Campobasso

Febbre del Nilo, ancora in coma l’anziana che ha contratto il virus mentre era a Salonicco

E’ stazionaria ma sempre in coma l’anziana che ha contratto la febbre del Nilo mentre era in vacanza a Salonicco.

La donna, che vive in Molise da anni, è originaria della Grecia dove era tornata il mese scorso per le ferie. I primi sintomi del virus West Nile li ha accusati mentre era ancora a Salonicco ma solo al suo rientro in regione i medici dell’ospedale Cardarelli le hanno diagnosticato la malattia.

Da alcuni giorni è ricoverata in condizioni gravissime nel reparto di Rianimazione: il suo caso è più grave della norma  “e ad alto tasso di letalità” come hanno spiegato dall’Asrem, perché affetta anche da menigo-encefalite, una possibilità che si verifica solo nell’1 per cento dei casi.

Dalla direzione sanitaria hanno anche fatto sapere che non c’è rischio di contagio sebbene, d’intesa con  la Regione, sono state attivate “le procedure  previste dal piano ministeriale di controllo del piano nazionale integrato di sorveglianza e risposta ai virus”.

Una precauzione ‘da protocollo’ come si dice in questi casi: se l’infezione fosse stata contratta in Molise si dovrebbero bloccare, per esempio, le donazioni di sangue visto che altre persone potrebbero essere state punte dalla zanzara che trasmette la malattia. Ma non è questo il caso come hanno accertato i medici col test per la West Nile. Intuizione scaturita dall’osservazione di due elementi: il primo è che i sintomi iniziali erano già presenti durante la vacanza, il secondo è che Salonicco è considerata una zona endemica mentre il Molise non lo è. Anche per questo le comuni misure precauzionali sono sufficienti a evitare il contagio con altri soggetti.

 

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