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Il primo sabato estivo scatena la festa: pienone nel centro per anziani di via Cina tra musica e cibo fotogallery

“L’età non è quella che pensi che sia. Si è vecchi quanto si pensa di esserlo”. La frase, resa celebre dal pugile statunitense Muhammad Ali, rappresenta in pieno il pensiero ed il vivere quotidiano degli anziani termolesi. Settimanalmente le coppie o i single, di età variabile dai 45 ai 90 anni, si riuniscono nel centro dedicato di via Asia: “Qui stiamo insieme, ci divertiamo, balliamo e mangiamo”, commentano a Primonumero.it. L’ultima festa, solo in ordine cronologico, è quella che ha visto protagonisti decine di persone lo scorso sabato 8 giugno, nel primo fine settimana di inizio estate.

Mentre le famiglie risalivano dal mare, l’associazione preparava attentamente la sala, sui due livelli, posizionando tavoli, sedie ed allestendo la zona per la musica dal vivo: “Con 7 euro – commenta una donna – Ci hanno offerto antipasto, pomodori, frutta, dolce, bibite ed animazione dal vivo”. Una notte di danza, musica, chiacchiere e scherzi che si è protratta fin dopo la mezzanotte, quando il caldo e la stanchezza hanno iniziato a farsi sentire e la voglia di riposo ha preso possesso del corpo. “Ci riuniamo tutti i mercoledì ed i sabato – chiariscono alcuni frequentatori abituali – Poi organizziamo anche serate in giorni differenti, festeggiamo assieme i compleanni o gli anniversari”.

Chiedendo in giro, tra le pause da un ballo di gruppo e di coppia, emerge lo spirito di gruppo, familiare, che lega gli anziani fra loro non solo sotto lo stesso tetto, ma sotto un’unica, grande famiglia, pur non avendo lo stesso legame sanguineo. E infatti quando qualcuno di loro si assenta per più di una serata, scatta subito la macchina della solidarietà: telefonate, messaggi e richieste di informazioni rappresentano un modo per consolidare il rapporto. E quando qualcuno dei nonni ha un evento importante come un battesimo, una comunione od una cresima di uno dei nipoti, la festa dura per diversi giorni: “Ho portato i confetti perché è nato mio nipote e voglio festeggiare con i miei amici”, confessa una nonna.

Un modo per sentirsi meno soli, in un mondo che cammina troppo velocemente e si appoggia sempre più alla tecnologia che sostituisce i rapporti umani, il centro di aggregazione, uno dei tanti presenti in città, è l’ancora di salvezza alla solitudine. Qui ci sono persone rimaste vedove che, grazie alla presenza di altri, si sentono nuovamente parte della comunità, con un ruolo non più marginale ma da protagonista.

Uno spirito di comunità che si estende anche a chi, magari per la prima volta e senza aver pagato, si trova a passare di qui ed a cui vengono offerti dolci, bevande e divertimento. Accanto ai problemi personali e di salute, una donna palesa le difficoltà di avere luoghi di aggregazione per bambini ed anziani: “Se non ci fossero questi circoli, saremmo relegati in casa. Nemmeno i bambini se la passano meglio, visto che non ci sono aree dedicate a loro. Le uniche disponibili sono piene”.