Campobasso

Casa del crack, gli operai blindano la porta. Ora è inaccessibile

I proprietari dell'appezzamento di terra in via Manzo erano stati diffidati dal Comune ad intervenire con un'operazione di sanificazione entro trenta giorni, pena un'ordinanza che avrebbe consentito all'amministrazione di procedere autonomamente. L'ingresso dell'ex-segheria è stato chiuso con il cemento. Soddisfatti i residenti che avevano denunciato il degrado alla polizia

I proprietari del terreno di via Manzo dove sorge quella che è stata definita la “casa del crack” perché diventata covo di balordi e tossicodipendenti, hanno risposto alla notifica firmata dal Comune. Che chiedeva – entro 30 giorni – di provvedere alla bonifica della zona con un’opera di sanificazione chiudendo anche i varchi di accesso alla struttura. Nonché di recintare la zona di proprietà “per impedirne l’accesso ai fini della tutela del decoro urbano e per evitare o ridurre situazioni di pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente”

Ecco allora il covo che faceva paura ai residenti. Nelle foto a corredo compare completamente rivestito con una porta in cemento. Dunque la struttura è diventata ormai inaccessibile. Impenetrabile a chiunque l’aveva trasformata in un rifugio con brandine di fortuna, coperte, materassi e tutto ciò che è utile al consumo di sostanze stupefacenti: accendini, carta stagnola, bottiglie di plastica, cannucce.

Gli operai si sono messi all’opera sotto gli occhi soddisfatti delle persone che abitano lungo via Genova e via Manzo che hanno accolto con soddisfazione l’intervento.

“Era ora – commenta la signora la cui casa è dirimpetto all’ex segheria – era diventato uno schifo. Delinquenti ad ogni ora del giorno e della notte e la sera tornare a casa diventata rischioso. Una mia amica in questa zona è stata pure scippata”.

Un altro residente ammette che “a parte chiudere quell’edificio che si era trasformato in un luogo dove poter fare di tutto e di più lontano da occhi indiscreti, secondo me l’intera area andrebbe risanata. La vegetazione selvaggia, l’immondizia sparsa ovunque, sono presupposti che generano degrado e decadimento. Non è giusto”.

La “casa del crack”, era una volta una segheria. poi chiusa e lasciata all’abbandono. Col tempo è diventato un pericolo per la salute pubblica e il decoro urbano.

Lo hanno certificato gli agenti della polizia scientifica e della squadra mobile, allertati dai cittadini ma lo ha certificato anche l’Asrem che – dopo un sopralluogo a seguito degli esposti – ha inviato al Comune una relazione dettagliata della situazione.

Da qui la diffida a firma del sindaco. Provvedimento destinato ai proprietari dell’appezzamento di terra dove sorge l’immobile, affinché intervenissero entro un mese con un’opera di sanificazione dell’intera area.

Pena l’adozione di un’ordinanza che avrebbe consentito al Comune di procedere autonomamente con la bonifica con l’aggravio delle spese a carico dei titolari.