La città invisibile

Emergenza freddo, servono coperte e alimenti per i senzatetto di Termoli

Giacconi, scarpe, coperte soprattutto e alimenti per i pasti che i volontari portano ogni giorno in stazione: la popolazione è informata delle necessità per i poveri che non anno un tetto. Un'occasione per attuare concretamente e "da vicino" la solidarietà.

Lo scorso 8 novembre un senzatetto è morto per strada, nel centro do Termoli, fra le braccia dei soccorritori. Problemi di salute dietro la tragedia che ha interrogato molto la popolazione: non è facile, nè scontato, curarsi quando non si ha una casa, nè un lavoro, nè alcuna possibilità economica.

Angelo è sepolto nel cimitero di Termoli, la cittadina nella quale da anni, lui che era originario della Puglia, viveva. In strada. Dormendo in stazione una manciata di ore a notte, specialmente nelle stagioni invernali quando, come in questi giorni, il freddo fa battere i denti e diventa un pericolo per la sopravvivenza di chi non ha un riparo.

Come lui, sono tanti i clochard che frequentano la cittadina adriatica. Uomini, in prevalenza, ma anche donne. Una “città invisibile” nascosta nella città visibile, storie di sofferenza e abbandono dietro la facciata esteriore che, a ridosso del mese di dicembre, comincia a brillare di luci e vetrine più curate.

Dei poveri si occupano i volontari, e fra loro i ragazzi della rete della Città Invisibile. Il loro è un aiuto concreto e quotidiano. Grazie al loro impegno molti degli abbandonati di Termoli possono contare su pasti caldi, portati in stazione, e su un giaccone pesante ce li ripari dalle intemperie durante le lunghe ore trascorse all’addiaccio, sulla strada.

Ma quando le esigenze si moltiplicano, come succede in inverno, non è sufficiente. Non basta. Da qui un appello a chi vuole dare un segnale pratico di solidarietà, contribuire a dare una mano a uomini e donne ce non anno casa nè famiglia. Un messaggio rivolto a tutti, senza retorica ma all’insegna della concretezza: servono coperte, giacche pesanti, scarpe invernali. E viveri: pasta (corta), pane in cassetta, legumi, pomodoro, tonno in scatola, meglio se in confezioni piccole e non extralarge, dal momento che devono raggiungere singole persone. La stazione, d’altronde, non è un luogo adatto a dividere cibo e preparalo. E non ha certo una cucina dove poter lavare le stoviglie e organizzare colazioni e cene. Quindi occorrono piatti, posate e bicchieri di plastica. Tovaglioli di carta. Bottigliette di acqua. E ancora: latte, biscotti, olio.

Il freddo sta arrivando e l’inverno si annuncia difficilissimo come sempre per chi vive in strada. I nostri ospiti ci stanno chiedendo coperte, giubbotti e scarpe invernali (uomo e donna, in buono stato) per affrontare le notti e i giorni gelidi di questo periodo, e le nostre scorte sono quasi finite“: parole che diventano un’occasione per una azione di aiuto vera. La città Invisibile Termoli a una pagina facebook alla quale si può scrivere. E inoltre i volontari tutte le mattine sono a disposizione dalle 8 e 30 alle 11 e 30 nei locali di piazza Olimpia (dove prima c’erano i Vigili Urbani, davanti allo stadio comunale Cannarsa). Qui si possono portare indumenti, coperte, scarpe e scorte alimentari.

 

commenta