Termoli

Di Brino contro il dirigente Bove: “Sedie e panchine, il Comune ha speso il doppio di quanto doveva”

Il Comune di Termoli avrebbe speso circa il doppio di quanto avrebbe potuto e dovuto per l’acquisto di sedie e panchine. Lo sostiene il consigliere comunale d’opposizione Antonio Di Brino che in una conferenza stampa tenuta giovedì pomeriggio ha voluto replicare alle affermazioni del dirigente ai Lavori pubblici, l’ingegner Gianfranco Bove, il quale aveva spiegato che l’acquisto delle panchine da sistemare su Piazza Monumento e Corso Vittorio Emanuele III aveva visto una spesa paragonabile a quella di 19 anni fa da parte dello stesso ente.

“Sono esterrefatto, il sistema è saltato. I dirigenti parlano e i politici stanno zitti” ha esordito l’ex sindaco.  Di Brino ha ricostruito carte alla mano l’acquisto del Comune di “170 sedie in policarbonato per una spesa di 17mila euro con un ordine alla ditta Medusa di Termoli. Sul Mepa, il portale del mercato elettronico per la pubblica amministrazione, quelle sedie stanno a 60 euro più Iva, quindi molto meno dei 100 euro a sedia che ha speso il Comune. Per altro quelle sedie sono ora chiuse in una stanza del Macte”.

Poi c’è la questione panchine, già sviscerata dallo stesso Bove. “Ne hanno comprate di due diversi tipi e sempre dalla ditta Medusa. Quelle che costano 715 euro si possono trovare da un altro fornitore a 360 euro. Le altre, quelle meno costose da 614 euro, sono disponibili a 313 euro, sempre Iva esclusa”.

Centrodestra Termoli

Secondo Di Brino “Bove mi ha risposto verbalmente che sotto i 40mila euro può fare come vuole ma non è assolutamente così. Solo sotto i mille euro di spesa si può scegliere il fornitore, altrimenti bisogna prendere ciò che costa meno. Inoltre il dirigente si contraddice, perché prima scrive che ha fatto fare tre preventivi, poi che li ha fatti realizzare artigianalmente dalla Medusa. Non credo ci sia stata malafede, quanto leggerezza”. L’ex primo cittadino ha preparato un esposto da presentare alla Corte dei Conti.

“Sarebbe stato più opportuno scegliere il prezzo più vantaggioso – ha rincarato la dose Michele Marone -. “Siamo di fronte a una gestione oligarchica del Comune”. Per Annibale Ciarniello “il sindaco non si è comportato da buon padre di famiglia”, mentre Paduano ha stigmatizzato “una spesa che non fa il bene dei termolesi”.

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