Un mare da tutelare

Spiaggia aggredita dai rifiuti, due amiche organizzano evento su facebook e la ripuliscono fotogallery

È nato tutto da un evento facebook organizzato da Chiara e Tatiana, due amiche che hanno deciso di ripulire un tratto di spiaggia. Grazie al tam tam di condivisioni ed alla buona volontà di un gruppo di giovani, le ragazze ed una decina di volontari, hanno ridato lustro ad un pezzo di arenile a Rio Vivo.

I social network, si sa, aiutano a diminuire le distanze geografiche, a ritrovare vecchi amici che si credevano perduti e, spesso, danno una mano anche a chi, come Tatiana De Santis e Chiara Camillo, decide di darsi appuntamento in spiaggia per ripulire l’arenile dai rifiuti. Un’idea nata spontaneamente, a seguito di alcune passeggiate che le due amiche hanno effettuato sui due lungomari termolesi, che durante il periodo invernale, sono abbandonati a se stessi ed alla mercé di immondizia e party sfrenati.

Non è raro imbattersi, e non lo è stato nemmeno questo pomeriggio, venerdì 22 marzo, in buste di plastiche piene di bottiglie vuote di superalcolici, abbandonate accanto a dei pezzi di legno bruciati che sono serviti a riscaldare i corpi di giovani che, in una fredda serata autunnale, hanno deciso di divertirsi in spiaggia.

L’arenile, soprattutto dopo le mareggiate, è un tappeto di rifiuti: carta, plastica, reste, vetro. Ce n’è per tutti i gusti. Uno scenario quasi post apocalittico, in cui le uniche a sopravvivere sono l’immondizia e la maleducazione. E così, spronati dalla voglia di vedere le spiagge pulite, che sono nate le giornate dedicate alla sua pulizia: “Siamo semplicemente un gruppo di amiche. Un giorno abbiamo deciso di camminare in spiaggia e ripulirla – raccontano Tatiana e Chiara a Primonumero.it – Abbiamo scritto un annuncio su facebook e molti si sono interessati ed hanno partecipato alla prima giornata del 15 marzo ed a questa di oggi”.

Proprio grazie al social più utilizzato del mondo, le due amiche sono riuscite a coinvolgere un’altra decina di ragazzi che, dopo essersi dati appuntamento alle 14.30 nel parcheggio dove sorge la nuova rotonda a Rio Vivo, hanno iniziato a raccogliere tutto ciò che non appartiene alla natura. Armati di guanti, secchi della spazzatura ed un rastrello, tutto rigorosamente da casa ed a proprie spese, e di buona volontà, i giovani hanno percorso qualche chilometro per ridare lustro ad una spiaggia altrimenti abbandonata.

Appena giunti sulla sabbia i volontari hanno subito fatto i conti con diverse tipologie di rifiuti: oltre alla plastica, al polistirolo ed alle reste – le retine utilizzate nell’allevamento delle cozze – i ragazzi hanno rivenuto pezzi di legno, bottiglie di salsa e di birra, reti per la pesca, cime delle imbarcazioni, scarpe, tubi usati nell’acquacoltura dei polpi, bidoni di plastica e perfino una sedia di plastica rotta ed una tenda, completamente ricoperta di sabbia. In seguito alle mareggiate delle scorse ore molti rifiuti sono stati coperti “ma ieri c’erano perfino i gabbiani morti”, hanno confermato Chiara e Tatiana. E infatti, dopo pochi passi, si sono imbattute in una tartaruga, forse di quelle di acqua dolce, ormai morta.

In poco più di due ore, il gruppo è riuscito a riempire decine di sacchetti, spesso scavando a mani nude per recuperare i rifiuti che la sabbia ha inghiottito, restituendo dignità alla costa del litorale sud, tra l’indifferenza delle persone che, quotidianamente, passeggiano in zona. “Vorremmo continuasse come un’abitudine a cadenza settimanale”, confessano le due amiche, che anticipano a Primonumero.it la volontà di fissare un nuovo appuntamento alla prossima settimana per ripulire il tratto nei pressi dell’area camper, prima di spostarsi anche al Lungomare Nord.

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Si tratta di un piccolo tassello per la tutela dell’ambiente che dovrebbe riguardare tutti: “Se ognuno di noi non gettasse nulla a terra, utilizzasse prodotti biodegradabili, abolisse la plastica e raccogliesse ciò che trova – raccontano le ragazze – Il mondo sarebbe un posto migliore”. Come dar loro torto dal momento che la prima causa di inquinamento e di estinzione delle specie animali è proprio l’essere umano?

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