Campobasso

Party alcolico ‘abusivo’ al circolo tennis? Il Comune avvia le indagini e valuta provvedimenti

Una ragazzina di 13 anni è finita al pronto soccorso dopo un evento organizzato nella notte tra sabato 17 e domenica 18 novembre nella struttura sportiva annessa a villa de Capoa. L'Assessorato al Commercio guidato da Salvatore Colagiovanni ha avviato una serie di accertamenti: sotto la lente il contratto che l'associazione tennis ha per l'utilizzo dell'impianto di proprietà comunale.

Il circolo tennis può organizzare feste private? E questi party sono limitati solo ai soci, o sono aperti a tutti? Il Comune di Campobasso ha avviato una sorta di ‘indagine interna’ per capire cosa sia avvenuto la notte tra sabato 17 e domenica 18 novembre, quando un’ambulanza del 118 è intervenuta nella struttura sportiva annessa a villa de Capoa per soccorrere una ragazzina. Si era sentita male intorno all’una, nel bel mezzo del ‘Chupito party’ organizzato nel locale e pubblicizzato sui social.

La giovanissima (“ha solo tredici anni”, ha riferito a Primonumero un testimone) è stata portata al pronto soccorso del Cardarelli perché, dopo aver bevuto un alcolico, si è sentita male.

Ieri 19 novembre, dopo la notizia riportata dal nostro giornale, all’Assessorato al Commercio del Comune sono arrivate le telefonate di tanti genitori spaventati per quello che era successo. E tanti genitori ci hanno scritto, chiedendo spiegazioni e chiarimenti sull’accaduto. Il titolare delle Attività produttive Salvatore Colagiovanni ha deciso dunque di intervenire inviando una segnalazione alla Polizia Municipale per avviare tutti gli accertamenti del caso. Sarà verificato il contratto, sarà esaminata la convenzione e si accerterà se c’è stato un sub-affitto: non si può escludere che il locale – pubblico – possa essere stato affittato dall’associazione per una festa privata.

In attesa di capire l’esito dei controlli, oltre al gravissimo fatto che una ragazzina sia finita in ospedale dopo aver bevuto (ai minori non possono essere somministrati alcolici, lo dice la legge), resta un problema più ampio: la gestione che i privati fanno delle strutture pubbliche. Tanto più che il circolo tennis non avrebbe l’agibilità se è vero quanto riferito non troppo tempo fa in commissione dal dirigente De Marco e nemmeno sarebbe in possesso della Scia, la segnalazione certificata di inizio attività. 

“Stiamo attenzionando la situazione, verificando quali titoli ha la struttura tennis e se ha le autorizzazioni necessarie. Oltre ad aver letto l’articolo di Primonumero, ci sono arrivate le segnalazioni da parte di genitori preoccupati”, ha sottolineato l’assessore comunale. “Al momento – ha puntualizzato – il circolo tennis non ha autorizzazioni commerciali, stiamo verificando che tipo di festa fosse. Poi eventualmente prenderemo provvedimenti”.

Per l’utilizzo della struttura che si trova nel bellissimo giardino al centro della città capoluogo e di proprietà del Comune esiste una convenzione (che in Municipio si può richiedere solo presentando una domanda di accesso agli atti) tra l’amministrazione e l’associazione tennis presieduta attualmente da Pippo Marrone.

L’accordo dovrebbe avere una finalità puramente sportiva e non commerciale. E poi alla struttura dovrebbero accedere solo i soci, non può essere un locale aperto a tutti. Sabato sera era aperto anche a persone esterne?

Insomma, se ci sono state delle irregolarità dal punto di vista amministrativo, sarà accertato dai vigili urbani che hanno acquisto le locandine pubblicate su Facebook per sponsorizzare i vari eventi. L’iter è stato avviato e in caso di conferma ai sospetti di violazione delle clausole potrebbero scattare sanzioni serie.

Secondo la legge, infatti, quando vengono riscontrate irregolarità in un locale commerciale non autorizzato, scatta l’immediata sospensione dell’attività. In questo caso poi potrebbe configurarsi l’aggravante della vendita di alcolici ai minori.

Non si può nemmeno allo stato dei fatti escludere un risvolto penale. L’anno scorso, ad esempio, sempre a Campobasso un ragazzino di 14 anni si sentì male nella zona dei pub. Aveva bevuto troppo. E dopo le indagini della Polizia, si scoprì che aveva acquistato birra da un kebabbaro di via Ferrari, e il titolare venne denunciato.