I nomi degli eletti e le 2 ipotesi

Prove di nuovo Consiglio comunale a Termoli: ecco chi entra e chi resta fuori. Nel caso di Sbrocca sindaco sarà “anatra zoppa”

I seggi saranno assegnati dalla Prefettura soltanto dopo il ballottaggio. Ma è possibile fin da subito scattare la fotografia al futuro consiglio comunale della città adriatica. 4 poltrone alla Lega, 4 al Movimento 5 Stelle, 3 ai Popolari, 2 al Pd. Entrano i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze.

Si va delineando la composizione del prossimo consiglio comunale, pur se restano in piedi almeno due possibilità e qualche incognita che sarà “risolta” all’ultimo momento. In caso di vittoria di Francesco Roberti al ballottaggio, la situazione sarebbe chiara: premio di maggioranza al centrodestra, 15 consiglieri più il sindaco e largo margine in consiglio per governare. Con l’ipotetico successo di Angelo Sbrocca al secondo turno si configurerebbe quella che in gergo viene definita ‘Anatra zoppa’, in sostanza un sindaco senza maggioranza.

Questo perché le liste collegate alla candidatura di Francesco Roberti hanno superato il 50 per cento dei voti (51,03%). In questo modo il premio di maggioranza (cioè il 60% dei posti in Consiglio, che a Termoli significa 15 seggi) non può scattare a favore dell’altro candidato sindaco che risulti vincente al secondo turno, in questo caso Sbrocca.

Ecco quindi l’assise con un futuro Roberti in fascia tricolore. Il centrodestra avrebbe 15 consiglieri, suddivisi in 4 per la Lega (12,35% delle preferenze), 3 per i Popolari (11,35%), 3 per Forza Italia (8,93%), 2 per Fratelli d’Italia (7,07%), 2 per Diritti e Libertà (5,88%) e 1 per Siamo Termoli nel futuro (5,45%).

Viste le preferenze riportate (qui il dettaglio), ecco quindi i consiglieri dell’ipotetico consiglio comunale: i leghisti Michele Marone (440 voti), Annibale Ciarniello (431), Rita Colaci (335) e Bruno Fraraccio (183).

Marone e Ciarniello

Quindi i Popolari Vincenzo Ferrazzano, ancora una volta più votato con 555 preferenze, poi Vincenzo Aufiero (330) e Costanzo Pinti (287). I tre forzisti sarebbero Giuseppe Mottola (290), Enrico Miele (206) e Francesco Rinaldi (204). I due di Fdi Silvana Ciciola (331) e Antonio Di Brino (270). I due di Diritti e Libertà sono i transfughi (che nella scorsa legislatura appoggiavano Sbrocca) Michele Barile (320) e Vincenzo Sabella (197). Per Siamo Termoli entrerebbe Nico Balice (367).

Sempre nell’ipotesi di Francesco Roberti vincente, la minoranza di nove consiglieri verrebbe suddivisa fra gli altri tre candidati sindaco sconfitti. Una ripartizione che si fa su base proporzionale, con un metodo complesso che prevede quozienti di liste e “resti”. Un po’ come avviene per l’assegnazione dei seggi al Parlamento italiano. E quindi, in particolare, Angelo Sbrocca andrebbe a fare opposizione con i due più votati del Partito Democratico (10,02%), cioè Oscar Scurti (292 preferenze) e Manuela Vigilante (243), oltre che con Andrea Casolino (161) della lista VotaxTe (6,84%).

Nick Di Michele verrebbe affiancato in minoranza da Daniela Decaro (325), Ippazio Stamerra (195) e Antonio Bovio (179), tutti per il Movimento Cinque Stelle, primo partito della città con il 18,29% delle preferenze.

Ultimo posto andrebbe a Marcella Stumpo, unica esponente della Rete della Sinistra, lui cui lista ha totalizzato il 5,25%. Fuori dal consiglio Maria Chimisso (275) di Unione per Molise (4,34%) perchè il partito non ha ottenuto il quoziente necessario. Qualora però Sbrocca dovesse scegliere di dimettersi da consigliere, sarebbe proprio Maricetta Chimisso a entrare al suo posto. 

Collage consiglieri comunali 2019

C’è poi una seconda possibilità, che con il ballottaggio ancora da fare non si può matematicamente escludere. E cioè che a vincere possa essere proprio Angelo Sbrocca. In questa eventualità il quadro è assai più nebuloso, e configura la cosiddetta Anatra zoppa. La definizione indica quei rari casi in cui un sindaco, pur eletto a maggioranza, si trova a “convivere” con un consiglio comunale la cui maggioranza è rappresentata da liste che avevano sostenuto un diverso candidato a sindaco. Anche col successo del centrosinistra infatti la maggioranza spetterebbe comunque al centrodestra, che dovrebbe portare in consiglio – secondo i calcoli effettuati finora – 13 consiglieri, contro gli 11 della minoranza.

Rispetto ai nomi fatti più sopra, in caso di affermazione del sindaco uscente, sarebbe proprio Maria Chimisso a rientrare in consiglio per Unione per Termoli. E non sarebbe l’unica del centrosinistra. In forza del calcolo proporzionale su base del voto di lista, infatti, un seggio (il terzo) andrebbe al partito Democratico e sarebbe occupato da Michele Ventresca. E poi entrerebbe anche Gianni Di Tella, secondo più scelto della formazione VotaxTe con 136 preferenze.

Ingressi che sarebbero a discapito di Vincenzo Sabella, che verrebbe ‘sacrificato’ quale secondo della lista Diritti e Libertà e di Francesco Rinaldi, il terzo classificato di Forza Italia. In questo caso infatti Roberti diverrebbe consigliere comunale e andrebbe a togliere un seggio a uno dei suoi.

Per il resto tutto invariato: Marcella Stumpo entrerebbe comunque in Consiglio come pure Nick Di Michele del 5 Stelle insieme con i tre consiglieri pentastellati eletti.

È chiaro che se dovesse vincere Angelo Sbrocca si troverebbe davanti una sola possibilità: cercare l’appoggio degli altri eletti in minoranza e di qualcuno della maggioranza così da avere i numeri per amministrare. Senza di quelli, governare è impossibile.

Ps. I calcoli per disegnare entrambi gli scenari, certamente non facili, sono stati fatti con il prezioso aiuto di Massimo De Leo, che ringraziamo di cuore.

commenta