Operazione gold rush

Arrestata banda che rapinava gioiellerie armata di fucili: sospetti sul colpo a due passi dal Molise

Era in carcere a Larino uno sei sette pregiudicati raggiunti oggi da un’ordinanza di custodia cautelare della Compagnia carabinieri di Foggia, guidata dalla Procura del capoluogo dauno. Si indaga per scoprire se la batteria abbia colpito anche il Sarni Oro del centro commerciale Insieme di San Salvo, da cui poi scaturì la sparatoria della Polizia nei confronti di due ignari cittadini scambiati per rapinatori

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno arrestato stamattina 21 giugno sette persone accusate di far parte della banda che rapinava gioiellerie e altre attività della provincia dauna con colpi rapidi ed efficaci, utilizzando fucili e altre armi. Uno dei sette arrestati, il 62enne Giuseppe Spiritoso, si trovava già in carcere a Larino.

Ma i collegamenti col Molise non finiscono qui. È possibile infatti che la banda abbia commesso diversi altri colpi, come quello molto simile per modalità di esecuzione, al Sarni Oro di San Salvo nel febbraio 2019, che poi portò alla sparatoria di una pattuglia della polizia contro due ignari cittadini scambiati per rapinatori a Petacciato marina.

Intanto sono in carcere Alessandro Aprile, 35enne, i suoi fratelli Giuseppe e Domenico, di 31 e 38 anni (entrambi ai domiciliari), Arnaldo Sardella, 33 anni, Nazario Carovilla, 34 anni, e Alessio Piemontese, 35 anni (domiciliari), oltre a Giuseppe Spiritoso, per i reati commessi a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, ricettazione, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi comuni da sparo. Molti di loro risultavano già dietro le sbarre prima del blitz di stamattina per l’operazione ‘Gold Rush’, cioè corsa all’oro.

Gold rush banda rapinatori gioiellerie Foggia

Fra i nomi già noti alle cronache nostrane, oltre a Spiritoso, va segnalato anche Sardella, che pochi giorni fa era stato arrestato con l’accusa di far parte del clan Nardino di San Severo, i cui tentacoli erano giunti fino al Molise, con un covo a Petacciato.

La batteria arrestata stamane sembra quindi un mix fra malviventi dei clan di San Severo e quelli di Foggia, dato che risultano esserci appartenenti alle famiglie dei Sinesi-Francavilla, fra le più potenti nel capoluogo della Capitanata.

I malviventi catturati dai carabinieri sono accusati di aver compiuto almeno cinque rapine, fra le quali quella particolarmente spettacolare a una gioielleria di Lucera, il cui filmato mostra come abbiano agito in quattro, armati fino ai denti, riuscendo a rubare gioielli e preziosi e scappare in appena due minuti di orologio. Ma altri colpi li avrebbero messi a segno in distributori di carburante, uffici postali e ai furgoni portavalori.

Gold rush banda rapinatori gioiellerie Foggia

Gli stessi inquirenti, guidati dal procuratore capo Ludovico Vaccaro, lo stesso che fino a poco tempo fa guidava la Procura di Larino, non nascondono che i sette potrebbero essere indiziati di altre rapine alle gioiellerie e in particolare ai Sarni Oro di un ampio raggio di territorio. “Ci sono evidenti analogie con altre rapine – ha detto il comandante provinciale dell’Arma di Foggia, Marco Aquilio –. Potrebbero essere delle coincidenze, ma di certo investigheremo”.

Potrebbero essere loro i malviventi che il 7 febbraio scorso seminarono il panico al Centro commerciale ‘Insieme’ di San Salvo, a un chilometro dal confine col Molise, in una sera che poi venne ricordata perché una pattuglia della Polizia con un’auto civetta sparò a una vettura scambiata per quella dei rapinatori a Petacciato marina.

Di certo la zona del Molise era conosciuta, almeno da una parte della banda criminale, e non è da escludere che alcuni negozi della provincia di Campobasso fossero nel mirino.

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