Termoli

Raffaele, corista nei tour di Dodi Battaglia a soli 20 anni: “Mi sento fortunato”

Così giovane ma con più di 50 concerti all’attivo come corista di Dodi Battaglia, il termolese Raffaele Ciavarella è da febbraio in tournée. A pochi giorni dalla fine del tour estivo e prima di iniziare quello invernale, si racconta a primonumero.it

Avere 20 anni e più di 50 concerti all’attivo con un grande artista del panorama musicale italiano. È la storia di Raffaele Ciavarella, termolese, da febbraio in tour come corista di Dodi Battaglia, noto chitarrista e cantautore. Il passaggio dai banchi di scuola a piazze gremite è stato rapidissimo, tanto che Raffaele stenta ancora a crederci. “Fino ad alcuni mesi fa non potevo immaginare di fare questa vita, il sogno di ogni aspirante musicista. Alla mia età in pochi vivono un’esperienza simile”.

Non è vanteria o supponenza la sua, bensì la consapevolezza di essere “fortunato, è così che mi sento”. La ‘fortuna’ ha avuto inizio lo scorso inverno, quando Raffaele ha partecipato alle selezioni per fare da corista al musicista nel tour invernale 2018/2019. “Sei quello che cercavo, mi ha detto”. Una voce chiara, nitida e giovanile, perfetta per interpretare i brani della gioventù dell’artista che “mi presenta come il Dodi giovane e il suo Avatar”.

Perché aspettare ottobre? Battaglia decide di far iniziare Raffaele da subito. Era gennaio e, nel giro di poche settimane, Raffaele ha fatto il suo primo concerto, quello del 15 febbraio a Mantova, a tour già iniziato. Poi, ad aprile, è cominciato il tour dell’estate 2018, che terminerà fra due giorni, il 16 ottobre in Sardegna. Le tappe sin qui hanno toccato quasi tutte le regioni italiane passando da piazze più modeste a palcoscenici come quello di piazza Maggiore a Bologna con 25mila persone o Sorrento, per un premio televisivo andato in onda su Rai 1. In Molise il tour ha fatto tappa quest’estate a Guglionesi e a Gildone.

Raffaele, folti capelli neri, occhi umidi e modi gentili, racconta l’emozione del primo concerto. “Tremavo dall’ansia prima di salire sul palco. Poi, dieci minuti prima di iniziare, mi sono detto che potevo e dovevo farcela e così è stato. Mi sono calmato e il concerto è andato bene, più di quanto mi aspettassi”. Raffaele spiega che non era tanto il pubblico numeroso il motivo di quel timore, “ero abituato alle esibizioni, 60 persone o 10mila fa poca differenza, oltretutto nelle esperienze precedenti ero protagonista mentre in questo caso no. La vera ansia era invece quella di condividere il palco con Dodi Battaglia (calca la voce su questo nome, ndr), uno dei migliori chitarristi della musica italiana”.

Raffaele aggiunge che Dodi Battaglia negli anni Ottanta ha avuto il riconoscimento di ‘Miglior musicista europeo’ e che ha inciso un disco con Tommy Emmanuel, “il miglior chitarrista acustico sulla faccia della terra”. Con il virtuoso artista australiano infatti Battaglia ha realizzato il disco ‘Dove è andata la musica’, edito nel 2015. Ma già dal secondo concerto per Raffaele la paura è svanita e ha capito che “più gente c’è e più mi diverto”. L’energia che anima Raffaele gli ha reso quasi impercettibile la stanchezza, quella derivante dal fare un concerto a settimana o anche, come nei mesi clou di agosto e settembre, uno ogni due giorni. Quello che lo ‘carica’ maggiormente è “il fatto di vedere posti nuovi e gente diversa e vivere sempre una dimensione di festa, particolarmente sentita d’estate”. Le piazze più belle? “In Sicilia, Calabria e Puglia. Il Sud è straordinario, il pubblico è caloroso come da nessun’altra parte”.

Raffaele in questa straordinaria esperienza ha avuto modo di condividere la scena con altri grandi nomi della musica. Nel ‘Dodi day’, lo scorso primo giugno a Bellaria – in provincia di Rimini -, per la festa di compleanno del cantante-chitarrista bolognese nonché cinquantennale della sua carriera artistica, erano presenti Mario Biondi, Luca Carboni, Enrico Ruggeri, Marco Masini, Silvia Mezzanotte e tanti altri, e ad ascoltarli c’erano più di 20mila astanti. Di quell’evento è già uscito un doppio cd live e, a breve, uscirà il dvd.

Ma la ‘fortuna’ non arriva mai per caso, piuttosto la si costruisce. Raffaele impara a suonare la chitarra a 6 anni con un maestro d’eccezione: suo padre, chitarrista elettrico, appassionato di musica e titolare per diversi anni di un negozio di strumenti musicali a Termoli.

Alla scuola media “Brigida” di Termoli, da sempre attenta all’importanza della musica tanto da offrire la possibilità a una buona fetta dei suoi iscritti di fare un percorso musicale accanto a quello scolastico tradizionale, Raffaele è stato selezionato tra gli studenti di chitarra. Quasi inevitabile la scelta della scuola superiore che è ricaduta sul liceo musicale ‘Galanti’ di Campobasso. Lì il giovane termolese si è dimenato tra lezioni individuali di chitarra classica (sotto la guida del maestro Isidoro Nugnes), ensamble di chitarre e musica da camera con un quartetto. In particolare con quest’ultima formazione, Raffaele ha partecipato a numerosi concorsi musicali in giro per l’Italia, vincendo diversi primi premi e primi premi assoluti (in questo secondo caso, aggiudicandosi il massimo del punteggio ottenibile).

Il più importante? “Il premio ‘Città di Scandicci’ in Toscana”. L’impegno richiesto negli anni del liceo è stato notevole, non da ultimo per il fatto di dover viaggiare, svegliandosi presto al mattino e rientrando a casa nel pomeriggio inoltrato, per 6 volte a settimana e talvolta anche la domenica. Tanto che per l’ultimo anno prima dell’agognato diploma in chitarra Raffaele ha deciso di trasferirsi nel capoluogo.

Ma non è tutto perché Raffaele, dopo le scuole medie, ha pensato, insieme a due amici musicisti, di suonare in strada. Per ben quattro anni il trio composto da chitarra, violino e violoncello si è esibito in Corso Nazionale e al Borgo Vecchio nella cittadina adriatica e, talvolta, a Vasto. “Avevamo un repertorio variegato che spaziava dal Canone di Pachelbel, con cui aprivamo sempre il concerto, a brani riarrangiati di Leonard Cohen, di Mozart o della colonna sonora dei Pirati dei Caraibi”.

Gli chiediamo se, da corista, non gli manchi il suo strumento, la chitarra. “No, cantare mi piace e poi quando ho del tempo libero mi metto a suonare, come ho sempre fatto”. Ci racconta che ha sempre suonato tanto, cercando con l’improvvisazione di tirare fuori qualche melodia nuova. Raffaele ama tutti i generi e non predilige un cantante o un gruppo. “Se un brano è bello, che sia di Mozart, dei Coldplay o di Mina poco importa”.

Con lui oggi sul palco di Battaglia ci sono quattro musicisti (alla chitarra, al basso, alle tastiere e alla batteria) e un altro corista: il molisano Costanzo Del Pinto. “Lui aveva iniziato con Dodi prima di me e aveva già molta esperienza avendo partecipato ad Amici e ad un premio in Russia”. Cinque anni più grande di lui, è per Raffaele un punto di riferimento e un amico inseparabile. “Direi che è quasi un fratello, molto disponibile specie nelle difficoltà. Mi dà consigli, anche tecnici, e condivide con me tutto, dal viaggio in macchina alla stanza in albergo”.

Ore e ore di viaggio separano spesso infatti i musicisti dal concerto ma per Raffaele è qualcosa che aggiunge valore all’esperienza del concerto in sé. I due sono i più giovani del gruppo (20 e 25 anni) e, anche per questo, riscuotono notevole simpatia da parte del pubblico e dai fan di Battaglia stesso. “Quando Dodi va via mi intrattengo con loro e mi concedo per le foto”. E spiega il motivo di tanta disponibilità: “Loro vengono lì anche per te, essere disponibile è il minimo. Ti devi comportare da vero artista, il vero artista è anche umile”.

Il gruppo attende l’inizio del tour invernale ‘Perle’ che farà tappa in grandi città italiane come Milano, Napoli, Roma, Verona, solo per citarne alcune, e che avrà inizio il 26 ottobre a Montecatini. “È un tour diverso dal precedente, sia perché sarà nei teatri e non nelle piazze, sia perché eseguiremo brani più ricercati che non sono mai stati fatti nei live”. Sarà l’occasione per il corista termolese di avere maggiore spazio e di sperimentarsi in assoli che lo vedranno protagonista.

E nel futuro di Raffaele cosa c’è? “Difficile dirlo, intanto sarò impegnato nei tour fino a ottobre 2019. Cosa succederà allora è inimmaginabile, potrebbero aprirsi tante strade”. E Raffaele lo sa bene.

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