Tribunale di larino

Fornitori, intermediari, spacciatori: 29 ragazzi alla sbarra per reati di droga

Sono stati rinviati a giudizio nell'udienza preliminare che si è svolta ieri a Larino 29 residenti tra il basso Molise e l'alta Puglia, responsabili di reati legati allo spaccio di cocaina, eroina e hashish e che dovranno sostenere il processo che inizierà il 19 settembre prossimo. 10 invece i proscioglimenti, fra cui quello di Alessandro Marchesani

Hanno tra i 28 anni e 55 anni, e in larga prevalenza sono molisani. Spacciatori: questa è l’accusa con la quale sono finiti ieri davanti al giudice per l’udienza preliminare di Larino. 41 complessivamente, anche se a sostenere il processo per spaccio di stupefacenti saranno 29, fra cui anche un paio di ragazze.

Sono infatti dieci le posizioni prosciolte, fra cui quella “eccellente” di Alessandro Marchesani, difeso dall’avvocato Nicola Bonaduce e attualmente confinato nel Penitenziario di Campobasso. In questa operazione portata avanti a più riprese tra il 2013 e il 2015 Marchesani non c’entra e non ha un ruolo di responsabilità, almeno secondo quanto stabilito dal magistrato. Due le posizioni stralciate, mentre gli altri dovranno comparire in dibattimento il prossimo 19 settembre, come da calendario della prima udienza del processo ispirato all’operazione denominata “Cassiopea”, come la omonima costellazione, probabilmente a indicare i tanti piccoli episodi scoperti e finiti all’attenzione della magistratura che hanno ricostruito un disegno più esteso.

Non c’è tuttavia il reato associativo, per cui gli imputati saranno giudicati in maniera collettiva ma senza l’aggravante del concorso. Tutti arrestati nel giro di un paio di anni in diverse operazioni contro la droga portate avanti dai carabinieri, dalla polizia, dalla guardia di finanza. Arresti avvenuti in luoghi e tempi diversi che sono stati in qualche modo riunificati dall’ex procuratore capo di Larino Antonio La Rana il quale aveva fatto partire le richieste di rinvio a giudizio nello scorso mese di settembre.

 

Ieri mattina a Larino l’udienza preliminare per il nutrito gruppo di presunti spacciatori residenti a Termoli, Guglionesi, Larino, Bonefro e, in piccola parte, in alcuni centri della zona foggiana tra San Severo e Apricena. Diversificate le sostanze stupefacenti sequestrate nel corso delle tante operazioni: dalla cocaina all’eroina, dall’hashish alla marijuana.

Ma quello che gli inquirenti avevano scoperto portando in luce una miriadi di episodi di gestione e occupazione del mercato illegale degli stupefacenti sono i ruoli, non certo identici per tutti ma divisi fra fornitori, intermediari e spacciatori.

Le posizioni dei 29 ora finiti alla sbarra sono diverse, così come sono diverse le ipotesi di reato a loro carico. Le indagini che li avevano inchiodati si erano avvalse di pedinamenti, intercettazioni telefoniche e testimonianze. Gli inquirenti erano riusciti a decifrare il linguaggio in codice usato fra i pusher e i loro clienti.

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