La polemica

Termoli senza bandiera Blu, gli operatori del mare contro il sindaco: “Scelta assurda e non condivisa”

Il Sib amareggiato per una decisione "non concordata" che a giudizio degli operatori turistici danneggia il settore. Nico Venditti: "In una cittadina il cui il turismo arranca e si fa di tutto per attirare visitatori con l'obiettivo di risollevare un po' l'economia locale -  aggiunge - il sindaco si permette di snobbare la Bandiera blu come se fossimo in Versilia o in Sardegna”

La mancata assegnazione da parte della Fee della bandiera blu alle spiagge di Termoli è motivo di delusione e amarezza fra gli imprenditori del turismo. E soprattutto, spiega Nico Venditti in rappresentanza del Sib (società italiana balneatori), le dichiarazioni ufficiali del sindaco di Termoli Angelo Sbrocca “lasciano senza parole” e sicuramente non sembrano esprimere comprensione e vicinanza a chi lavora nel settore. “Una comunicazione assurda”: così è definita da parte del Sib quella del primo cittadino che ha parlato di “vessillo non essenziale” alla luce dei dati di presenze turistiche sulla costa che, malgrado la mancanza della bandiera a sventolare sui lidi termolesi, sono aumentate raggiungendo livelli da record, così come certificato dall’Azienda autonoma di soggiorno e turismo.

Ma non basta certo a tranquillizzare gli operatori del mare, che al contrario sono sconcertati da queste parole. “Giravano voci sul particolare che il Comune non aveva fatto richiesta di partecipare all’assegnazione del vessillo internazionale – racconta Nico Venditti che oltre a essere presidente locale del Sib gestisce un lido sul litorale nord di Termoli – ma sinceramente pensavo si trattasse di fake news, cioè di bufale messe in circolazione senza fondamento. In una cittadina il cui il turismo arranca e si fa di tutto per attirare visitatori con l’obiettivo di risollevare un po’ l’economia locale –  aggiunge – il sindaco si permette di snobbare la Bandiera blu come se fossimo in Versilia o in Sardegna”.

Bandiera che, nonostante i criteri di assegnazione siano diversi (e forse anche controversi), dalla raccolta differenziata alla pulizia, dalla accessibilità per disabili ai parcheggi, ai servizi e alla qualità delle acque, “per l’opinione pubblica è sinonimo solo ed esclusivamente di qualità della balneazione e quindi può fare la differenza nella scelta della località per le vacanze estive”.

La polemica ormai è scoppiata e non è azzardato immaginare che diventerà motivo di scontro politico nei mesi prossimi, a ridosso delle elezioni amministrative per rinnovare il sindaco e il consiglio comunale di Termoli che si svolgeranno a maggio, proprio in concomitanza con l’assegnazione delle bandiere.

A nutrire il caso che tiene banco in città c’è anche il risvolto della presunta mancata condivisione da parte dell’Amministrazione che ha deciso di non presentare domanda per il vessillo 2019. “Si poteva dialogare con le categorie interessate ma purtroppo, come in altre situazioni passate, non si rende partecipe chi investe denaro ed offre lavoro. È facile decide del nostro futuro chiusi all’interno dei “palazzi”.

Forse il motivo per cui non ci si vuole impegnare a superare eventuali problemi che hanno portato alla mancata assegnazione 2018 (quindi semplicemente non partecipando) è che a breve ci sarà una nuova amministrazione comunale” aggiunge Venditti, sottolineando come la bandiera probabilmente non sia un “obiettivo prioritario per chi non ha il proprio reddito legato direttamente ai turisti, ma vi assicuro che chi fa l’imprenditore turistico o il commerciante di una città turistica non la pensa così”.

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