Sfilata di bellezza

Venere d’Italia 2018: il Molise conquista 2 fasce nazionali grazie a Federica ed Alessia

Stupende, eleganti, caparbie ed intelligenti: è questo il ritratto delle partecipanti all’edizione 2018 del concorso di bellezza ‘Venere d’Italia’ che ha premiato, nella finale calabra a Cirò Marina, due molisane doc. A vincere i titoli sono state la 15enne termolese Federica Vergura che si è aggiudicata la fascia di ‘Venere Tv 2018’ ed Alessia Carrelli, 22enne di Casacalenda, eletta ‘Venere delle Veneri 2018’ dalle altre concorrenti.

Il Molise può dirsi soddisfatto del risultato ottenuto, riuscendo a distinguersi grazie alle nove bellezze locali che sono arrivate in finale. Una tre giorni ricca di emozioni che ha permesso alle miss molisane di farsi apprezzare dal pubblico e dalla giuria per il portamento ed il talento artistico. Tutto lo splendore e le emozioni delle ragazze sono rimaste impresse sulla pellicola grazie agli scatti di Mario Paolucci.

venere-d-italia-2018-137034

Tra le 79 finaliste nazionali un plauso d’onore è dedicato alle splendide Ilenia Saetta, Annarita Miucci, Giada Paduano, Carla Tolfa, Jennifer Salerno, Raffaella Carrino e Liliana Granitto, tutte arrivate in Calabria dopo aver conquistato il pass regionale.

Soddisfatto anche lo staff tecnico che ha preparato le ragazze: dall’agente regionale del concorso Monica Mastrantonio, impegnata nel fornire alle miss accorgimenti su eleganza e portamento, fino al giornalista ed addetto stampa Andrea Nasillo.

La nuova Venere d’Italia è una ragazza 18enne di Roma: alta, castana e con gli occhi profondi che risponde al nome di Diana Trandafir. Al secondo posto la pugliese Dalila Pastorelli. Terza, dall’Emilia Romagna, Dayane Cardoso. Il concorso diretto da Pietro Cortese, sotto l’egida del patron Luigi Bombardiere, è stato arricchito dai momenti moda degli stilisti Francesco Coticelli, Flavia Mardi e Adriana Bouros. Presidente di giuria il direttore marketing di Playboy Italia, Ciro Montemiglio. Le coreografie sono state affidate ad Alessandro Pannone.

commenta