Sisma a guglionesi

Palazzo in bilico, il Governatore garantisce: “Entro 10 giorni agiremo”. Si punta alla demolizione con l’emergenza

Il presidente della regione Molise, dopo il sopralluogo con il Prefetto e l'assessore Cavaliere, ha garantito che entro un termine di 10 giorni si potrà agire sul palazzo pericolante di via Martiri d'Ungheria, principale emergenza in paese. Subito la perizia di un esperto in materia, l'ordinanza di abbattimento che si cercherà di far rientrare nel discorso del sisma perchè le condizioni del palazzo peggiorano a causa del terremoto in atto.

È la situazione più preoccupante al momento per Guglionesi. Quel palazzo alto 25 metri in bilico nel vuoto, che poggia su un fronte franoso  dove l’acqua ha creato dei vuoti, è una minaccia pesantissima in questo sciame sismico che sembra non finire mai. La paura si rinnova di ora in ora e aumenta perchè la faglia è nuova, o comunque finora sconosciuta. E i monitoraggi sono solo all’inizio. Perfino i sismografi qua non c’erano: se ne stanno montando alcuni mobili per seguire l’evoluzione e l’andamento delle scosse definite “strumentali” e non “di assestamento” .

 

Oggi  nuovo sopralluogo in paese, con il Governatore Donato Toma, insieme con l’assessore Nicola Cavaliere e il prefetto  Maria Guia Federico. Un sopralluogo che ancora una volta  mette in allarme i tecnici, al quale è seguito un incontro con i residenti  coinvolti dalla ordinanza di sgombero del sindaco Bellotti sul presupposto della tutela della vita umana, perché  se l’edificio crolla potrebbe finire addosso a una delle 11 abitazioni che i tecnici del Comune, al lavoro senza sosta da giorni, hanno inserito nel perimetro rosso di caduta.

 

Una situazione controversa, anche perché la storia di quel palazzo al numero civico 29 di via Martiri d’Ungheria è una antica,  con problemi che nascono almeno 30 anni fa. Ci sono perizie contrastanti, anche se  già a occhio nudo le condizioni dello stabile non sono affatto rassicuranti. Al quinto piano l’inclinazione dei pavimenti e di 15 cm, ci sono pilastri lesionati e calcinacci che continuano a cadere in via Martiri d’Ungheria e, dall’altro lato, sul versante franoso.

Il palazzo è stato evacuato un anno e mezzo fa ma presenta  problemi anche da prima del terremoto di San Giuliano di Puglia, quello del 2002, malgrado – per cause misteriose e che oggi sembrano incredibili – non sia mai stato inserito nel Peu, come invece le abitazioni limitrofe, la cui ricostruzione è terminata nei mesi scorsi.

Ci sono al momento 40 cittadini  che devono lasciare le rispettive abitazioni per motivi di sicurezza. Ma non tutti sono disposti ad andarsene. Chiedono tempi certi per il rientro a casa, oltre a una sistemazione dignitosa.  E ci sono poi i proprietari dei 10 appartamenti di Palazzo Vernucci, che si chiama così dal nome del costruttore, che non solo hanno perso il loro bene, ma che  tecnicamente dovrebbero anche farsi carico dell’abbattimento dello stabile o comunque della sua messa in sicurezza. “E’ una beffa – sostengono alcuni di loro – Una doppia ingiustizia”.

Una soluzione però è stata trovata, una strada percorribile con passaggi di burocrazia che potrebbero essere accelerati, come lo stesso governatore Toma garantisce sia ai microfoni che ai cittadini che affollano la sala consiliare, con il riconoscimento dello stato di emergenza atteso entro una settimana, dopo che il Consiglio dei Ministri avrà valutato l’istanza presentata dalla Protezione civile e istruita dalla Regione.

Oggi è arrivata una prima risposta, che ha parzialmente soddisfatto alcune delle persone coinvolte a vario titolo,  provando invece d’accordo altri, soprattutto che hanno denunciato quella situazione di pericolo molto tempo fa. “Finalmente si risolve un problema che esiste da decenni, lo si affronta seriamente”.

 

Il presidente della regione Molise ha garantito che entro un termine di 10 giorni si potrà agire. Un termine necessario a effettuare una perizia accurata, che non può essere affidata al primo che capita ma a un esperto del settore, che l’Amministrazione comunale di Guglionesi ha già individuato in un professore universitario di Bari che dopodomani sarà in paese per un primo sopralluogo e che tra 10 giorni dirà con precisione quelle che sono le condizioni dello stabile e cosa bisogna fare per mettere in sicurezza l’area.

 

L’abbattimento appare la soluzione più probabile, ma come ha precisato lo stesso Toma “Dobbiamo comunque ascoltare il parere di un esperto. Nel frattempo il comune di Guglionesi farà partire le ordinanze di abbattimento a carico dei 10 proprietari. Una procedura – ha specificato – finalizzata a ricorrere, in assenza di operatività da parte degli stessi proprietari, ai poteri sostitutivi”.

Al momento la cosa importante infatti è la sicurezza delle persone, ha aggiunto Toma anche nel tentativo di tranquillizzare i proprietari degli appartamenti lesionati, chiarendo che si possono accelerare le procedure e dirottare sul pubblico la spesa necessaria col riconoscimento dello stato di emergenza, decisione che spetta al Consiglio dei Ministri che si riunirà martedì prossimo.

“Sono convinto che si possa agire in forza dello stato di emergenza” ha detto Donato Toma “e che questa situazione si possa risolvere. Noi ora dobbiamo agire perché c’è una priorità, è la priorità sono le vite delle persone anche considerando il fatto che con il terremoto in corso le condizioni dello stabile, su un terreno compromesso gravemente dal rischio idrogeologico, sono inevitabilmente peggiorate”. 

Nel momento in cui arriverà una risposta competente che confermerà il rischio cedimento o crollo, i 40 cittadini sgomberati saranno sistemati in alloggi dignitosi. “Sarete sistemati in albergo perché le vostre abitazioni non sono state danneggiate dal sisma: voi non siete tecnicamente sfollati e il fatto che dobbiate uscite di casa per il periodo necessario, stante anche l’allerta comunicatoci dalla Commissione Grandi Rischi, non ha nulla a che fare con le condizioni delle vostre abitazioni ma con il palazzo che costituisce un pericolo per voi e per le vostre abitazioni”.

Parole che alla fine hanno rassicurato. Garantita da parte della Regione Molise la massima vicinanza possibile, che si manifesta con la visita prevista per dopodomani, giovedì, del capo della protezione civile Borrelli che già oggi è stato in Prefettura a Campobasso e ha preso atto di quella che è la situazione del Molise terremotato. 

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