Cronache

Il business della coca e dell’eroina in casa, tutti a giudizio i 22 indagati di operazione “Lungomare”

Questa mattina (6 maggio) il gup ha definito la posizione di tutte le persone indiziate nella maxi inchiesta dei carabinieri del nucleo investigativo condotta ad ottobre scorso. In due hanno patteggiato, per cinque ci sarà il processo ordinario, quindici quelli che hanno scelto il rito abbreviato

Ventidue persone a giudizio. Sono gli imputati nell’ambito di “Operazione Lungomare”, la maxi indagine condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Campobasso. Due hanno già patteggiato, per 15 la scelta del rito abbreviato, altri cinque saranno sottoposti al processo ordinario.

Questa mattina il Gup ha definito una per una le posizione degli imputati senza battere ciglio, accogliendo quindi le richieste avanzate dal procuratore capo della Repubblica di Campobasso Nicola D’Angelo e dal sostituto procuratore Elisa Sabusco e scrivendo la parola fine sull’inchiesta. Complessa e articolata. Gli accertamenti, di volta in volta arricchiti da intercettazioni e documenti, con non pochi colpi di scena, sono stati condotti dai carabinieri del capitano Vincenzo Di Buduo e sono partiti analizzando con rigore quasi scientifico il mondo dello spaccio e del consumo di stupefacenti a Campobasso e dintorni.

Siamo alla fine di ottobre 2018, quando la direzione distrettuale antimafia ottiene la firma del gip Teresina Pepe per l’esecuzione delle misure.

I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Campobasso hanno lavorato per mesi, giorno e notte, h24, ad immortalare momenti di spaccio, di traffico e viaggi di eroina e cocaina da e per Campobasso. Quella che smantelleranno a partire dall’alba del 30 ottobre è una vera e propria “cupola”.

Un pericoloso sodalizio criminale composto da pregiudicati sanseveresi e molisani, che – avvalendosi del supporto di elementi della criminalità foggiana per il rifornimento della sostanza stupefacente – ha aggredito con sistematicità e profondo radicamento non solo la zona della fascia costiera molisana, ma anche l’intero territorio della provincia di Campobasso. Appartamenti presi in affitto a Campomarino, Larino, Campobasso e trasformati in vere e proprie centrali, dove venivano trattate e tagliate le sostanze e poi smistate ai pusher che la vendevano per strada.

Grazie alle attività tecniche, osservazioni pedinamenti e perquisizioni, e alle testimonianze rese da numerosi testimoni (diverse decine di assuntori di droga) sentiti nel corso delle indagini, si sono raccolti a carico degli indagati tutti gli indizi per ottenere le misure poi eseguite.

Ventidue arresti e 7 denunce in stato di libertà. Ma nel fascicolo giudiziario emergono anche  1.400 condotte di cessione di droga, 20 recuperi di sostanza stupefacente per un totale di circa 100 grammi di hashish, 330 grammi di cocaina e 400 grammi di eroina.

Numeri importanti per una realtà come quella molisana, rispetto ai quali anche il capo della Procura Nicola D’Angelo, sottolineò che seppure tutte le persone indagate avessero il sacrosanto diritto ad essere considerate innocenti fino a sentenza “Parliamo di numeri grossi e la roba sequestrata non sono certamente mammole”. Operazione Lungomare, infatti, ha registrato un totale di 39 persone indagate nel corso del tempo comprese le 22 dell’ottobre scorso. L’accusa di cui ora quelli che hanno scelto il rito ordinario dovranno rispondere dinanzi ai giudici è associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

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