Gastronomia

Il tartufo di San Pietro Avellana è “oro bianco”: il 40% della produzione italiana si fa qua

Una stagione di successo per il tartufo bianco di San Pietro Avellana, ormai senza alcun dubbio “patria molisana” del prezioso tubero apprezzato sulle tavole e nei ristoranti italiani, e non solo. Per la verità il tartufo bianco di San Pietro Avellana costituisce ormai quasi il 40 per cento della produzione nazionale, sebbene venga venduto prevalentemente ad Alba.

Ma si tratta di una materia prima tutta molisana, come hanno potuto constatare i numerosi visitatori della ventiquattresima Mostra Mercato del tartufo bianco pregiato, allestita proprio in questo fine settimana nel borgo in provincia di Isernia sempre più conosciuto per questa sua particolare e gustosa vocazione.

Il merito dell’alta qualità di questa annata è anche delle piogge abbondanti, che hanno incrementato il costo. Le pezzature migliori costano fino a 2mila euro al chilogrammo. Anche per questa ragione il tartufo bianco è utilizzato solo in piccola parte per il consumo diretto e destinato in prevalenza alla produzione di olio, creme, salse e paste di accompagnamento per formaggi e salumi. È un mercato che non registra crisi, dicono dal Comune molisano tracciando un primo e positivo bilancio della Mostra, anche per le ottime chance di vendita all’estero che il bianco possiede.

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