Campobasso verso il voto

Civiche in fuga dal centrodestra. Ultime trattative per liste e alleanze: Battista prova a ricompattare il centrosinistra

Iniziano a prendere forma gli schieramenti che partecipano alla sfida del 26 maggio. L'atteso boom dei movimenti non c'è stato: si ritirano dalla corsa le liste che avevano proposto Corrado Di Niro come candidato sindaco del centrodestra, oltre al Popolo della Famiglia e a Democrazia Popolare. Cinque finora le liste che appoggiano la leghista Maria Domenica D'Alessandro. Invece il Pd spera ancora di poter allargare il campo dialogando con 'Io Amo Campobasso' e 'Italia in Comune', mentre M5S presenta il programma elettorale.

Alla fine l’atteso exploit delle civiche non c’è stato. Pronostici sovvertiti a poche ore dalla presentazione ufficiale dei candidati in corsa alle Amministrative del 26 maggio. Gli elenchi potranno essere depositati dalle ore 8 alle ore 20 di venerdì 26 aprile e dalle ore 8 fino alle ore 12 di sabato 27.

Cinque per ora le liste del centrodestra guidato da Maria Domenica D’Alessandro: Lega (partito della stessa aspirante sindaca), Forza Italia, Fratelli d’Italia, Popolari per l’Italia e Udc assieme al movimento ‘E’ ora’ del presidente Donato Toma e di Nicola Gesualdo. In queste ore si sta lavorando per chiudere la sesta lista, ‘Campobasso futura’, che fa sempre riferimento a Vincenzo Niro. “Liste forti, con i classici ‘portatori di voti’ ai primi posti”, riferiscono dagli ambienti politici.

I movimenti civici in orbita centrodestra, invece, non ci saranno. L’ufficialità del ritiro dalla corsa, che già si ‘spifferava’ contestualmente alla conferenza stampa di presentazione della candidata del centrodestra Maria Domenica D’Alessandro, è stata ufficializzata in una nota stampa da ‘Campobasso al centro’ e ‘Campobasso del futuro’. I due movimenti, pronti ad esordire nella competizione elettorale, avevano proposto il nome dell’imprenditore e presidente dell’Associazione costruttori edili Corrado Di Niro.

Il progetto naufraga nel giro di due mesi a causa di una “imposizione dettata dall’alto”. A convincere ad ammainare la bandiera “la prevalenza di strategie politiche” e il mancato coinvolgimento nei tavoli decisivi. Il riferimento è ai vertici regionali in cui sono state decise le candidature di Alberto Tramontano prima e dopo il suo passo “di lato” di Maria Domenica D’Alessandro. “Abbiamo assistito, per l’ennesima volta, a decisioni assunte negli uffici ai piani alti della politica regionale“, tuonano i referenti Angelo Santoro (Campobasso del futuro) e Massimo Trivisonno (Campobasso al centro). “I partiti tradizionali sono importanti nell’ottica della politica in senso stretto, ma senza la mediazione dei movimenti civici non riusciranno mai a ritornare tra i cittadini”. Le due civiche si ritirano dalla corsa elettorale, nonostante avessero trovato 55 persone disposte a candidarsi.

Tuttavia, precisano,  “il lavoro capeggiato dal movimento civico ‘Campobasso del Futuro’, che ha visto per oltre sei mesi i cittadini incontrarsi, discutere e scrivere il programma elettorale per la città capoluogo, non sarà disperso. Le persone, che hanno aderito al movimento, infatti, continueranno a lavorare in maniera propositiva per il bene della città di Campobasso”.

Non presenteranno la lista nemmeno Il Popolo della famiglia e Democrazia Popolare, nonostante quest’ultimo avesse eletto alle Amministrative del 2014 Francesco Pilone e Marialaura Cancellario, due consiglieri comunali che per cinque anni dai banchi dell’assise civica sono stati protagonisti di una dura opposizione nei confronti dell’amministrazione Battista. La Cancellario sarà candidata nella lista di Forza Italia, Pilone ancora non scioglie le riserve ma potrebbe trovare spazio in una delle liste della coalizione. Si spiffera di Fratelli d’Italia, anche se il diretto interessato non ha ancora confermato.

Probabilmente nelle prossime ore potrebbe arrivare qualche novità dal centrosinistra: Antonio Battista potrebbe ‘recuperare’ in zona Cesarini chi si era allontanato. L’obiettivo? Rinforzare la coalizione per provare a sovvertire i pronostici dei bookmakers. Il sindaco uscente sarà sostenuto sicuramente da tre liste: Partito democratico, Centro democratico e Più Europa (forse ‘puntellato’ con qualche esponente di Leu-Articolo 1, il partito di Pietro Grasso). Queste ultime due compagini fanno riferimento a Felice Di Donato e ad Augusto Massa, uno dei big del centrosinistra cittadino nonchè sindaco per ben due legislature tra la fine degli anni Novanta e gli inizi del 2000. Forse nella coalizione del centrosinistra ci sarà anche una quarta lista.

Dialogo riaperto inoltre con Italia in Comune di Pino Libertucci. Trattative finora naufragate: il partito si è riunito e ha stoppato l’intesa. Ma l’orientamento potrebbe cambiare nelle prossime 24 ore.

Nulla da fare invece con Io Amo Campobasso, il movimento progressista che ha annunciato la candidatura dell’avvocato Paola Liberanome. Questa mattina – 24 aprile – nel gazebo allestito in piazza Municipio la raccolta delle firme per presentare la lista. Nelle stesse ore i referenti della lista hanno incontrato Antonio Battista per una intesa ‘last minute’.

Il numero minimo di firme a sostegno della candidata di ‘Io amo Campobasso’ è stato raggiunto. Ma la raccolta prosegue in queste ore sempre a piazza Municipio con l’aspirante sindaco Paola Liberanome. E proprio con l’avvocato animalista, portabandiera del manifesto politico, continua a dialogare il centrosinistra guidato dall’uscente sindaco Pd Antonio Battista il quale ha voluto incontrare l’avversaria di ‘Io Amo Campobasso’ nel tentativo, legittimo, di allargare il campo a questa lista civica che ha fatto di valori come accoglienza e inclusione il proprio leit motiv elettorale. Improbabile un passo indietro da parte dei due competitors del centrosinistra (Battista e Liberanome), più facile ipotizzare un, seppur tacito, patto di mutuo soccorso in caso di ballottaggio.

Il secondo turno è forse una delle poche certezze di questa campagna elettorale.

Infine il Movimento 5 Stelle presenta il programma elettorale che “parte dal lavoro svolto già 5 anni fa ed arricchito dall’esperienza maturata dai quattro consiglieri in questi anni di opposizione, oltre che dai tanti cittadini che nel contempo si sono avvicinati al nostro progetto”.

“Un documento che – riferiscono i pentastellati che puntano ancora su Roberto Gravina come candidato sindaco – si fonda sulla volontà rinvigorita di porre al centro dell’attenzione temi già ben rimarcati nelle elezioni 2014 come l’edilizia scolastica, la viabilità, il governo del territorio, l’ambiente, la mobilità sostenibile, il commercio in centro città, il sostegno alle fragilità, l’inclusione per gli immigrati, le politiche di genere, l’apertura verso temi etici e, non da ultimo, la lotta agli sprechi”.

Nel programma per le Comunali 2019 spazio a “una mobilità innovativa e sostenibile, interventi di riqualificazione e ri-funzionalizzazione di diversi luoghi e zone della città”. Inoltre, “ci proponiamo di rendere Campobasso una città “Capoluogo”, “Efficiente”, “Verde”, “Per tutti” e “Contemporanea””.