Buon anno in musica

Le maitunate di Mastropaolo per gli auguri ai campobassani: nel mirino transfughi e politici ‘chiacchieroni’

Non potevano che essere le recenti notizie della politica locale – la crisi in Comune a Campobasso e i ‘saltatori della quaglia’ – uno dei motivi ispiratori delle divertenti e pungenti maitunate cantate da Nicola Mastropaolo per salutare la fine del 2018. Il ‘menestrello’ del capoluogo che da 25 anni porta avanti questa tradizione, accompagnato da Antonio Mandato e da un piccolo gruppo di musicisti, ha scelto la Torre Terzano, il luogo in cui secondo la leggenda venne rinchiusa Delicata Civerra innamorata di Fonzo Mastrangelo, per dare gli auguri di buon anno ai campobassani.

Gli ironici stornelli prendono di mira soprattutto chi governa palazzo San Giorgio che “promette la luna” perchè “il prossimo anno si vota al Comune” ma “la lenga (ossia le promesse, ndr) resta sempre lo sport nazionale”.

Punture di spillo salaci pure ai transfughi, ossia gli eletti provenienti dal centrodestra e passati al centrosinistra e pronti nei prossimi mesi a tornare nel centrodestra. “Non esiste più nè sinistra, nè centro nè destra. E’ diventata tutta ‘na mnestr” e “una ne fanno e cient ne pensano”.

Tiratina di orecchie – in musica – pure a chi dice che il Molise non esiste: “Nun capisc niente”.

E poi il lavoro che non c’è, le pensioni che non aumentano. Insomma “gli italiani so’ rimast cornut e mazziat“.

Dunque un augurio per i campobassani: “Speranze per tutti e un futuro migliore”.

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