Interessati 7 comuni

Lotta alla dispersione scolastica, dal Governo 50 mln in arrivo: soldi anche per il Molise

Sette le aree individuate nella nostra regione pronte a beneficiare del contributo: Campomarino, Casacalenda, Castelmauro, Cercemaggiore, Larino e Montenero di Bisaccia per la provincia di Campobasso; Montaquila per quella di Isernia

La dispersione scolastica rappresenta ancora una piaga significativa in diverse regioni italiane. E il Molise, in questo senso, purtroppo non fa eccezione. Perché il tasso di abbandono rilevato resta significativo soprattutto nel Mezzogiorno e, nonostante i dati nazionali mostrino un graduale calo generale del fenomeno, si evidenzia ancora un divario abbastanza netto tra nord e sud della penisola.

Potrebbe finalmente arrivare, però, un aiuto concreto. Perché il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato insieme a Salvini e al ministro della Giustizia Bonafede il decreto che prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro per la lotta alla povertà educativa minorile e alla dispersione scolastica. Soldi disponibili per gli istituti, oltre mille, di ben 292 aree di esclusione sociale individuate sul territorio italiano e nel meridione in particolare; tra queste anche il Molise.

Nella nostra regione potranno infatti beneficiare del contributo in questione sette comuni: Campomarino, Casacalenda, Castelmauro, Cercemaggiore, Larino e Montenero di Bisaccia in provincia di Campobasso; Montaquila in provincia di Isernia.

I fondi relativi al “PON Scuola 2014-2020”, (il piano operativo nazionale del Miur) così come si legge nella nota ministeriale, serviranno dunque per “finanziare progetti didattici nelle scuole per contrastare la dispersione scolastica anche coinvolgendo enti, associazioni, strutture di promozione sociale e federazioni sportive”.

“Combattere la dispersione scolastica – ha spiegato il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini – significa investire nei giovani e quindi nel nostro futuro. Non è più tollerabile esporre migliaia di ragazzi al rischio di essere arruolati dalla criminalità per mancanza di alternative e di cultura. Da ministro dell’Interno ho il dovere di reprime l’illegalità, ma sono orgoglioso di contribuire a questo progetto che investe in una sana e reale prevenzione”.

In Abruzzo, Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna le altre zone di esclusione sociale incluse nel provvedimento.

Nella scelta delle diverse aree da sottoporre agli interventi hanno inciso criteri quali: il tasso di deprivazione territoriale, il livello di disagio negli apprendimenti (calcolato sulla base dei dati Invalsi), il livello di criminalità minorile, lo status socio-economico delle famiglie di origine, il tasso di abbandono nel corso dell’ultimo anno scolastico e la presenza di alunni ripetenti.