Termoli

La costa che non ha più Trabucchi: “Vogliamo ricostruirli, ma solo per la pesca non vale la pena”

Da anni quattro imprenditori locali pagano la concessione per la costruzione di altrettanti Trabucchi, ma non iniziano i lavori perchè la legge ne prevede l'utilizzo solo per la piccola pesca. "Basta una modifica temporanea per farne dei locali". E di recente il consigliere Romagnuolo ha presentato una proposta di legge per consentire la realizzazione di attività di ristorazione e per ospitare eventi

Diciamoci la verità: quando si parla di turismo e costa molisana spesso si fa riferimento ai Trabucchi (o Trabocchi, secondo alcuni), come particolarità del territorio, peculiarità da valorizzare, leva per il turismo. Belle parole, ma fatti zero. Perchè a Termoli di trabucchi ce ne sono un paio e solo uno è ben visibile al pubblico, ma praticamente inaccessibile. ‘Colpa’ della legge regionale che ne prevede l’utilizzo soltanto per la piccola pesca e non a fini commerciali, ricettivi, in una parola turistici. Ma quello che pochi sanno è che ci sono ben quattro concessioni per la realizzazione di altrettanti trabucchi già attive da anni. Insomma chi ha la concessione può costruirlo ma non lo fa, semplicemente perché sarebbe anti economico.

In sostanza nessuno con un po’ di sale in zucca si sognerebbe mai di investire 150 mila euro, sempre che bastino, per costruire ex novo una macchina da pesca che sembra venire dal passato e che oggi come oggi ha più una funzione estetica che pratica nella cattura delle specie ittiche locali. Insomma nessuno si mette a spendere tutti quei soldi per uno strumento da pesca che costa tanto e rende poco.

E allora? I titolari delle concessioni hanno avuto negli ultimi anni diversi confronti con gli amministratori locali, specie quelli regionali che hanno in mano la possibilità di cambiare il destino dei trabucchi molisani. “Da tutti abbiamo avuto rassicurazioni, nessuno ha fatto nulla. Perché? Ce lo chiediamo anche noi, senza trovare risposta” confessa uno dei concessionari che paga ogni anno circa 2mila euro di rinnovo di una concessione per un bene che oggi non esiste e chissà quando verrà costruito.

termoli-trabucco-e-borgo-antico-147742

“Quello che chiediamo è una modifica temporanea, per 2-3 mesi l’anno, della destinazione d’uso dei trabucchi“. Molti pensano a quegli splendidi localini della vera Costa dei Trabocchi, quella della provincia teatina, fra Vasto, Fossacesia e San Vito Chietino, dove gustare pesce appena raccolto dalle reti. “Ma non per forza dobbiamo realizzare dei ristoranti, perché per quelli servono altre autorizzazioni e maggiore sicurezza relativa alla cucina. Pensiamo invece a dei bar, dove prendere un caffè o sorseggiare un aperitivo guardando il mare” riferisce uno dei titolari della concessione che chiedono alla Regione di mettere mano alla legge che li regolamenta.

Il che, va detto, non andrebbe a esclusivo vantaggio di chi ha una concessione, ma un po’ dell’intero territorio, cittadini in primis e turisti in seconda battuta. Sì, perché oggi la cosiddetta Passeggiata Di Bitonto, meglio nota appunto come Passeggiata dei Trabucchi, è spesso in preda al degrado e alla sporcizia e sicuramente poco valorizzata rispetto alle ampie potenzialità turistiche che avrebbe.

Qualcuno ha ipotizzato che fra i dubbi più consistenti ci sia quello legato alla sicurezza, dato che le mareggiate lì colpiscono con un certo vigore, tanto che è ancora fresco il ricordo del Trabucco spezzato dalla forza della tempesta nel novembre 2015. Da tre anni e mezzo infatti soltanto il Trabucco di Celestino è rimasto in piedi sotto alle Mura del Castello Svevo. Un altro è presente invece nell’area del porto turistico ed è utilizzato proprio per la cattura del pesce.

Qualche settimana fa il consigliere regionale di Forza Italia Nico Romagnuolo è tornato sull’argomento rivelando l’intenzione di far discutere in assise una proposta di legge per modificare quella esistente che risale a 20 anni fa.
L’iniziativa dell’esponente di maggioranza va nella direzione della “valorizzazione del trabucco come bene storico-culturale, che ha previsto meccanismi per il recupero di quelli esistenti nonché la realizzazione di nuove strutture in armonia con il paesaggio e l’ambiente”.

La proposta del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale mira a una valorizzazione basata su eventi culturali e manifestazioni di promozione dei prodotti ittici locali. Fra le novità anche “la possibilità per i titolari di svolgere attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande con uso di prodotto ittico pescato dalla struttura stessa“.

Secondo quanto dichiarato il mese scorso da Romagnuolo “in questo modo si consentirà ai proprietari di rientrare, anche solo parzialmente, delle spese di costruzione e gestione del trabucco, favorendo quindi gli investimenti privati, come peraltro già avviene per le strutture esistenti sulla costa abruzzese, denominata ‘Costa dei trabocchi’, e in cui questi ultimi sono abilitati a svolgere attività di ristorazione”.

Proprio il consigliere regionale ha inoltre rimarcato come “il Comune di Termoli, tramite apposito Piano, ha previsto la possibilità di costruire sei nuovi trabucchi, compreso quello già distrutto dalla mareggiata, che vadano a completare la porzione di litorale già valorizzata con la costruzione del nuovo lungomare. In una prospettiva di turismo integrato e sostenibile risulta fondamentale consentire l’utilizzazione del trabucco per scopi innovativi – concludeva Nico Romagnuolo -, senza intaccarne la funzione originale, e incentivando pertanto gli investimenti dei privati nella costruzione dei nuovi trabucchi, sancendo una partnership pubblico/privato per completare il progetto di riqualificazione dell’intera area lungomare oggetto di lavori negli ultimi anni. Questa iniziativa si inserisce nella visione strategica del turismo e dell’accoglienza auspicata dal presidente, Donato Toma, e rinnova l’impegno per una promozione efficace del territorio”.

commenta