Campobasso

I detenuti diventano apicoltori: via ai laboratori in carcere. “Potranno entrare nel mercato del lavoro”

Gli ospiti dell'istituto penitenziario di Campobasso saranno impegnati in un corso di formazione teorico/pratico. Il progetto di Legambiente consente loro di avere una possibilità di inserimento nel mondo del lavoro una volta usciti.

L’apicoltura per dare una seconda chance ai detenuti. Rieducandoli e offrendo loro una possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Per favorire una vita ‘normale’ una volta fuori.

Ed è Legambiente a farsi promotrice del progetto che punta al “reinserimento sociale dei detenuti tramite l’apicoltura”: oggi pomeriggio – 4 ottobre – nella casa circondariale di Campobasso è iniziata la ‘Scuola itinerante di apicoltura’ finanziata con i soldi dell’otto per mille della Chiesa Valdese. Una iniziativa – denominata ‘A.P.E. – L’apicoltura previene l’emarginazione’- avviata nel 2016 e già realizzata con i ragazzi del Centro di salute mentale di Campobasso.

Il progetto parte da via Cavour, struttura che versa in condizioni inaccettabili (in primis dal punto di vista igienico-sanitario) a detta dell’associazione ‘Antigone’. L’obiettivo è allargarsi al resto del Molise e delle altre regioni d’Italia: qui sarà esportato “un sistema formativo itinerante” che farà tappa nei vari istituti penitenziari grazie ad un furgone con i loghi di progetto e con il logo della Tavola Valdese.

I detenuti saranno impegnati in un corso di formazione teorico/pratico che fornirà loro le nozioni necessarie per svolgere tutte le attività previste nel progetto. Il corso, tenuto da alcuni apicoltori, si articolerà sia moduli teorici che pratici, dando la possibilità ai corsisti di mettere in pratica le nozioni apprese seguendo i principi dell’apicoltura sostenibile.

Chi sta scontando la pena in carcere dunque avrà la possibilità di apprendere un mestiere. L’impegno dunque non sarà fine a se stesso: “L’iniziativa non vuole limitarsi a riempire i tempi dell’ozio forzoso ma, al contrario, si candida ad essere uno spazio formativo di rilevante spessore”, puntualizza il direttore della Casa circondariale Mario Silla.

Il penitenziario di Campobasso ospita anche detenuti che non hanno studiato. Frequentare un corso di questo tipo aumenta le loro possibilità di trovare un lavoro una volta usciti. “Questo penitenziario – aggiunge Silla – accoglie infatti molte persone che non hanno avuto, per diverse ragioni, la possibilità di accedere ad esperienze di studio e di specializzazione nei loro contesti di provenienza. È necessario, pertanto, accrescere o diversificare le competenze di ciascuno avendo cura che esse siano in linea con quanto richiesto dal mercato del lavoro in ambiente esterno”.  

E l’apicoltura apre prospettive interessanti, come sottolineano Giuseppe Faioli e Andrea de Marcorispettivamente presidente del Circolo Legambiente “E. Cirese” di Campobasso e direttore di Legambiente Molise: “Crediamo molto nell’apicoltura e nelle possibilità legate ad essa, e soprattutto nel modello di intervento ideato dal Circolo di Campobasso con i due progetti finanziati dalla chiesa Valdese, in quanto si fonda su tutti e tre pilastri della sostenibilità: ambientale, economico e sociale”.

commenta