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Sporcizia, vetri rotti e rifiuti speciali tra la vegetazione: il degrado in via Napoli fotogallery

Via Napoli, quartiere alla periferia nord di Termoli, nei pressi della casa di riposo ‘Opera Serena’. Qui la tranquillità vige sovrana, un luogo in cui camminare è un piacere, e si può farlo lontano dal caotico traffico del centro. Eppure l’armonia viene rotta da alcuni incivili che continuano ad assumere comportamenti sbagliati, spinti da una creatività, del tutto personale, in ambito di arredo urbano.

È proprio in seguito alla maleducazione che ci si trova di fronte ad uno spettacolo desolante: pezzi di vetro, provenienti da bottiglie di alcool e superalcolici, lattine, materiale edile buttato a terra, lungo i marciapiedi o tra la vegetazione, con la speranza che l’erba possa ricoprirli e far sparire le tracce. Ma non è una novità: non lo è per la zona come per i residenti che, a cadenza ormai ciclica, si ritrovano a dover fare i conti con la maleducazione di ignoti.

Accanto ai marciapiedi cresce una rigogliosa vegetazione ed i rami di alcuni alberi impediscono il passaggio sul marciapiede; ma a preoccupare non è tanto la natura, che si riprende il suo posto, quanto un tappeto di vetri che rende la camminata un vero incubo. In inverno, quando le temperature costringono ad indossare scarpe pesanti, non si corre alcun pericolo, ma con l’arrivo della bella stagione e la voglia di usare abiti più leggeri, si può incorrere in tagli più o meno profondi ai piedi.

Ad incorrere in questi pericoli, tuttavia, non sono solo gli adulti, ma anche i bambini che, per loro natura, sono curiosi: passeggiare con i bimbi piccoli, soprattutto in un’età in cui iniziano a muovere i primi passi nel mondo, potrebbe riservare delle sorprese amare, in quanto potrebbe ferirsi alle mani o alle gambe, magari in seguito ad una caduta o perché attirati dalla luce che riflette sul vetro. Nemmeno le camminate con il proprio amico a quattro zampe sono al sicuro perché le bottiglie rotte potrebbero compromettere le loro funzioni deambulatorie in modo più o meno grave.

Insomma, più che una strada, sembra un progetto rivoluzionario che vede la città come un museo dell’estro all’aperto: ad arredarlo, però, non sono dei geni dell’architettura moderna, ma semplici cittadini che, privatisi di vecchie coperte o di bottiglie vuote, hanno deciso di riqualificare la città, un po’ troppo spoglia per i loro canoni. In cambio, però, meriterebbero una cospicua multa.

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