Termoli

2500 dosi per 120mila euro: si indaga sui contatti del 60enne arrestato e la provenienza della cocaina fotogallery

Dal telefonino del molisano finito in carcere possibili indizi: i Carabinieri della compagnia di Termoli cercano di capire se c’è una rete di spacciatori che fa riferimento a lui, oltre ai possibili acquirenti e i rivenditori della polvere bianca

Il 60enne molisano arrestato giovedì pomeriggio 15 novembre perché trovato in possesso con un grosso quantitativo di cocaina non è uno spacciatore come tanti altri.

Non si ha memoria di un sequestro così ingente – ha sottolineato il tenente Edgard Pica, durante la conferenza stampa nella caserma di via Brasile -. Ci sarà un filone di indagine che avrà un seguito sia sull’approvvigionamento della droga che su livelli superiori dello spaccio” ha aggiunto il comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Termoli.

In sostanza l’Arma cercherà di capire innanzitutto “il profilo criminale di questo soggetto”, ma ancor di più chi c’è sopra il 60enne di Campomarino, inteso come chi gli ha fornito quegli oltre 600 grammi di polvere bianca. “Era possibile ricavarne 2500 dosi per un valore economico di 100-120mila euro, pagando 50 euro o più ogni dose” ha specificato il Maggiore dei carabinieri, Fabio Ficuciello. Ma al tempo stesso si cercherà di capire chi c’è sotto quella sorta di scala gerarchica che è lo spaccio di sostanze stupefacenti. “Il quantitativo sequestrato fa pensare che le piazze dello spaccio non fossero solo Termoli e Campomarino” ha detto Ficuciello confermando che si dovrà scavare per capire quali altri pusher siano collegati al 60enne molisano.

Indizi importanti potrebbero arrivare dal telefonino sequestrato all’uomo, un soggetto già noto alle forze dell’ordine sia per reati di spaccio che contro il patrimonio, quindi furti o rapine. I militari dell’Aliquota Radiomobile della compagnia termolese, guidati dal maresciallo capo Massimo Pacucci, lo hanno beccato mentre girava sulla statale 16.

Carabinieri arresto droga

“Lo abbiamo fermato a un posto di controllo dopo averlo tenuto attenzionato. Il suo raggio d’azione e il suo modo d’agire ci hanno insospettito” ha riferito Pacucci. Da lì il controllo. In auto gli hanno trovato una dose di cocaina e denaro contante per ben 2600 euro. A quel punto la perquisizione si è spostata nella sua abitazione di Campomarino. Ben nascosto, c’era un pacco contenente la polvere bianca per oltre 600 grammi, oltre ad altri soldi, circa 1600 euro anche questi probabile provento dello spaccio. Il totale supera quota 4200 euro. Ma a far spavento è quanto avrebbe potuto guadagnare il 60enne se fosse riuscito a rivendere tutta quella droga.

Oltre alla cocaina e al denaro, gli è stato sequestrato un bilancino di precisione, il materiale per il confezionamento, un coltello a serramanico e un cellulare. Possibile che questo sia un punto fondamentale. Dai contatti del 60enne potrebbero venir fuori contatti preziosi per le indagini affidate al magistrato Fabio Papa, in servizio alla Procura della Repubblica di Larino. Contatti riferiti sia ai rivenditori di tutta quella droga, così da intuire da dove sia potuta arrivare, se dalla Puglia o magari da altre zone d’Italia. E poi contatti sui pusher collegati al “pesce grosso” arrestato ieri sulla statale 16. Oltre che contatti sui consumatori, assuntori di droga che potrebbero fornire informazioni utili alle indagini.

È palese che l’arresto di poche ore fa potrebbe essere un punto di partenza per scoperchiare una rete di spaccio e consumo di stupefacenti. “Un’operazione che getta luce sul mercato e sul consumo di cocaina che esiste sulla fascia costiera molisana. L’attività di prevenzione – queste le parole del comandante Ficuciello ci permette di contrastare questo fenomeno”. Operazione che giunge per altro a poche settimane dalla maxi operazione “Lungomare” che ha coinvolto gran parte della provincia di Campobasso nel contrasto alla droga.

“Ringrazio per la sensibilità il comando generale dell’Arma dei Carabinieri che ci ha inviato dei rinforzi. Da poco abbiamo a Termoli quattro nuovi carabinieri usciti dalla scuola di formazione. Questo rafforzamento sulla provincia di Campobasso, oltre all’attenzione dei militari già presenti, ha permesso l’arresto di ieri” ha concluso il Maggiore.

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