Termoli

Forza Italia al veleno su Di Brino, ‘rissa’ sul papabile sindaco. Centrodestra spaccato fra moderati e sovranisti

Due conferenze stampa in poche ore e parole al vetriolo gli uni per gli altri. A sei mesi dalle comunali il centrodestra pare spaccato fra chi è favorevole al governo gialloverde e chi lo contesta

Se il centrosinistra non se la passa bene, il centrodestra appare una polveriera. A sei mesi dalle elezioni comunali termolesi infatti pare netta la spaccatura fra chi è favorevole al governo gialloverde e riempie di elogi Salvini e chi invece è contro l’esecutivo e ne contesta le scelte.

Per riportarla a livello locale, da una parte Forza Italia che con Francesco Roberti e Francesco Rinaldi attacca Antonio Di Brino e dall’altra l’ex sindaco che appare sempre più vicino a un approdo in Lega e che in conferenza stampa spende parole di apprezzamento “non solo estetico” per il simbolo leghista. “Il vero centrodestra siamo noi, non chi va per conto suo” le parole di Franco Baccari, esponente di Fdi che rivendica di essere “la destra del centrodestra”.

Già il fatto di convocare due conferenze stampa a distanza di due ore l’una dall’altra, pur facendo parte della stessa parte politica, era un indizio importante. Ma le parole e i riferimenti velati hanno dato la conferma di come oggi nel centrodestra termolese non ci sia affatto una compattezza.

Prima Forza Italia, coi suoi due consiglieri di minoranza Francesco Roberti e Francesco Rinaldi. Non sono mancate frecciatine, velate, ai colleghi che “hanno sputato nel piatto in cui hanno mangiato” riferendosi, seppur senza mai citarlo, ad Antonio Di Brino. A far alzare la tensione interna è stato qualche post su Facebook da parte dell’ex sindaco che non è andato giù ai fedelissimi di Berlusconi.

Atteggiamento che Roberti ha condannato fermamente perché “Forza Italia non è la gamba del PD, come scritto da qualcuno, denigrando il partito. Lo stesso che nel 2001 viene candidato in FI alle regionali, svolgendo un anno e mezzo di legislatura come ultimo dei non eletti e, una volta tornati al voto, entra in consiglio regionale per 5 anni sempre grazie a FI a cui deve tutta la sua carriera politica, anche come sindaco. Uscito da FI cosa fa? Va nel Nuovo centrodestra ed accusa Forza Italia. Non abbiamo dispiacere che ci abbia lasciati ed i rapporti con lui siano chiusi”. Quindi l’affondo diretto: “Fatti un esame di coscienza prima di parlare che prendi un vitalizio di 2mila euro al mese grazie a FI e pagato dai contribuenti molisani”.

È notorio come Roberti negli ultimi tempi abbia criticato aspramente quel governo che invece molti esponenti di destra vedono di buon occhio. Da parte sua accuse rivolte anche ai Cinque Stelle, definiti “i geni dell’urbanistica”, e accusati di “aver votato il decreto Genova, approvando il condono fiscale ai terremotati che prevede, oltre al condono, la ricostruzione delle case, abusive ma condonate, a spese nostre”.

Per Roberti “l’urbanistica a Termoli è fantascienza. Mezza città è stata distrutta da incompetenti, volutamente tali, o da avvocati diventati esperti di urbanistica dopo aver spulciato quattro pagine di Facebook”. Anche in questo caso a qualcuno del centrodestra saranno fischiate le orecchie.

In vista delle amministrative 2019 a Termoli, Campobasso ed in altri comuni molisani, il partito di Berlusconi sta già pensando ad un papabile candidato sindaco descritto come “una persona giovane, competente, un volto nuovo ma con esperienza politica che dia massima trasparenza e che si renda disponibile a fare il sindaco, non solo nei ritagli di tempo”.

Il prescelto è, ovviamente, ancora top secret, anche se in questi mesi sono circolati numerosi nomi, ma “l’importante è trovare la migliore soluzione possibile, basta che sia un candidato di sintesi – ha concluso il coordinatore provinciale di FI –. Tutti i nomi sono legittimi, ma dovranno passare al vaglio della condivisione dei partiti. Non posso obbligare i miei elettori a votare un candidato che fino all’altro ieri ha parlato male del partito. I comuni prossimi al voto non saranno utilizzati come merce di scambio per compensare situazioni regionali. Scordatevelo”. Un punto che ha trovato l’appoggio di Francesco Rinaldi che ha espresso solidarietà nei confronti delle tante persone che “non se la sentono di tesserarsi con un partito o con un altro, ma vogliono dare il proprio contributo, prezioso, e collaborare ai progetti”.

E sul tema del candidato è intervenuto in un altro appuntamento stampa in municipio stamane Luciano Paduano di Fratelli d’Italia. “Non è vero che il mio partito appoggia Di Brino sindaco. Lo ringraziamo per l’opportunità che ci dà di parlare dei problemi di Termoli, ma lui è solo uno dei papabili al tavolo del centrodestra. E questo tavolo deve rimanere termolese”. Il collega Franco Baccari è andato oltre nel suo intervento da piena campagna elettorale in cui ha accusato l’Amministrazione Sbrocca. “Cosa ha lasciato ai termolesi?” ha chiesto citando depuratore, bandiera blu, dragaggio e molto altro.

E in riferimento alla politica nazionale ha rivendicato l’appartenenza “alla destra. Siamo contenti che al governo ci sia Salvini, lo apprezziamo” trovando la complicità di Di Brino, che i ‘si dice’ danno molto vicino al partito di maggioranza governativa. Ennesimo indizio una battuta al collega Michele Marone: “Bella spilla, me ne devi regalare una” ha detto indicando la riproduzione del simbolo leghista indossata dall’esponente di minoranza. Il quale da tempo ha fatto la sua mossa lasciando Energie per l’Italia di Parisi a favore della formazione che da mesi viaggia in testa nei sondaggi. Un treno colto al volo, vista anche l’altra importante scadenza elettorale che si avvicina, quella delle Europee.