Dal vietri di larino al cardarelli di campobasso

La ‘seconda’ vita di Oculistica: 1 mln per reparto e macchine innovative. Ma manca il personale fotogallery

Inaugurato ufficialmente questa mattina - 23 ottobre - l'Unità operativa complessa posizionata nella nuova ala del nosocomio di contrada Tappino. Diagnostica di primo e secondo livello e apparecchiature “veramente rivoluzionarie” al servizio degli utenti. Il fiore all’occhiello è l’Angio Otc. L'unico neo è la carenza di personale che ha costretto l'Asrem ha stipulare una convenzione con la Facoltà di Medicina.

Al Cardarelli di Campobasso è entrato in funzione dagli inizi di settembre dopo la chiusura del reparto al Vietri di Larino. Nuovi macchinari acquistati dall’Asrem (con la formula del leasing) per un investimento complessivo di circa 1 milione di euro.

L’Unità operativa complessa di Oculistica è stata posizionata all’interno della nuova ala del nosocomio di contrada Tappino sotto la guida del dottore Arturo Moscato. Ufficialmente è stata inaugurata questa mattina – 23 ottobre – quando oltre ai pazienti in fila per le normali visite, è stato possibile anche alla stampa accedere ai nuovi locali, fotografare e documentare i nuovi servizi offerti all’utenza in una sorta di ‘mini tour’ a cui hanno partecipato anche il governatore Donato Toma e i vertici Asrem Gennaro Sosto, Antonio Lucchetti e Antonio Forciniti, oltre agli stessi medici. Tra loro c’è il figlio del dottor Dell’Omo, una delle eccellenze della sanità molisana.

Questa Unità operativa complessa rinasce al Cardarelli. Qui per anni l’Oculistica è rimasta ferma. Era stato spostato tutto a Larino che ha garantito un servizio di grande qualità. Ormai Larino non è più un ospedale ed è stato tutto riorganizzato negli ospedali di Campobasso e Isernia”. Ecco la genesi del ripristino di Oculistica nelle parole dello stesso Moscato, direttore dell’Unità operativa complessa.

dottore Arturo Moscato Oculistica Campobasso

Saranno offerti servizi a 360 gradi: la diagnostica di primo e secondo livello, ci sono apparecchiature “veramente rivoluzionarie”. Il fiore all’occhiello è l’Angio Otc che esiste solo in Molise e, spiega Moscato, “nelle regioni vicine ce ne sono poche”.

Poi ne illustra i dettagli: “Questa apparecchiatura riesce a coniugare angiografia e Otc, esami che ci consentono di esplorare a pieno il fondo oculare e di vedere con grande attenzione le patologie di tipo vascolare della retina. Prima questi due esami venivano fatti separatamente, ma senza la definizione che ci offre attualmente questa macchina. E soprattutto uno dei due esami veniva effettuato con una iniezione endovena di due coloranti e quindi essendo un esame piuttosto invasivo richiedeva degli accertamenti preliminari come l’elettrocardiogramma e la presenza dell’anestesista. Inoltre, non poteva essere praticato per tutti i pazienti. Con questa apparecchiatura riusciamo a fare molto meglio senza l’anestesista, senza invasività. Questo esame ora può essere fatto anche dai cardiopatici, dai bambini e dalle donne in gravidanza che invece prima non potevano farlo”.

Questo esame sarà compreso nei Lea (Livelli essenziali di assistenza), anche se la Regione Molise ancora non recepisce i nuovi parametri stabiliti dal governo Gentiloni. Non sarà dunque a pagamento: per farlo occorre solo l’impegnativa (come si dice in gergo) del medico.

Una buona notizia per i pazienti molisani. A guastare un po’ la festa è la carenza di personale, per anni dovuta all’impossibilità dell’Asrem di stabilizzare i precari. I loro contratti scadranno il 31 ottobre, ma senza il commissario ad acta non potranno essere rinnovati. 

Nel frattempo per tamponare la situazione l’Azienda sanitaria regionale ha stipulato una convenzione con l’Università: ad affiancare i medici del Cardarelli saranno i professori della Facoltà di Medicina, specializzandi e studenti. Per 20 ore a settimana gli universitari daranno una mano ai medici del Cardarelli dal punto di vista assistenziale e chirurgico ma solo in alcuni casi. “Purtroppo l’organico è scarso”, ammette il medico. Lui stesso è impegnato non solo a Campobasso, ma anche a Isernia e Agnone.

Una difficoltà che riconosce pure il direttore generale dell’Asrem Gennaro Sosto. “Purtroppo abbiamo difficoltà a reperire personale e sappiamo che il nostro personale è al limite dello stress, ma abbiamo dimostrato che si può ottimizzare anche con risorse universitarie”. E la scadenza dei contratti del 31 ottobre? “Nel rispetto delle disposizioni legislative cercheremo di non avere questo problema, dovremmo trovare un problema perchè con la carenza dei dirigenti medici e degli infermieri rischiamo di non riuscire a governare il sistema”.

Ecco perchè il governatore Toma rilancia: “Siamo da sei mesi senza commissario e attualmente chi attua le procedure lo fa sotto la sua personale responsabilità. La Regione Molise però va avanti e laddove può stanziare risorse destinate alle infrastrutture va avanti”. Anche perchè, il suo ragionamento, “noi vogliamo una sanità pubblica con il privato che fa da complemento”. 

Oculistica Donato Toma

Poi il riferimento al sostanzioso finanziamento da 105 milioni che palazzo Vitale ha intenzione di destinare all’edilizia ospedaliera per risolvere i problemi di sicurezza dei presidi sanitari sul territorio: migliorare sismicamente il Cardarelli, costruire un nuovo ospedale a Isernia, realizzare un’ospedale di area vasta a Venafro (sono stati già avviati i contatti con gli enti dell’alto Casertano che potrebbero usufruire della struttura) sono alcuni dei programmi che la giunta regionale ha intenzione di realizzare.

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