Campobasso

Dall’inferno alla rinascita. Ivan, ex eroinomane: “Lasciate perdere la droga, vivete”

Tossicodipendente per 15 anni, Ivan ha raccontato la sua storia ai 450 ragazzi che hanno partecipato al convegno organizzato dalla Procura della Repubblica di Campobasso in collaborazione con l'Ordine degli avvocati e le istituzioni che insieme hanno avviato il progetto "Molise senza sostanze stupefacenti".

Dal 2013 il numero dei ragazzi che fanno uso di droghe ha subito un’escalation paurosa. Tanto da piazzare il Molise tra le regioni con il numero più alto numero di iscritti al Serd. E l’età media è sempre più bassa: adolescenti che sperimentano nuove sostanze, solventi, ragazze che si prostituiscono per una dose, giovanissimi sottoposti a Tso.

Storie di volti sempre più giovani nei verbali delle forze dell’ordine che ogni giorno prestano servizio nelle zone dove si spaccia.

Racconti scritti nero su bianco nelle relazioni dei Tribunali. Oppure quelli che escono dalla bocca di quegli stessi ragazzi che oggi sono finalmente fuori dal tunnel e lavorano per evitare che altri facciano esperienze devastanti come la loro.

Storie che vengono fuori dalle comunità dove alcuni stanno cercando lentamente di riemergere dagli abissi della tossicodipendenza.

Nicola D'Angelo procura Campobasso

Un’emergenza alla quale oggi la Procura della Repubblica di Campobasso guidata da Nicola D’Angelo (in foto) in collaborazione con l’Ordine degli avvocati e la partecipazione di tutte le istituzioni chiamate a far fronte a questo dramma ha voluto rispondere inaugurando un progetto dal nome “Molise senza sostanze stupefacenti”.

L’aula magna dell’Università era stracolma questa mattina, 29 ottobre: 450 studenti che hanno ascoltato insieme ai loro colleghi che negli altri istituti hanno seguito la diretta tv. Numeri, rischi e storie.

Come quella di Ivan, oggi un uomo con obiettivi e solide basi ma che da studente modello, finanche con la passione per il pianoforte coltivata al Conservatorio “Perosi”, è incappato nel distruttivo incontro con gli spinelli.  Tempo tre mesi ed era cocainomane. Poi eroinomane, infine capace di assumere ogni cosa.

Fino alla rinascita. Un percorso lungo e durato 15 anni. Le sue parole: “Lasciate perdere la droga, siete fatti per vivere e non per morire”.

convegno Università droga

Il nostro Sistema sanitario nazionale non riesce più a stare dietro. Secondo gli ultimi dati da Nord a Sud la presa in carico da parte dei Servizi sanitari locali negli ultimi 5 anni è aumentata paurosamente.

Il SerD di Campobasso ha un dirigente come il dottor Domenico Scioli costretto a far fronte alle esigenze di sei sedi territoriali. A Campobasso c’è una sola dottoressa per 1300 utenti. Non ci sono assistenti sociali, precaria la presenza degli psicologi. Il direttore sanitario Antonio Lucchetti, consapevole di queste carenze, ha annunciato infatti “un bando per l’assunzione di psicologi” ma anche l’intervento che verrà effettuato a breve per rafforzare il Serd con la presenza di medici e assistenti sociali.

Infine la paura del dottor Domenico Scioli: le metamfetamine. “Negli Stati Uniti e in Asia stanno distruggendo milioni di vite, so per esperienza che ciò che nasce negli Usa prima o poi sbarca anche in Europa e quindi io sono preoccupato. Sarebbe una specie di Hiroshima, gli effetti di queste sostanze sono devastanti e senza via di ritorno”.

Qual è il messaggio dunque di questa giornata? Che la vita è bella e va vissuta senza inquinarla perché lei, la vita, è già stupefacente di suo.

C.N.

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