Termoli

La bellezza dell’ingegneria dei trabucchi racchiusa nel libro del professor Luigi Marino

Si intitola “L’ingegnere sopra e sotto il mare. La fabbrica dei trabocchi macchine per la pesca costiera” il nuovo libro del professor Luigi Marino edito da Marino, Barono e Pignatelli, presentato in anteprima venerdì 8 marzo al ristorante Svevia di Termoli.

Il meeting, organizzato dal gruppo Lions Club Termoli Host che ha sponsorizzato il volume su proposta della past president Ester Tanasso, è stato introdotto dal Presidente del club Giuseppe Musacchio che ha illustrato a grandi linee i pregi del nuovo libro del professor Marino: originario di Termoli e molto legato alla sua città, è attualmente docente di Restauro Architettonico presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze  e già in passato ha avuto occasione di occuparsi di temi riguardanti il suo territorio.

Una serata molto partecipata che ha visto l’intrattenimento del professor Marino che, grazie all’ausilio di slide con pregevoli immagini, ha illustrato l’uso storico dei trabucchi e la loro presenza sul territorio non solo molisano ed abruzzese, ma anche nel resto del mondo.  I trabocchi sono macchine di legno dall’aspetto arcaico, ma di mirabile fattura tecnica che erano costruiti ed utilizzati, soprattutto nel passato, per la pesca di sussistenza, specialmente nei periodi invernali quando le uscite in barca diventavano pericolose a causa del mare grosso.

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Quest’antica ed affascinante manifattura è tutt’oggi presente sulla costa adriatica, nel tratto compreso fra le Marche e la Puglia e rappresentano un patrimonio unico da tutelare, sia sotto l’aspetto tecnico che culturale. Le recenti leggi regionali, rivolte al recupero, alla valorizzazione, alla rifunzionalizzazione dei trabocchi e al parziale finanziamento degli interventi, hanno generato un notevole interesse verso queste singolari architetture creando un aumento del numero dei trabocchi attivi.

A fine convegno il Presidente del Lions Club Termoli Host Giuseppe Musacchio ha ringraziato sia il professor Marino per la sua disponibilità a collaborare con il club già in diverse occasioni, sia tutti coloro che hanno partecipato all’incontro augurandosi che il libro possa attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su questo elemento di archeologia industriale che caratterizza il paesaggio costiero del medio e del basso adriatico.

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