e delle Attività Produttive ha proposto al governo cittadino di concedere il patrocinio alla manifestazione, come avvenuto lo scorso anno durante l’amministrazione Pd guidata da Antonio Battista.

Arriva anche il governatore Donato Toma, anche se la Regione neppure quest’anno ha concesso il patrocinio gratuito alla manifestazione, così come avvenuto lo scorso anno. Il presidente sottolinea “la libertà di espressione rispettando la libertà di chi la pensa diversamente” ed esplicita: “Noi non concediamo il patrocinio per queste sfilate, ma questo non vuol dire che non sia per la libertà di espressione”.

Molise Pride 2019

Alle 17 il corteo parte. Festoso, allegro. La manifestazione fila liscia come l’olio fino alla fine, anche se c’è una piccola nota stonata: a più di qualcuno è sfuggito l’omaggio a Dallara che con la sua canzone ‘Come prima’ era stato designato colonna sonora dell’evento.

Qualcuno si affaccia al balcone, altri seguono incuriositi il passaggio dell’onda colorata. Si canta sulle note di brani popolarissimi, dai Queen a Raffaella Carrà fino a Donatella Rettore. E ancora: ‘It’s raining man’. Via Veneto, via Mazzini, poi corso Vittorio Emanuele. Qui c’è la prima sosta del corteo. Dal palco allestito sul camion dell’Arcigay prende la parola il primo cittadino Roberto Gravina che dà il benvenuto ai manifestanti.

 

Tappa finale in piazza della Vittoria dove la musica pop lascia spazio all’inno della sinistra, ‘Bella ciao‘, cantata a squarciagola dai ragazzi. Nella ‘piazzetta’ di Campobasso gli interventi e le riflessioni sulla manifestazione perchè, dicono gli organizzatori, “il pride è solo il risultato di un giorno, ma la nostra lotta è continua e il nostro pride è ogni giorno”. E denunciano che “l’omofobia inizia dalla scuola, dove avvengono le prime discriminazioni, anche da parte dei professori”.

Viene ricordato quello che succedeva in epoca fascista, quando le isole Tremiti divennero luogo di confino per gli omosessuali. 

Ma il pensiero va alla transessuale  Sylvia Rivera e ai moti di Stonewall, gli scontri avvenuti esattamente 50 anni fa a News York tra la Polizia e alcuni omosessuali. E’ questo episodio che viene considerato simbolicamente il momento di nascita del movimento di liberazione gay nel mondo.

La regista Karol di Tommaso lancia un messaggio forte: “Non può esistere una società moderna che non accolga il diverso”.

Interviene Piero Turano, attivista e attore, salito alla ribalta nell’ultimo anno dopo aver interpretato il personaggio Filippo Sava nella web serie giovanile Skam Italia. Turano, attivista dell’associazione Arcigay e in passato vittima di discriminazione e scritte offensive a scuola, ha interpretato un giovanissimo omosessuale che vive serenamente la propria condizione, nonostante difficoltà e una società opprimente verso le persone LGBT.

 

Infine viene accolta con un’ovazione la drag queen Cristina Prenestina che racconta la sua persona esperienza di discriminazione.

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