Termoli

Manca il responsabile, chimica costretta a fermarsi 3 volte coi serbatoi pieni. Stato di agitazione alla Performance

“Chi avrebbe gestito una eventuale emergenza?” Una cosa mai accaduta in 37 anni di attività della ex Flexys, azienda del Nucleo specializzata in prodotti per la vulcanizzazione delle gomme classificata “a rischio incidente rilevante”. Carenza di organico alla base dello stop forzato, per il quale i sindacati hanno proclamato lo Stato di agitazione per ragioni di sicurezza.

È stato di agitazione alla Performance Additives Italy di Termoli, una delle tre aziende chimiche del Nucleo industriale classificata “a rischio di incidente rilevante”. I sindacati hanno chiesto un incontro urgente al prefetto di Campobasso perché nello stabilimento, per ben tre volte nelle ultime due settimane, sono stati fermati gli impianti e i generatori di vapore a causa dell’assenza del responsabile in turno. Il contrario, cioè continuare la produzione malgrado l’assenza di una figura chiave del protocollo di sicurezza, avrebbe significato esporsi a rischi pesanti.

Un fatto mai accaduto prima nei 37 anni di attività della fabbrica, fino a poco tempo fa conosciuta come Flexys, specializzata in prodotti per la vulcanizzazione delle gomme, che dipende da una carenza di organico che compromette i protocolli di sicurezza interni. L’impianto è stato fermato con i serbatoi delle materie prime in esercizio, pieni di agenti chimici, gas e composti infiammabili. Il piano di emergenza prevede che vi sia un coordinatore, ed è proprio il responsabile di turno a ricoprire questa mansione tanto delicata.

“Chi avrebbe gestito una qualsiasi emergenza interna o esterna in caso di incidente?” È la domanda, più che legittima, posta dai sindacati, che hanno proclamato lo stato di agitazione in seguito agli episodi verificatisi a partire dal 30 gennaio scorso. Gli impianti produttivi sono stati fermati proprio perché mancava un responsabile in turno, figura che da gennaio non prevede più le sostituzioni di turno. Il risultato è che se manca il responsabile non può essere sostituito, e si creano buchi anche di 7 o 8 ore durante i quali non è possibile far funzionare l’impianto per ragioni di sicurezza.

La direzione aziendale è stata “adeguatamente informata”, secondo quanto si apprende, mentre alle autorità competenti era già stata trasmessa la documentazione interna per una verifica del rispetto della norma. La situazione però non è stata risolta e due giorni fa le organizzazioni sindacali, rappresentate da Filctem-Cgil e Uiltec-Uil, hanno deciso di chiedere un incontro urgente al prefetto di Campobasso invitando allo stesso il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca – che peraltro è il presidente del Nucleo industriale -, il comandante provinciale dei vigili del fuoco e la Asrem.

Lo stato di agitazione di tutto il personale a partire dal 13 febbraio è una conseguenza di questa situazione.

I sindacati hanno anche ricevuto l’invito da parte di Confindustria Molise, il cui presidente peraltro è proprio l’amministratore delegato della Performance Additives, Vincenzo Longobardi, a un incontro a Campobasso che hanno deciso di accettare, tenendo per ora in sospeso altre più forti iniziative di protesta. Sulla più piccola delle tre aziende chimiche termolesi, con i suoi 60 dipendenti, pesa una grande incognita.

Più informazioni
leggi anche
Termoli
Timori per la sicurezza nella chimica: “Il Prefetto sa cosa è successo davvero alla ex Flexsys?”