Giochi di potere a campobasso e termoli

Comunali, centrodestra spaccato: confermato Tramontano. Roberti è ufficiale con l’ok della Lega

L'ingegnere di Forza Italia blindato nella città adriatica: il suo nome è ufficiale. Ma anche per Campobasso, complice probabilmente un intervento da Romaper risolvere il braccio di ferro interno alla coalizione, alla fine lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia firmano il documento per la candidatura di Alberto Tramontano: "Le nostre liste per sostenere i candidati sindaci indicati". Ma difficilmente Popolari e Udc accetteranno il nuovo diktat. Sullo sfondo la verifica di maggioranza richiesta dalle ex leghiste Calenda e Romagnuolo.

“Ora devono risolvere la vicenda a Roma”. E alla fine l’intervento dei leader nazionali c’è stato per ricomporre la ‘maionese impazzita’ in casa centrodestra. Succede tutto nell’arco di un tumultuoso pomeriggio, quando vengono blindate le candidature per Campobasso e Termoli: Alberto Tramontano e Francesco Roberti. L’ufficialità della sua candidatura viene messa nero su bianco in un doppio documento. Il primo è firmato da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Popolari, Udc e Orgoglio Molise, ad eccezione della Lega. “Il nome dell’ingegner Roberti – si legge nella nota – è condiviso da tutti i componenti della coalizione (comprese le civiche) tranne la Lega”.

Francesco Roberti

La firma della Lega compare nella seconda nota stampa viene, diramata un’ora dopo e con in calce le firme di Luigi Mazzuto (Lega), Filoteo Di Sandro (Fratelli d’Italia) e Annaelsa Tartaglione (Forza Italia). Ribadiscono la candidatura di Roberti e soprattutto confermano quella di Alberto Tramontano, così come stabilito dal tavolo nazionale.

“Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si impegnano con proprie liste a sostenere i candidati sindaci indicati; ritengono, inoltre, di dover procedere agli incontri con liste civiche che riterranno di collegarsi per completare il quadro da offrire all’elettorato”, aggiungono.

Il comunicato stampa difficilmente metterà la parola ‘fine’ alle manovre nel centrodestra, con i Popolari e l’Udc che hanno continuato a ribadire il ‘no’ al Alberto Tramontano. Anzi nelle ultime ore si stava profilando un braccio di ferro tra Alberto Tramontano – l’uomo indicato dalla Lega – e Aldo De Benedittis, ex assessore di Forza Italia e voluto dal governatore Donato Toma che in questa partita è intenzionato a far valere la sua forza. La candidatura del commercialista era stata data per ufficiale intorno a ora di pranzo. Ma “è una possibilità che non risulta”, avevano già risposto dal Carroccio.  

Aldo de Benedittis

Alla fine vince la spartizione decisa ad Arcore, nonostante i malumori provocati sul territorio. Confermate dunque le scelte prese dieci giorni fa in un vertice tra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni: avevano già stabilito che la Lega avrebbe indicato il candidato del capoluogo, ossia Alberto Tramontano, come ormai sanno tutti coloro che stanno seguendo questa sorta di ‘spy story’ molisana.

“Una imposizione inaccettabile” per più di qualche esponente politico – Vincenzo Niro (che aveva proposto le primarie per scegliere il candidato, ndr) e Salvatore Micone, leader dei Popolari e dell’Udc – che ha minacciato la coalizione di correre in  autonomia alle elezioni del 26 maggio.

Popolari e Udc avrebbero trovato pure una sponda in Quintino Pallante (Fratelli d’Italia) nonostante l’ok della Meloni sulla divisione delle ‘caselle’. “Non è per la persona, ma per il metodo. La nostra volontà e la nostra conoscenza del territorio non contano?”, ripetono come un mantra. Qualcuno aveva paventato pure della difficoltà a comporre le liste nel caso in cui Alberto Tramontano fosse confermato candidato sindaco del centrodestra.

La ‘rivolta’ ha trovato concretezza poi in un documento stilato al termine della riunione fiume di domenica sera (7 aprile) e finita intorno all’una di notte.

La posizione espressa dalla Lega – si legge nella nota – non è condivisa dalle altre forze che compongono il tavolo di coalizione, comprese le già dichiarate alleanze civiche non presenti in questa riunione regionale”. E poi “mentre tutto il centrodestra non condivide il nome proposto dalla Lega su Campobasso, esclusi i partiti nazionali che riconoscono l’accordo firmato ad Arcore dai leader”. Dunque, riporta il documento, “per uscire dall’impasse, Forza Italia al tavolo ha proposto una terna alternativa di nomi, più quelli provenienti dagli incontri avvenuti nelle scorse settimane sul territorio con l’intento di ampliare la possibilità di scelta su Termoli”.

Ora che le candidature sono blindate ufficialmente, non è escluso che comunque la coalizione si spacchi. Mazzuto non ha proposto nomi alternativi nè Tramontano ha fatto passi indietro come auspicato da qualcuno.  Anche perchè qualche giorno fa in Molise è venuto Andrea Crippa (in foto), esponente della Lega vicinissimo a Matteo Salvini. E’ stato a cena in un noto albergo del Venafrano e, come racconta chi c’era, ha ‘blindato’ la candidatura di Alberto Tramontano.

Andrea Crippa Alberto Tramontano Michele Marone

La linea della Lega è rigida e lo dimostra l’espulsione di Aida Romagnuolo e Filomena Calenda“, osserva qualche esponente politico. Le due consigliere regionali, dopo aver criticato l’operato dell’assessore – coordinato leghista Luigi Mazzuto che “non ha risolto i problemi del lavoro nella nostra regione”, sono state mandate via nel giro di pochissimo tempo.

Senza dubbio la scelta del candidato sindaco di Campobasso si lega a doppio filo anche con le tensioni tutte interne alla maggioranza. Sul tavolo del presidente è arrivata la richiesta di una verifica di maggioranza firmata – manco a dirlo – da Calenda e Romagnuolo.

Nemmeno l’opera di mediazione del governatore nemmeno ha fatto effetto. Impossibili pure i tesseramenti dell’ultima ora nella Lega (ipotizzati da qualcuno per favorire la candidatura di Corrado Di Niro e Aldo De Benedittis). Bisognerà vedere la reazione dei Popolari per l’Italia e dell’Udc. Con l’esito che il centrodestra potrebbe spaccarsi e perdere l’occasione di vincere le elezioni a Campobasso, risultato alla portata solo in caso di unità.

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