E’ stato arrestato nella serata di oggi, poche ore dopo aver travolto e ucciso Donato Rubortone, 82 anni, che stava attraversando via Martiri della Resistenza. Bartolo D’Adderio, 52 anni, era al volante della Yaris che ha colpito l’anziano vicinissimo alle strisce pedonali – secondo la ricostruzione della Municipale che sta procedendo coadiuvata dai Carabinieri – intorno alle 17 e 30 di oggi 22 gennaio. Un impatto violentissimo, che ha sbalzato in alto e poi sull’asfalto l’anziano. Un cappello, un bastone da passeggio spezzato a metà e le scarpe volate via sono l’immagine di una scena raccapricciante.
L’auto si è fermata duecento metri più avanti, all’incrocio con via Madonna delle Grazie. Il conducente, in stato di choc, è stato accompagnato in ospedale, sottoposto al test dell’alcol e della droga. E’ risultato positivo a entrambi ed è scattato l’arresto per omicidio stradale. I Vigili Urbani coordinati da Antonio Persich stanno espletando le formalità necessaria nella caserma. Lavoreranno ore, mentre è arrivato anche l’avvocato difensore Pino Sciarretta. Intanto il pm della Procura di Larino Marianna Meo ha optato per gli arresti domiciliari. Ma non è scontato nulla, nemmeno che domani possa essere modificata la misura cautelare.
Sul luogo dell’incidente il medico legale arrivato da Foggia che ha svolto una prima ispezione completata in obitorio. Il corpo di Rubortone, inutilmente soccorso da un medico di passaggio che ha provato a rianimarlo prima ancora dell’arrivo della Misericordia e del 118, è stato trasferito dopo le 21 nella camera mortuaria dell’ospedale. Si deve ancora decidere per l’autopsia, che non è scontata vista la dinamica rimessa insieme che racconta di velocità elevata e guida sotto effetti di stupefacenti.
Il conducente non ha una posizione facile anche per un precedente alla guida che risale ad alcuni anni fa. Gli era stata ritirata già una volta la patente proprio per problemi legati ad abusi di sostanze. Aveva ricominciato a guidare da un anno. Stasera era al volante di una vettura non sua. La Yaris, sequestrata con l’arrivo di un carro attrezzi e trasferita in un deposito giudiziario, appartiene alla moglie di un amico.
Intanto, mentre la famiglia della vittima, sconvolta dall’accaduto, è in attesa di conoscere le disposizioni del magistrato, in città circolano dettagli sul pomeriggio che il 52enne avrebbe trascorso prima di mettersi alla guida. Alcuni testimoni lo hanno visto in un supermercato del centro di Termoli e hanno riferito che era in condizioni precarie. Racconti che ora saranno passati al vaglio degli inquirenti, in questo caso gli agenti della Polizia Locale che in serata, al termine del sopralluogo del magistrato in via Martiri della Resistenza, hanno svolto i rilevi e le misurazioni per ricostruire con precisione la dinamica.
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