Cronache

Stop agli sfratti dalle case popolari, “salve” 240 famiglie in grave crisi economica

Rinviati gli interventi dell'Ufficiale giudiziario previsti il prossimo 28 febbraio. La Giunta Toma: "Provvedimento per chi è in difficoltà economica"

Stop agli sfratti per chi ha una casa Iacp ed è moroso ma rientra nella fascia socialmente protetta. Lo ha deciso la Giunta regionale, deliberando il rinvio degli accessi dell’ufficiale giudiziario già previsti per il 28 febbraio prossimo. In programma c’erano circa 200 sfratti per la provincia di Campobasso e 40 per la provincia di Isernia secondo i dati degli Iacp.

È stata quindi approvata la proposta dell’assessore Roberto Di Baggio, che teneva conto delle “persistenti difficoltà che si registrano sul territorio regionale, soprattutto a causa della prolungata crisi economico-sociale, da parte di molti inquilini che risiedono in alloggi di edilizia residenziale pubblica, i quali spesso non sono in grado di far fronte al regolare pagamento dei canoni di locazione e al rispetto dei piani di rientro della morosità maturata nei confronti degli Istituti Autonomi Case Popolari di Campobasso e di Isernia, come da ultimo ripetutamente segnalato anche dalla Prefettura di Campobasso, dalle associazioni di inquilini e dai sindacati di riferimento”.

Deliberando lo stop a quei circa 240 sfratti previsti nei prossimi mesi in tutta la regione, la Giunta Toma rileva la “situazione di emergenza abitativa” che ha spinto l’esecutivo regionale a imporre al Commissario liquidatore degli Istituti di Campobasso e di Isernia il rinvio a una data che non è stata comunicata.

Si tratta di interventi previsti nell’ambito delle procedure di sfratto esecutivo per morosità attivati dagli Iacp di Campobasso e Isernia nei confronti degli “assegnatari appartenenti alla Fascia A, fascia socialmente protetta, così come individuata dal Regolamento regionale 10 ottobre 2008, numero 5, sui canoni di locazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica”.

“Un provvedimento – così ha commentato la Giunta regionale – che si inserisce nell’alveo del rispetto dei principi di equità e di parità di trattamento, atteso che lo stesso è destinato a quei nuclei familiari che presentano condizioni economicamente deboli”.

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