Campobasso

Via Matris chiusa: dopo il rischio crollo massi, la processionaria pericolosa per persone e animali

Lucchetti e catene sbarrano il cancello dallo scorso ottobre e il suggestivo sentiero che dalle pendici della collina dei Monti conduce fino al Castello Monforte è ancora inaccessibile. Intanto, nei giorni scorsi è arrivata la segnalazione di un cittadino, che evidenzia la presenza dei nidi di processionaria - pericolosa per le pinete, per i cani e potenzialmente anche per l’uomo - sugli alberi che costeggiano il viale. L’assessore all’Ambiente, Stefano Ramundo: “Serve uno studio geologico approfondito e i tempi non saranno brevi, mentre provvederemo da subito a eliminare il temuto insetto”.

Una passeggiata suggestiva nel cuore della città, un percorso antico che dal viale alberato posto ai piedi della collina Monforte si snoda fino all’omonimo Castello; uno dei simboli più amati del capoluogo. Parliamo della via Matris, cammino ricco di significati peculiari, persino ulteriori rispetto alla valenza puramente paesaggistica. Perché oltre all’importanza della connotazione naturalistica e del patrimonio boschivo ad essa connesso, il sentiero in questione è uno degli emblemi cittadini più nobili, un monumento alla storia di Campobasso, ma anche l’espressione autentica di quella religiosità che richiama direttamente il “viaggio” di Maria, madre di Gesù, attraverso i misteri del dolore di Cristo.

Un itinerario privilegiato, capace di assicurare panorami sublimi e di raccontare in maniera ammaliante scorci caratteristici di Campobasso. Peccato, però, che sia ancora chiusa.

Nell’ottobre dello scorso anno, infatti, il distaccamento di alcuni massi dalla collinetta dei Monti aveva portato l’amministrazione comunale a metter mano nuovamente a lucchetti e catene per serrare i cancelli d’entrata del percorso pedonale pur di garantire la sicurezza dei cittadini che abitualmente fruivano del luogo. E fin qui nulla strano, sebbene la chiusura di un posto così caratteristico e ancorato alla tradizione locale era stata accolta a malincuore non solo dagli affezionati frequentatori, ma anche da chi sporadicamente sceglieva la via Matris per godersi di tanto in tanto qualche momento di tranquillità.

La situazione, ad oggi, non sembra però cambiata. Ed è forse questo il dato che rattrista di più. Il percorso infatti è ancora “sotto chiave” e, a parte qualche “ardito” deciso a scavalcare cancellate e muretti pur di accedervi, chiuso al pubblico.

Certo, quando in ballo c’è la sicurezza della collettività la prudenza è sempre un’ancella preziosa in termini amministrativi ed è altrettanto chiaro che approfondimenti e studi tecnici comportino tempi piuttosto lunghi. Eppure, quel passaggio così ricco di storia e di bellezza manca alla città e ai suoi residenti.

Il sindaco Antonio Battista, però, sta pensando alle contromosse da adottare in maniera prioritaria.

“A breve predisporremo interventi, da mettere a bilancio, per consolidare il costone della collina. Si tratta di operazioni serie – ha spiegato il primo cittadino – perché c’è ancora il rischio che si stacchino dei massi: agiremo con tecniche moderne, che prevedono l’applicazione di resine e cemento direttamente nella roccia. Attualmente è prematuro pronunciarsi sull’effettiva tempistica, perché occorre prima effettuare uno studio dettagliato e poi stilare un progetto di intervento. Abbiamo anche dei soldi dei fondi Fesr da usare per la collina Monforte e dunque contiamo di agire anche tramite quelli. In ogni caso – conclude Battista – si tratta di operazioni piuttosto lunghe e delicate, non sarà certo una questione di pochi giorni”.

 

A fare il punto della situazione anche Stefano Ramundo, assessore all’ambiente di palazzo San Giorgio: “Sulla via Matris c’è il problema di sicurezza che si è posto dopo il verificarsi della caduta dei massi dalla parete rocciosa. Si sta studiando qualcosa di veramente importante e probabilmente nel concreto, dato il rilievo degli interventi necessari, credo sia una attività che interesserà l’inizio del prossimo mandato, a prescindere dall’amministrazione che si insedierà. C’è l’esigenza di uno studio geologico approfondito e abbiamo già avuto dei contatti con dei professionisti del settore in questo senso, ma la questione va affrontata dettagliatamente: bisognerà innanzitutto procedere a un’analisi seria e capillare, di tipo geologico, sulla conformazione della parete di roccia – ha concluso Ramundo – Ecco perché di consueto sono operazioni che si fanno a inizio mandato: perché generalmente occorre un anno circa solamente per l’effettuazione dello studio e poi serve il tempo necessario a espletare tutti i provvedimenti del caso qualora fossero evidenziate criticità. E’ dunque un impegno a lungo termine”.

 

Ma i guai non vengono mai da soli. Negli ultimi giorni, infatti, è stata segnalata lungo il sentiero la proliferazione di nidi di processionaria, insetto nocivo non solo per la vegetazione delle pinete, ma anche estremamente dannoso per i cani, che possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti del lepidottero, subendo effetti gravi e potenzialmente letali. Una circostanza da non trascurare se pensiamo a quanti quotidianamente erano soliti portare proprio lungo il tracciato della Via Matris i propri amici a quattro zampe. Un rischio che non ha lasciato indifferente lo stesso assessore Ramundo: “Ogni anno noi procediamo a un monitoraggio generale della situazione, ma quando ci sono segnalazioni dirette interveniamo immediatamente. Già da lunedì farò in modo che ci siano i primi sopralluoghi, anche perché con la processionaria non basta provvedere alla rimozione dei nidi, ma ci sono trattamenti specifici da condurre. Purtroppo la presenza del pino nero genera questi inconvenienti. Anche per questo sul verde pubblico è necessario pensare ad un piano decennale, trans-amministrazione”.