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Ispettorato del lavoro: “Pratiche bloccate, dipendenti mortificati”. Guerra alla neodirigente: “Mandatela via”. E arrivano gli ispettori dal Ministero

Paralisi negli uffici di Campobasso e Isernia dopo l'arrivo della nuova dirigente Patrizia Picariello: per i sindacati è "incapace" e "deve andare via". Disservizi e malcontento tra i dipendenti hanno portato il ministero del Lavoro a mandare i suoi ispettori per verificare quanto denunciato a fine ottobre da Cgil, Cisl e Uil.

Per la sua ginecologa e per l’Asrem quella donna non poteva lavorare a causa di accertate minacce di aborto. Avrebbe conservato il posto durante i nove mesi di gravidanza e percepito comunque lo stipendio così come prevede la legge nei casi in cui si sta affrontando il lieto evento con un rischio elevato per la salute del nascituro. Ma la sua pratica di interdizione anticipata si è inceppata all’Ispettorato del lavoro di Campobasso costringendo quella futura mamma a rivolgersi al Tar del Molise.

La vicenda è solo una delle tante che i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil hanno riferito il 23 ottobre scorso all’ingegnere Renato Pingue che all’interno dell’Ispettorato interregionale Sud che si trova a Napoli – a cui fanno riferimento le sedi dell’Itl di Campobasso e Isernia – è il capo.

Nicola Farina (Cgil), Mario Della Ventura (Cisl) e Vincenzo Bredice (Uil) sono i sindacalisti che hanno fortemente voluto quell’incontro “per trovare risposte all’incresciosa situazione lavorativa – così c’è scritto sul verbale – che si è determinata nella sede di Campobasso-Isernia”.

Il capo degli uffici che si trovano rispettivamente in via San Giovanni dei Gelsi, a Campobasso, e via Berta a Isernia, è la dottoressa Patrizia Picariello, dirigente in Valle D’Aosta fino all’anno scorso arrivata in Molise un paio di mesi fa. Da quando c’è lei alla guida dell’Itl la musica è cambiata per tutti: dipendenti, in primis, ma anche per gli utenti, i consulenti del lavoro che con lei dovrebbero dialogare per conto delle aziende che rappresentano e per le organizzazioni sindacali che ancora oggi non riescono a spiegarsi “quell’atteggiamento ostile e di chiusura al confronto” come riferisce Farina a Primonumero.

“La battaglia per mandarla via dal Molise – perché è stata questa la richiesta dei rappresentanti sindacali – non riguarda solo gli ispettori che con la Picariello lavorano a stretto contatto e hanno riscontrato problemi ma anche il ruolo stesso che l’Ispettorato ha nella vita di tutti i giorni. Il Molise sarà pure una regione che non esiste ma siamo stanchi di essere trattati alla stregua di una minoranza etnica”.

Insomma, stando a quanto riferito dai sindacati, le cose con l’arrivo della nuova dirigente si sarebbero parecchio complicate. I provvedimenti non vengono firmati e questo ha creato disagi sia agli ispettori che agli utenti. 

La Picariello è stata criticata perché non avrebbe firmato titoli esecutivi in favore dei dipendenti che hanno presentato denunce per retribuzioni non pagate, avrebbe respinto istanze di autorizzazione all’installazione di impianti di videosorveglianza che presentano i datori di lavoro per futili motivi. Avrebbe messo a rischio persino le casse dell’Erario non apponendo la sua firma alle richieste di pagamento rateale per le sanzioni comminate alle aziende.

Un comportamento di questo tipo potrebbe voler dire due cose: o che la Picariello è estremamente scrupolosa rispetto a chi l’ha preceduta e quindi ha tempi di lavorazione delle rpatiche che giungono sulla sua scrivania più dilatati o – come pensano i sindacati – è la persona sbagliata nel posto sbagliato.

Sta di fatto che nella sede di Campobasso non si presenta da giorni – come riferiscono dall’Itl – e pure a Isernia è difficile trovarla.

“La gestione della Picariello – questo ancora c’è scritto nel verbale – ha letteralmente paralizzato le attività proprie dell’ente, dissociandole dall’attività del territorio molisano e arrecando danno sia all’immagine dell’Ispettorato che alle istituzioni regionali e territoriali sia ai lavoratori e ai datori di lavoro”.

Le prime vittime sono stati i dipendenti “mortificati e ormai alle soglie del limite di sopportazione: ferie non concesse, attività ispettive e amministrative sospese o rallentate, scadenze disattese, uso improprio di protocollo, demansionamento di genere, comportamenti che a nostro avviso sono tutti lesivi della dignità delle persone e dei ruoli nonché una palese violazione delle norme amministrative e gestionali vigenti”.

A detta dei sindacati, ci sarebbe una manifesta “incapacità assoluta a svolgere un ruolo dirigenziale così importante” pertanto l’unica soluzione “è quella di allontanare la dirigente al fine di salvaguardare l’attività istituzionale, l’immagine dell’Ispettorato e anche per evitare che vi sia un tacito assenso del suo operato tollerando già da tempo comportamenti chiaramente non conformi al buon andamento dell’attività amministrativa”.

 

Dopo questo incontro a Napoli il verbale con ben 13 pagine di racconti minuziosi sulle scelte della dottoressa Picariello è arrivato al ministero del Lavoro. Meno di due settimane fa sono arrivati a Campobasso e Isernia degli ispettori chiamati a verificare quanto esposto nel verbale e fare due chiacchiere coi dipendenti molisani alle prese con la loro superiore.

La relazione potrebbe portare anche alla sospensione del provvedimento di nomina che ha fatto arrivare Patrizia Picariello in Molise.

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