Termoli

Salvi mamma e neonato prematuro grazie a cesareo d’urgenza. “Senza il punto nascite nessun lieto fine”

Se non ci fosse stato il punto nascite a Termoli  probabilmente oggi la donna di 37 anni che ieri ha dato alla luce il suo piccolino non potrebbe ringraziare il reparto né il “fato” che tiene ancora aperto il nosocomio adriatico.

Un cesareo d’urgenza alla trentesima settimana con un lieto fine. Lei, di Larino, si trovava a Termoli per trascorrere il pomeriggio domenicale a passeggio quando è stata portata in tutta fretta al San Timoteo per un distacco di placenta. Si è ritrovata in sala parto subito dopo e questo le ha salvato la vita, salvandola anche al neonato.

L’intervento chirurgico è stato effettuato dal primario facente funzione Bernardino Molinari e dal dottor Saverio Flocco. Il bambino è nato prematuro al settimo mese e trasferito nel reparto di neonatologia del Cardarelli, a Campobasso, in buone condizioni per fortuna.

La signora sta bene ed è consapevole che quei minuti sono stati fondamentali a salvarli entrambi. In quelle condizioni raggiungere un ospedale diverso, con un impiego di tempo maggiore, avrebbe significato probabilmente un epilogo tragico.“Senza il reparto di Termoli – ha spiegato il dottor Molinari – ci sarebbero state conseguenze diverse perché agire tempestivamente in casi come questi, eccezionali ma che tuttavia si possono verificare, è fondamentale”.

“Il reparto – ha raccontato Saverio Flocco su Facebook in un post dedicato – è una garanzia per tutte le donne del basso Molise, una certezza delle cure, un diritto alla loro salute che purtroppo rischia di chiudere perché non raggiunge un numero sufficiente di parti all’anno”.

Dovrebbero essere almeno 500, in base alle leggi vigenti, ma è un tetto ancora lontano anche perché i medici in servizio sono pochissimi e il tasso di “migrazione” ospedaliera eccessivamente elevato.

Ancora troppi infatti i parti delle termolesi e delle donne residenti in Basso Molise che avvengono a Vasto. Ed è anche questo che firma la condanna a morte del punto nascita.

“Il nostro destino e quello dei vostri figli è anche nelle vostre mani” la conclusione del dottor Flocco sul social. Con circa 300 parti all’anno il reparto di ostetricia e ginecologia di Termoli è destinato a chiudere i battenti, malgrado sia stata chiesta una deroga rispetto al Decreto Balduzzi. E, da questo punto di vista, la politica è chiamata a fare la sua parte, sebbene la sanità sia di competenza regionale e al momento ci sia un Commissario straordinario direttamente scelto dal Governo. Ma con una campagna elettorale che dovrebbe affrontare temi rilevanti è impensabile che venga ignorata proprio la sanità, uno dei diritti fondamentali del cittadino.

 

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