Emergenza abitativa

Toma rassicura i sindaci: “Ricostruiremo le case distrutte o lesionate”. Ed intanto il cratere si allarga a 33 comuni

Durante l’incontro di lunedì 24 settembre nella sede della Caritas di Montecilfone il Governatore e Commissario alla ricostruzione Donato Toma ha parlato dell’autonoma sistemazione e di come saranno investiti i 2 milioni per la ricostruzione.

Togliere gli sfollati dalle tende e permettere a tutti di rientrare nelle proprie abitazioni, una volta effettuati i lavori di messa in sicurezza degli stabili. È questo l’annuncio del Presidente della Regione Donato Toma. “Ieri sono stato insignito della carica di Commissario delegato per la gestione del sisma – ha ammesso il Governatore – Ora dobbiamo correre e recuperare il tempo perduto. La priorità è offrire un decoroso tenore di vita ed eliminare le situazioni di pericolo pubblico e privato”. Il contributo ‘autonoma sistemazione’ ribadito dal Governatore è finalizzato ad aiutare  con un  indennizzo mensile i nuclei familiari coinvolti nell’emergenza abitativa mentre, chiarisce Toma, risarcimenti dello Stato serviranno alla  ricostruzione e messa in sicurezza di abitazioni principali distrutte, in parte o in toto dal sisma; provvedimento che si estende sia ai proprietari delle case che agli affittuari.

Ospite del sindaco Franco Pallotta nella sede Caritas di Montecilfone, Toma ha voluto incontrare i primi cittadini del cratere per rassicurarli sull’emergenza abitativa. Accanto a lui l’architetto Giuseppe Giarrusso e l’assessore Nicola Cavaliere, suoi fedeli consiglieri che hanno risposto alle domande dei primi cittadini di Palata, Larino, Guglionesi, Mafalda, Acquaviva, Guardialfiera, Petacciato, Portocannone e San Giacomo presenti. “Ad oggi abbiamo ancora un centinaio di persone nelle tende – ha affermato Toma – Non abbiamo il numero effettivo degli sfollati perché molti hanno trovato ospitalità da amici e parenti”.

E sui 2 milioni di euro disposti dal Governo per l’emergenza, a fronte dei 4 richiesti, ammette l’insufficienza del fondo disponibile e di cui conosceva l’entità già dopo la scossa del 16 agosto: “I soldi disponibili erano questi, gli altri sono stati destinati a Genova. E’ un primo step, provvederemo a chiedere altri soldi per sanare le altre problematiche relative alla viabilità e ad interventi che non rientrano in questa previsione. La Protezione Civile Nazionale, nella persona di Angelo Borrelli, è d’accordo con noi e spingeremo per averne altri”. Il Presidente della Regione ha annunciato, senza sbilanciarsi più di tanto, che ha provveduto “a richiedere altri fondi per il sud, conteggiati a parte e per finanziare progetti di cui parlerò a breve”.

Con l’ordinanza numero 547 del 21 settembre 2018 che disciplina i primi interventi urgenti in seguito allo sciame sismico, si è dato atto che il cratere è circoscritto alla sola provincia di Campobasso. Il timore dell’allargamento dell’emergenza ai paesi non direttamente colpiti dal terremoto, palesato in una precedente riunione tra i sindaci di Palata, Montecilfone, Larino, Guglionesi, Acquaviva Collecroce, Monfalcone del Sannio e Guardialfiera con i rappresentanti del M5S in Parlamento Antonio Federico e Luigi Di Marzio, è divenuto una triste realtà. I paesi interessati dal decreto di ricostruzione salgono a 33: “Il cratere è individuato in un raggio di 20/25 km dall’epicentro – ha precisato Toma – Ma se i comuni al di fuori di quest’area dimostrano di aver subìto un danno non possiamo evitare di aiutarli”.

Una dichiarazione che ha lasciato l’amaro in bocca ed ha sollevato una polemica. Il primo cittadino di Montecilfone ha ironizzato: “Governatore c’è il sindaco di Agnone che vorrebbe parlare”. Ovviamente quest’ultimo non era presente, come ha spiegato Pallotta, che aggiunge: “Non riesco a credere che comuni del genere avranno i fondi. Non intendo insinuare che, laddove avessero avuto danni, non si dovrebbe provvedere alla ricostruzione, ma i fondi attuali devono essere impiegati solo per il vero cratere sismico. Quando arriveranno gli altri ci si preoccuperà di sistemare quelle situazioni”.

Al momento si sta ancora procedendo alla stima effettiva dei danni e si procederà dapprima a sanare le emergenze abitative, per poi concentrarsi, una volta ottenuti altro denaro, alla messa in sicurezza di altri edifici, come ad esempio i negozi. I 2 milioni di euro “copriranno sia gli straordinari della macchina dei soccorsi – ha spiegato il Governatore, rivolgendosi al sindaco di Larino Pino Puchetti che ha manifestato, più volte, il suo disappunto sulla questione – Sia quelli dei vari Coc (centro operativo comunale) organizzati nei vari comuni”.

Sulle questioni relative all’abbattimento dei serbatoi di Guglionesi, Montecilfone e Tavenna il Presidente della Regione ha chiarito la procedura: “I rilievi sono stati effettuati dalla Protezione Civile e dai Vigili del Fuoco per cui l’iter rientra nel fondo d’emergenza. Dobbiamo fare un progetto e, nell’arco di qualche settimana, risolveremo la questione. Si tratta di interventi di estrema urgenza, soprattutto per quello di Montecilfone di proprietà regionale”.

Situazione diversa, invece, per la ricostruzione delle case che “si metteranno in sicurezza dopo che i tecnici regionali avranno fatto le perizie e si saranno accertati che i danni siano stati provocati dal terremoto e dopo aver provveduto a stilare un preventivo di spesa. Domani invieremo a tutti i sindaci un documento che conterrà tutte le direttive da seguire per la richiesta dei soldi per la ricostruzione”, ha specificato ancora Toma.

Sulla questione della viabilità è intervenuto il sindaco di Guglionesi Mario Bellotti che ha sottolineato come “le strade molisane rappresentino un’emergenza per le popolazioni, con 150/160 chilometri di strade interpoderali difficilmente percorribili”. Un intervento, previsto dal piano regionale che, tuttavia, “non trova la copertura finanziaria nel fondo destinato all’emergenza abitativa – ha confessato il Governatore – Saranno danni da indennizzare in un successivo momento”. E su questo si chiude con una certa delusione: il Molise della viabilità disastrata non può aspettare ancora, specie con l’inverno alle porte.

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