-7,5 per cento

Crolla il mercato dell’auto in Molise, i diesel non si vendono più: aumentano i timori con l’ecotassa

Uno studio di Uecoop certifica il netto calo di vendute di auto nel 2018. A farne le spese soprattutto i veicoli più inquinanti, alimentati a gasolio. Una preoccupazione che tocca anche la Fiat, dove la cassa integrazione è ormai la regola

Il mercato dell’auto ha subito un crollo in Molise nell’anno da poco andato in archivio. Nella nostra regione infatti le vendite di auto hanno avuto un calo del 7,5%, passando dalle 4.131 vetture vendute del 2017 alle 3.821 del 2018. A farne le spese maggiormente i veicoli alimentati a gasolio. Il Molise si piazza così al penultimo posto fra le regioni d’Italia in questa speciale classifica, peggio fa solo il Piemonte con -19%.
I dati sono tratti da una analisi di Uecoop Molise, l’Unione europea delle cooperative. Gli studi sono stati effettuati in relazione all’entrata in vigore l’1 marzo 2019 delle nuove ecotasse sui veicoli più inquinanti e con il bonus invece per quelli a basse emissioni come ibridi ed elettrici.

Secondo lo studio Campobasso è tra le province italiane dove questo calo si è fatto maggiormente sentire (-10,8%), preceduta, in questo record negativo, solo dalle province di Bolzano (-22,8%) e Torino (-26,7%). Se da un lato questa è la situazione sui nuovi veicoli al livello di mercato interno, per quanto riguarda invece le esportazioni dall’Italia di veicoli usati, secondo Uecoop, ogni dieci auto usate vendute all’estero ben 6 (il 64%) sono modelli con motori diesel, vale a dire quelli più nel mirino dei vari provvedimenti di blocco del traffico che periodicamente scattano da nord a sud del Paese quando si superano i livelli di inquinamento e di polveri sottili.

Un dato che crea un certo allarmismo, considerando anche il periodo di transizione che sta vivendo la Fca Fiat, nell’annuncio passaggio dai motori più inquinanti a quelli ibridi e all’elettrico, con l’annunciata modifica delle linee esistenti (la cui entrata in funzione però non ha date certe) e un calo produttivo che comporta intere settimane di cassa integrazione in quasi tutti i reparti, come sta avvenendo a Termoli.

Cassa integrazione che si unisce quindi alla difficoltà del settore in termini di vendita, e che sicuramente non fa vivere sonni tranquilli agli operai.

“La variante fiscale – sottolinea Uecoop – avrà un impatto sulle immatricolazioni dei mezzi a gasolio che nell’ultimo triennio sono già calate del 6% a fronte di una crescita del benzina +3% ma con un vero e proprio boom delle ibride che sono raddoppiate arrivando al 4,5% delle immatricolazioni totali. Sono invece oltre 400mila i modelli usati che finiscono all’estero di cui un quarto in Bulgaria, primo paese di approdo delle quattroruote italiane di seconda mano, in particolare i modelli diesel, con un’età media di 10 anni, alte emissioni e bassa classe di rispetto ambientale”.

“E se i vecchi diesel italiani vanno oltreconfine – evidenzia Uecoop – in Italia la transizione verso una mobilità più sostenibile è in corso da tempo anche fra le cooperative considerato che ormai diversi bandi di appalto prevedono punteggi aggiuntivi per ha mezzi di trasporto a basso impatto inquinante. Ma la nuova mobilità comporta investimenti che possono pesare troppo sul bilancio di una piccola azienda o di famiglia – afferma Uecoop –. E se per i mezzi ibridi il problema principale è il costo più alto rispetto a benzina e diesel, per quelli totalmente elettrici la difficoltà maggiore – conclude Uecoop – risiede nell’assenza di una capillare rete di colonnine di ricarica senza la quale diventa complicato l’uso quotidiano del veicolo soprattutto sui lunghi tragitti extra urbani o su quelli nelle zone meno centrali delle città”.

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