Provincia di campobasso

Super frode fiscale nell’edilizia molisana: sequestro di 1,5 milioni a 4 imprenditori

Frode fiscale con fatture per operazioni mai avvenute. Obiettivo: evadere Iva e Irped. Complessivamente i reati finanziari commessi da 3 imprese che operano nell’edilizia nella provincia di Campobasso avrebbero un profitto di un milione e mezzo di euro. E questa mattina il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Campobasso Teresina Pepe ha accolto la richiesta della Procura dando il via libera al sequestro preventivo, diretto e per equivalente, per la stessa cifra: 1,5 milioni.

 

La frode fiscale coinvolge 4 imprenditori edili molisani, titolari di 3 aziende che lavorano nel settore dell’edilizia. È stata la Guardia di Finanza del Capoluogo a seguire le indagini, che si sono avvalse di accertamenti bancari, testimonianze di clienti, fornitori e dipendenti delle imprese coinvolte. I controlli incrociati tramite le banche dati hanno quantificato le imposte evase dagli indagati e hanno permesso di identificare i “veri” amministratori delle ditte coinvolte, cioè gli amministratori di fatto che ormai con sempre più frequenza si Celano dietro i rappresentanti formali e legali delle imprese, le cosiddette teste di legno.

È stata accertata una rilevante frode fiscale posta in essere da 3 imprese che si sarebbero servite di una società di persone, riconducibile agli stessi indagati e completamente sconosciuta al fisco, per bypassare tutte le procedure e i passaggi delle normali dichiarazioni fiscali per gli anni dal 2012 al 2016. 4 anni durante i quali, secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza del capoluogo, gli indagati avrebbero registrato nelle scritture contabili delle altre imprese coinvolte costi fittizi per prestazioni di manodopera mai avvenute, noleggio di attrezzi e automezzi industriali inesistenti.

Una attività che si inserisce nel contrasto alla repressione di reati fiscali e che con il sequestro per equivalente va a toccare i beni che ne costituiscono il profitto illecito. Questo in un’ottica di recupero a favore della collettività di quanto acquisito al di fuori della legge.

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