Trattori e fuoristrada attraversano ogni giorno contrada Pizzarelli, la strada al confine tra i boschi di Baranello, Colle d’Anchise e Vinchiaturo dove il 13 novembre scorso alcuni cercatori di tartufo hanno rinvenuto un ordigno bellico presumibilmente della seconda guerra mondiale.
L’area è stata recintata, c’è stato un sopralluogo da parte dei carabinieri di Bojano e degli artificieri chiamati a stabile l’eventuale pericolosità della bomba che potrebbe essere inesplosa.
Quando la notizia si è sparsa tra i residenti della zona ne è scaturita una comprensibile preoccupazione: una striscia di nastro bianco-rosso e aver spostato di qualche centimetro il mortaio oggi tra le foglie e non più sul ciglio della stradina non si possono considerare certo sufficienti misure di sicurezza. Neppure un cartello avvisa alle auto che transitano che lì c’è un pericolo per la pubblica incolumità.
La cosa ancora più scioccante è che da quel 13 novembre non è stato fatto più nulla. La bomba è ancora lì e il nastro che delimitava il punto del ritrovamento è quasi volato via.
Resta l’ansia per chi cammina o attraversa contrada Pizzarelli.
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