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La nuova Airino, da un Di Lembo all’altro: “Ci divertiremo ancora. E mio fratello Pino sarà prezioso”

Il coach dell'Italiangas Massimo Di Lembo parla del campionato, dei nuovi arrivi e della convivenza in panchina

L’attesa è finita, la Termoli che la domenica sceglie la palla a spicchi può tornare a tifare Airino. Riparte in questo fine settimana il campionato serie C Silver che propone diverse novità. Come la presenza di una squadra marchigiana, insieme a otto abruzzesi e una molisana. E in casa Italiangas Airino, la maggiore novità è il cambio in panchina, con la promozione di Massimo Di Lembo da tecnico delle giovanili a guida della prima squadra. Ecco le sue parole alla vigilia del debutto a Chieti previsto sabato 6 ottobre.

Da Pino Di Lembo a Massimo Di Lembo. Come va la convivenza con tuo fratello che da ora è tuo assistente?

“Tutti ci prendono in giro, dicono che litigheremo alla prima partita. Io invece credo mi possa dare un apporto preziosissimo. Lui focalizza l’attenzione su aspetti del regolamento che riguardano cose fuori dal campo che io non conosco. Poi come sempre accade, ci dividiamo i compiti. Secondo me questa collaborazione darà ottimi frutti. Io ho maggiore esperienza di gioco, ma lui è molto attento alle rotazioni, la gestione dei giocatori. Mi darà una grossa mano su una miriade di aspetti”.

Sei emozionato per questo debutto?

“Ammetto di sì, è la mia prima esperienza da allenatore senior ed è tutta un’altra cosa rispetto al settore giovanile. Lì la cosa importante è la crescita dei giocatori, qui l’attenzione si focalizza sul risultato e hai tutti gli occhi puntati”.

Che allenatore è Massimo Di Lembo?

“Da giocatore ho sempre tenuto al rispetto delle regole e ci credo anche da tecnico. Non sono un generale, ma ritengo che le scelte fatte poi vadano mantenute sul campo. Dipende dalla mia bravura far capire alla squadra come deve giocare. Mi piacerebbe che migliorassero tutti, anche gli esperti, come è successo a me che sono migliorato dai 30 anni in poi”.

Come vedi la tua Airino, è pronta?

“Pronta, non prontissima. La prima settimana di allenamenti siamo stati senza gli stranieri. Poi abbiamo avuto un po’ di problemi, fra lavori al palasport e assenze per motivi di lavoro. Solo qualche giorno fa abbiamo svolto il quarto allenamento al completo con tutta la squadra”.

Il pre campionato ti lascia fiducioso?

“Sì, le amichevoli sono andate bene. Contro Vasto abbiamo faticato i primi due quarti, poi i ragazzi, punti sul vivo, hanno reagito e abbiamo vinto gli ultimi due periodi, seppur di misura. Consideriamo che Vasto è la squadra più forte del campionato”.

Che campionato ci attende?

“È stata promossa Chieti, ma 3-4 formazioni si sono rinforzate. Il campionato si è livellato verso l’alto. Otto squadre si qualificheranno ai playoff per affrontare le marchigiane che non conosciamo ma che sono sicuramente di livello più alto del nostro torneo”.

Soddisfatto del roster che la società ti ha messo a disposizione?

“Abbiamo sei senior e sei giovani, fra cui un 2000 e gli altri del 2001 e del 2002. Avevamo bisogno di un giocatore di talento come Leonzio, con qualità nella costruzione del gioco e nella realizzazione, oltre che con doti di leadership”.

Gli stranieri invece?

“Sono contento della scelta, hanno le caratteristiche che cercavo. Hanno capacità di leggere il gioco e finalizzare. Ahmed l’anno scorso ha avuto un impatto importante e spero che il lungo (il croato Marko Dmitrivic, ndr) sia al suo livello. È meno atletico ma molto bravo a passare la palla e a tirare da fuori. Il numero 4 (lo svedese André Benediktsson, ndr) è davvero forte, è di livello superiore agli stranieri che abbiamo avuto qui finora. È una sorta di Bertinelli di 23 anni che difende forte. Sono molto contento di lui, ha un atteggiamento molto positivo”.

I giovani sono pronti per questo livello?

“Sono rimasto colpito molto positivamente dall’impatto che hanno avuto nelle amichevoli, direi che sono mediamente pronti. Ho trasferito in prima squadra un po’ dei concetti sviluppati nelle giovanili e quindi i ragazzi hanno trovato la loro dimensione. Finora hanno giocato senza timori reverenziali”.

Su quale aspetto pensi di dover lavorare maggiormente?

“Sul creare un’identità difensiva di squadra il grosso del lavoro va fatto lì”.

Vuoi fare un appello ai tifosi?

“Come ha scritto qualcuno sui social, dico che ci potremo divertire anche quest’anno. Forse la prima gara in casa potrebbe slittare o potremmo chiedere l’inversione del campo a causa dei lavori al PalaSabetta, quindi non posso dire da subito venite al palazzetto. Tuttavia sottolineo che Termoli negli ultimi anni è stata la città che ha riempito maggiormente il palasport. Ci ha sempre dato energia e carica, spero sarà così anche quest’anno”.

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