Venafro

Inferno nella scuola materna: bimbi picchiati, insultati e educati al bullismo. Sospese due maestre

Le insegnanti, 49 e 58 anni, sospese questa mattina dal provvedimento del magistrato che ha accolto la richiesta del pm di Isernia. La Polizia di Stato ha documentato, attraverso le telecamere, 150 episodi di violenza nell'asilo, durante i quali le maestre incitavano i bambini a farsi giustizia da soli, favorendo botte e insulti. Una storia inquietante che stavolta arriva dal Molise

Le intercettazioni non lasciano spazio ad alcun dubbio: quella scuola dell’infanzia di Venafro era un teatro dell’orrore. Soprattutto se si pensa che bambini di 2 o 3 anni subivano violenze fisiche e psicologiche, venivano incitati ad applicare la legge del taglione e educati ad atteggiamenti da bulli.

Due maestre di 49 e 58 anni sono state sospese dall’insegnamento questa mattina, quando la squadra mobile di Isernia ha eseguito le ordinanze disposte dal magistrato, nell’ambito della operazione denominata “Lasciateli giocare”. Le indagini coordinate dal Procuratore della Repubblica Carlo Fucci, dirette dal sostituto Maria Carmela Andricciola e condotte dalla squadra mobile della Questura di Isernia, sono partite da una denuncia, presentata nella questura diretta dal questore Roberto Pellicone, da parte di alcune madri.

Madri coraggiose, che si sono decise a raccontare come i rispettivi figli, bimbi di 2 e massimo 3 anni, tornavano a casa lamentando atti di violenza subiti in classe e mostravano comportamenti anomali. Così le donne, preoccupate da quanto poteva accadere a loro insaputa, alla fine dello scorso novembre si sono rivolte alla Polizia di Stato che ha immediatamente informato la Procura della Repubblica, la quale ha ottenuto dal gip l’autorizzazione a piazzare telecamere all’interno dell’asilo.

Maestre polizia maltrattamenti

A partire dal 3 dicembre 2018 è stato registrato l’inferno. La denuncia è stata pienamente riscontrata, con l’aggiunta di particolari che, fa presente la Procura, mostrano “una situazione allarmante”. Le attività tecniche di intercettazione si sono concluse il 23 dicembre scorso e hanno ricostruito il vissuto quotidiano dei piccoli alunni della materna, dove le due maestre – dicono gli inquirenti – hanno mostrato un atteggiamento vessatorio, minaccioso e lesivo della persona nei confronti dei bambini.

Bambini che, nelle aule della scuola, erano oggetto di violenze fisiche e verbali e venivano educati ad applicare tra di loro la legge del taglione, occhio per occhio dente per dente. In alcune occasioni, è stato provato attraverso le intercettazioni, le stesse maestre li esortavano a farsi giustizia da soli, li incitavano ad essere violenti nei confronti dei loro compagni di scuola.

Maestre polizia maltrattamenti

Bambini strattonati e colpiti sul capo, aggrediti con espressioni come “appiccicalo con la testa vicino al muro”, “tira i capelli più forte così capisce”. Espressioni terribili: “Ti faccio nero nero, ti spezzo le mani, ti appiccico al muro e ti ammazzo”. E ancora: “Ma questo è proprio stupido, ti faccio uscire il sangue così te lo ricordi e se metti il pennello là sopra sei morto”. “Sei un animale”.

Maestre polizia maltrattamenti

Ben 150 gli episodi di violenza documentati, per i quali la Procura della Repubblica il 2 gennaio ha fatto richiesta di ordinanze di misure cautelari per il reato di maltrattamenti aggravati. Il gip Arlen Picano ha deciso di adottare le misure interdittive, sospendendo le maestre dall’insegnamento e interrompendo così le condotte illecite per le quali il sostituto procuratore Maria Carmela Andricciola e il procuratore Calrlo Fucci avevano chiesto i provvedimenti.

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