Guglionesi

Il palcoscenico occasione di bellezza (di cui abbiamo un gran bisogno): tante buone ragioni per andare al teatro

La narrazione del mondo contemporaneo in sette declinazioni che sono una scommessa sulle persone e sul territorio. Via a una grande stagione di eventi sul palcoscenico del Teatro Fulvio. Il sindaco Mario Bellotti “Progetto possibile grazie alla collaborazione”

Il teatro Fulvio di Guglionesi pronto per una grande stagione di spettacoli, con autori moderni e contemporanei e artisti di fama. Un progetto che fino a qualche mese fa sembrava relegato al classico sogno degli amministratori e che invece è stato reso possibile – dice il sindaco Mario Bellotti in occasione della presentazione ufficiale – “grazie alla sinergia”. Sinergia che significa collaborazione. In primo luogo quella con Stefano Sabelli, direttore artistico di Teatrimolisani e anima instancabile del Loto di Ferrazzano, la cui esperienza consolidata diventa una preziosa risorsa per allestire, dal 2 marzo al 22 maggio, il palcoscenico di Guglionesi all’insegna della innovazione della drammaturgia.

Collaborazione con la provincia di Campobasso e il suo presidente, il sindaco Antonio Battista, principale azionista del Fulvio visto che la Provincia è proprietaria, insieme con il Comune, del teatro. Rilevato all’asta dai privati, ristrutturato e di recente rimesso a nuovo con una manutenzione straordinaria, aperto a mille potenzialità. Collaborazione, ancora, con la Regione Molise, rappresentata dall’assessore alla cultura Vincenzo Cotugno, “senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile”, precisa ancora il sindaco.

E collaborazione con Bobo, il famoso chef che gestisce il Ribo e che, per l’occasione, preparerà al termine degli spettacoli piatti della tradizione antica con materie prime rigorosamente molisane. Un’alchimia di emozioni che interpreta lo slogan della stagione 2019, “Investiamo in emozioni”, appunto, e che scommette sulla cultura senza confini, cucina (artistica s’intende) compresa.

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“Il cartellone nasce da uno sforzo comune e da un impegno che vuole trasformare il teatro di Guglionesi nel luogo privilegiato del bello”. Il delegato alla cultura Michele D’Anselmo, motore operativo del progetto, auspica un partecipazione dei giovani e accende l’interesse sulla scuola. “L’augurio scontato è vedere il teatro pieno, quello meno scontato è di vederlo sempre più pieno di ragazzi”.

Accendere le emozioni, far brillare la scintilla della bellezza, di cui l’arte – e principalmente il teatro – si rende portatrice autorevole. “Dobbiamo dire grazie per questo – aggiunge D’Anselmo – a Stefano Sabelli che ha accolto con entusiasmo il progetto, venendoci incontro in tutti i modi possibili”.

Il luogo d’altronde, come lo stesso Sabelli chiarisce, è ideale per coltivare la bellezza. Questo spazio, la cui austerità è data dallo slancio gotico riscaldata dal calore del legno, è unico. La perfetta dimensione, con i suoi 240 posti, per raccontare la cultura nelle sue diverse declinazioni, “accomunate dalla scelta – spiega Sabelli – che si è orientata sulla nuova drammaturgia del teatro contemporaneo, per riflettere sui tempi che corrono”.

Sei spettacoli più uno fuori abbonamento (Qui il programma, le date, le compagnie e le informazioni su abbonamenti e biglietti) per una narrazione del contemporaneo con artisti del calibro di Giorgio Colangeli, Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo, Stefano Sabelli e Gianmarco Saurino, notissimo protagonista della fiction “Che Dio ci aiuti”. Ci sarà Davide Enia nel suo straordinario L’Abisso, che rilegge la tragedia dei migranti da un punto di vista originalissimo: quello dei palombari che a Lampedusa recuperano i corpi delle vittime della contemporaneità. E ancora Frosini e Timpano, e Carrozzeria Orfeo con una novità assoluta per il Molise: uno spettacolo straordinariamente innovativo (Thanks for Vaselina) che all’Eliseo di Roma ha fatto 4 settimane di tutto esaurito. Si ride, si sorride, si piange anche, e soprattutto ci si emoziona. Perché il teatro è una magia il cui segreto va equamente diviso fra attori e pubblico. E Stefano Sabelli, che della sua passione ha fatto un lavoro per svariate persone grazie alla Cooperativa Teatrimolisani riconosciuta dal Mibac, non ha dubbi sulla necessità che il lavoro artistico sia riconosciuto come lavoro dignitoso a tutti gli effetti, e che la scommessa vera di questo momento è trasformarlo in una opportunità di crescita sotto molteplici aspetti.

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L’assessore Vincenzo Cotugno rilancia, e non solo per “la bravura, la professionalità e la passione che Stefano Sabelli mette in tutto questo”, ma anche per il valore della rete, che vede in un unico circuito più teatri e quindi maggiori opportunità. “La cultura è un bene immateriale dell’umanità, certo, ma è anche l’unico bene che più lo dividi più aumenta di valore” incalza Cotugno, garantendo che la Regione “non solo ci crede, e lo ha dimostrato col piano strategico turismo e cultura” ma che intende, sotto il suo assessorato, lasciare il segno. Un segno intanto tangibile è il milione e 800mila euro di risorse regionali funzionali a ottenere 3 milioni e 600mila euro di progettualità. “Una sfida lanciata al territorio, la possibilità di una economia raddoppiata se non triplicata in un contesto straordinario come appunto la cultura, quella cosa bistrattata e considerata di serie b la cui delega nessuno vuole ma che io sono orgoglioso e felice di rappresentare”.

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Dalla cultura riparte la sfida anche per lo sviluppo turistico, con davanti agli occhi un obiettivo concreto del quale questa stagione teatrale – come quella del Loto di Ferrazzano – è prodromo: la creazione nel prossimo futuro di un centro di produzione teatrale regionale, in cui più teatri possano confluire in un progetto comune.

Un ringraziamento da parte di Stefano Sabelli anche a Giandomenico Sale, che ha curato fino all’anno scorso la stagione al Fulvio, a dimostrazione di quello che rimarca il consigliere D’Anselmo, ovvero “il grande interesse di Guglionesi per il teatro e una tradizione teatrale radicata”.

Perché? Una fra le tantissime ragioni: “Ho sempre pensato che il Teatro fosse l’arte più moderna che esiste: l’evento artistico si verifica davanti ai nostri occhi come un miracolo. È un’arte tridimensionale e oggi, massacrati dalla virtualità delle immagini del piccolo schermo, dà emozioni nuove e inedite rispetto al passato”. No, non è stato detto in conferenza stampa. La definizione è del Nobel Vincenzo Cerami. Che, fra l’altro, è uno degli autori sul cartellone del Fulvio.

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