Termoli

Timori per la sicurezza nella chimica: “Il Prefetto sa cosa è successo davvero alla ex Flexsys?”

Sindacati della Performance Additives Italy scrivono una lettera aperta al Prefetto, ai sindaci del BassoMolise per denunciare di non essere stati convocati né contattati dopo la proclamazione dello stato di agitazione innescato dallo stop forzato dei serbatoi causato dalla mancanza di un responsabile di turno alla sicurezza.  

Cosa potrebbe accadere in una fabbrica chimica costretta a fermarsi coi serbatoi pieni di materiali delicatissimi e pericolosi perché manca il responsabile? Il caso in questione si chiama Performance Additives Italy, ha sede a Termoli, è una delle tre aziende chimiche del nucleo industriale classificata “a rischio di incidente rilevante”.

I sindacati avevano chiesto un incontro urgente al prefetto di Campobasso proprio perché nello stabilimento, per tre volte nel giro di pochi giorni, gli impianti erano stati fermati giocoforza in quanto il responsabile in turno era assente.

Ora Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil tornano sulla questione per denunciare di non essere stati né convocati nè contattati in alcun modo dal Prefetto. Il quale invece avrebbe incontrato la direzione aziendale e la Confindustria. “E’ stato detto al Prefetto – domandano le sigle sindacali che hanno proclamato lo stato di agitazione in fabbrica – che la notte del 13 febbraio con gli impianti ‘teoricamente fermi’ (cioè con i serbatoi delle materie con cospicue quantità e i reattori contenenti il prodotto in lavorazione erano in marcia con gli agitatori in movimento), ha suonato un allarme antincendio relativo ai generatori di vapore e che, data l’assenza del Responsabile in turno, gli operatori presenti non sono stati in grado di comprendere se ci fosse e ove fosse il presunto incendio?”

Quella notte, la vigilia di San Valentino, nella ex Flexsys è successa una cosa mai accaduta in 37 anni di attività: l’impianto si è fermato, la sirena ha suonato e gli operatori presenti non sono stati in grado di tacitare l’allarme. D’altronde non è compito loro ma del responsabile di Turno che però, appunto, non c’era. Ragioni di carenza di organico dietro il problema, che – riferiscono ora i sindacati – è stato tamponato in fretta e furia  “solo contestualmente alla proclamazione dello Stato di agitazione del personale da parte della Rsu  di stabilimento” con la nomina di un responsabile “pescato tra gli ultimi assunti e con una  anzianità di servizio inferiore a 4 anni”, che “ha fatto un affiancamento con i colleghi responsabili di soli 7 giorni”.

Il malcontento per come si sta gestendo questa criticità è evidente, e pesa anche il fatto che il Prefetto non abbia coinvolto i lavoratori né i sindacati, i quali insistono: “E’ stato detto al Prefetto che gli operatori presenti non hanno ricevuto risposta alle numerose telefonate fatte ai responsabili dell’impianto e della produzione? Qualcuno ha spiegato al Prefetto se l’incendio c’è stato e chi l’ha domato? O se era un falso allarme?”  

E ancora: “E’ stato detto al Prefetto come sarà coperta l’assenza per ferie dal 3 al 10 marzo di un Responsabile in Turno vista la rottura delle relazioni con queste figure professionalideterminata dalle numerose sostituzioni nei loro giorni di riposo dell’ultimo anno causa la carenza di organico?”

Le Segreterie Regionali di Cgil, Cisl e Uil vogliono sapere – e lo chiedono con una lettera inviata oltre che in Prefettura anche ai sindaci di Termoli, Campomarino, Portocannone, San Martino in Pensilis e Guglionesi e al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco se “a tutte queste domande la Direzione Aziendale della Performance Additives Italy di Termoli ha fornito risposte che ‘tranquillizzano’ il Prefetto di Campobasso”. Se lo risposte ci sono state “chiediamo che vengano trasmesse a tutti i destinatari della presente per tranquillizzare, oltre le maestranze sul futuro del loro posto di lavoro, anche tutta la popolazione del Basso Molise che, in primis, pagherebbe gli eventuali ingenti danni da parte di una azienda che l’attuale normativa definisce “ a rischio di incidente rilevante”.

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