L'emergenza

Sisma Molise, 400 sfollati e 40 case inagibili. Commissione Grandi Rischi: “Tenere alta attenzione” fotogallery

Tra sfollati, edifici dichiarati inagibili e primi disagi per trovare beni di prima necessità, la popolazione del Basso Molise ha vissuto la seconda giornata nelle tende. Lo sciame sismico seguito alla scossa di magnitudo 5.1 del 16 agosto continua.

Notte in tenda per 50 persone, mentre 12 famiglie sono state già evacuate a Montecilfone, epicentro del sisma di magnitudo 5.1 del 16 sera, al quale sta seguendo un importantissimo sciame che non consente di stare tranquilli e non può certo decretare la fine dell’emergenza. Famiglie che abitavano vicino al serbatoio dell’acqua reso pericolante dal terremoto e svuotato dell’acqua. Probabilmente sarà demolito: è un rischio per il paese. In paese giovedì 16 agosto è già crollata una casa per fortuna disabitata (qui il video).

In totale sono circa 400 persone hanno bisogno di assistenza: è il bilancio al termine della seconda giornata. 400 persone che tecnicamente si possono considerare sfollate, molte delle quali tuttavia potrebbero rientrare in casa dopo le verifiche avviate dalle squadre di vigili del fuoco, che hanno istituito due presidi permanenti a Guglionesi e Larino per raccogliere le richieste di controlli nelle abitazioni private.

250 le persone che hanno trovato accoglienza nella sola tendopoli di Guglionesi, la più grande, dove la mattina del 18 agosto è stata anche trasportata una cucina da campo pronta per venire utilizzata. E intanto è cominciata la raccolta viveri e beni di prima necessità, in modo particolare pane, pasta, biscotti, latte in polvere, latte, fette biscottate e biscotti. Una raccolta alla quale stanno aderendo diverse associazioni del territorio che porteranno a Guglionesi e negli altri comuni i beni necessari.

Il numero degli sfollati è impossibile da stabilire con certezza, perché comprende anche persone le cui abitazioni non presentano problemi ma che per comprensibili ragioni di paura scelgono di dormire fuori, prevalentemente in auto. Terza notte sugli scomodi ma pur sempre sicuri sedili delle autovetture, per moltissimi cittadini di Acquaviva, Palata, Montecilfone e Guglionesi.

I sindaci sono stati al lavoro per coordinare le operazioni di aiuto e assistenza alla popolazione, soprattutto alla luce delle ultime notizie che non consentono di chiudere l’emergenza e esortano a tenere alta l’attenzione e il livello di allerta. I terremoti sono un fenomeno imprevedibile ed è opportuno non ripetere gli errori del passato, con rassicurazioni che si sono in alcuni casi rivelate del tutto infondate.

La paura è il sentimento prevalente, e sebbene si cerchi in tutti i modi di trovare occasioni anche di distrazione e di restare uniti ingannando soprattutto le ore che separano dalla sera, il momento più temuto, la popolazione avverte un continuo senso di angoscia e anche farsi una doccia in casa ho prendere abiti puliti prima di riversarsi nuovamente all’aperto è una operazione sofferta.

Al momento sono una quarantina gli edifici dichiarati inagibili o parzialmente agibili, sulla base dei risultati delle prime verifiche che i vigili del fuoco con l’ausilio di ingegneri e tecnici della Regione stanno portando avanti nei comuni dell’epicentro.

SALVINI: “IL GOVERNO FARA’ LA SUA PARTE”

Da Palazzo Chigi c’è attenzione al sisma del Molise, almeno secondo quanto emerge dalle parole di uno dei suoi principali rappresentanti. “Se serviranno interventi economici, il Governo farà la sua parte”, le parole che il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha rilasciato a Telemolise e riportate dall’Ansa. “Qualsiasi cosa servisse, ci sono e ci siamo”.

A ROMA LA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE NAZIONALE GRANDI RISCHI

Nel pomeriggio del 17 agosto a Roma, su richiesta del capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, si è riunita la Commissione Nazionale Grandi Rischi, presieduta dal presidente, il professor Gabriele Scarascia Mugnozza. Nel corso della riunione la Commissione ha rimarcato che “la sequenza mostra un rapido e progressivo aumento del tasso di sismicità a partire dall’11 agosto”, segnalando, inoltre che “il contesto tettonico non permette di escludere la possibilità di terremoti con magnitudo più elevata”.  Sulla base di queste informazioni, Borrelli ha dato indicazioni alle autorità locali di Protezione Civile di mantenere elevato il livello di attenzione, dando pieno corso alle attività di prevenzione previste dai piani locali di protezione civile, compresa l’informazione della popolazione da parte degli organismi competenti, sensibilizzando i privati sull’importanza delle verifiche strutturali sugli edifici di proprietà.

FEDERICO (M5S) CHIEDE “INTERVENTI CERTI” AL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE

Il deputato molisano del Movimento 5 stelle, Antonio Federico, ha contattato la segretaria del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, con la quale ha discusso delle difficoltà che vive “l’area attorno alla diga e dell’appello contenuto nella lettera che 34 sindaci hanno inviato al Governo proprio in queste ore”. Per Federico e il Ministero la linea da seguire è semplice: “Servono interventi certi e maggiori risorse per la messa in sicurezza delle opere esistenti per le quali il Ministero aveva già iniziato una precisa mappatura su tutto il territorio nazionale” accelerata dal crollo del ponte di Genova.

A GUGLIONESI 250 SFOLLATI

La tendopoli di Guglionesi, dove è stata istituita l’unità di coordinamento dei soccorsi della Regione Molise e della Protezione civile, è quella più grande: allestita davanti il campo sportivo comunale, accoglie il maggior numero di sfollati. 250 persone, di cui 150 già hanno dormito nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 agosto. Inoltre, ci sono sfollati a Montecilfone, Palata e Castelmauro, come riferito dal funzionario della Protezione civile Angelo Del Gesso. Qui le sue dichiarazioni.

Intanto la Regione Molise ha stanziato 100.000 euro per la primissima emergenza, comprensiva anche di vitto per quanti non sono rientrati nelle rispettive abitazioni.

DISAGI E PRIME DIFFICOLTA’: MANCANO I VIVERI

A Guglionesi le tende della Protezione Civile hanno ospitato ognuna una decina di residenti le cui abitazioni sono inagibili oppure come nella gran parte dei casi presentano piccole crepe e lesioni che nell’attesa delle verifiche non consentono un sereno rientro a casa. Qui la testimonianza di una coppia che da due giorni vive in tenda. I volontari e la Protezione Civile sono operativi 24 ore su 24 per garantire assistenza a quelli che tecnicamente si definiscono sfollati, sfollati a tutti gli effetti visto che non è ancora chiaro quando come e se potranno fare rientro a casa. Molti si trovano qui anche per paura, come la scorsa notte: è stato preferito il sedile dell’auto ad abitazioni considerate non sicure così si vive in tenda per riuscire a trascorrere una notte con maggiore serenità, specialmente per chi ha bambini piccoli.

famiglie con bambini nelle tende Guglionesi

Quella di Guglionesi è anche la tendopoli più organizzata del territorio, nella quale vengono serviti quotidianamente circa 200 pasti sia a pranzo che a cena, oltre alla colazione. E qui dovrebbero arrivare nelle prossime ore anche persone da comuni molisani vicini all’epicentro che presentano alcune criticità in relazione a determinati edifici. Si parla anche di accogliere quattro persone che arriveranno da Torremaggiore, in provincia di Foggia, dove il terremoto è stato avvertito e ha anche causato piccoli danni.

Tre tende invece sono state destinate ai volontari della Misericordia ed alla guardia medica anche se, come confermato dal funzionario della Misericordia Cesare Agamantino, “nel caso in cui l’emergenza aumenti, noi dormiremo fuori e lasceremo il posto ai residenti. Ci aiutiamo a vicenda e siamo collaborativi”.

A Guglionesi è stata allestita anche la mensa, ma la mattina del 18 agosto il sindaco Bellotti ha lanciato un appello: “Abbiamo bisogno di viveri, chiunque voglia aiutarci sarà ben accetto”. Qui le sue parole. Petacciato e Campomarino sono stati i primi a mobilitarsi per raccogliere ciò che serve.

EDIFICI INAGIBILI: CHIUSO IL PEDAGOGICO, SARA’ ABBATTUTO IL VECCHIO MUNICIPIO DI PETACCIATO

Ancora non c’è una stima esatta degli edifici inagibili, si dice che potrebbero essere quaranta. Un dato che ancora non trova conferma nei massimi rappresentanti istituzionali che stanno gestendo l’emergenza. Ma qualche certezza già c’è.

Di concerto con i vigili del fuoco, con i quali ha avuto una lunga riunione in Municipio terminata intorno alle 12:30, il primo cittadino di Guglionesi ha disposto una serie di sopralluoghi e verifiche tecniche, con l’ausilio di ingegneri regionali, su tutti gli edifici scolastici. Il problema principale, come era già emerso nelle ore immediatamente successive alla scossa del 16 agosto, riguarda l’Istituto Pedagogico, che per i prossimi mesi e fino a quando non saranno effettuati i lavori necessari di manutenzione, resterà chiuso. Ora si sta valutando la migliore soluzione per spostare gli studenti della scuola presso altri stabili, di cui Guglionesi dispone.

Guglionesi pedagogico

Inoltre, due edifici nel centro storico sono considerati inagibili. E soprattutto fa paura il ‘mostro’: palazzo Vernucci che già ha avuto seri problemi.

A Petacciato invece sarà abbattuto il vecchio Municipio. Due sono, invece, le ordinanze di sgombero predisposte a Larino. “Riguardano delle abitazioni rurali nei pressi della diga del Liscione – ha spiegato il sindaco Pino Puchetti -. Valuteremo nelle prossime ore se predisporre delle tende oppure trovare per le famiglie una situazione nelle case dello Iacp”. I vigili del fuoco hanno riscontrato una trentina di casi gravi, molto critici che “nelle prossime ore, con i tecnici della protezione civile, saranno valutate: capiremo l’entità del danno e agiremo di conseguenza”.   “Non ci sono sfollati”, haprecisato Puchetti ma solo “tanta gente che per paura dorme fuori, in macchina”. Gli uffici tecnici comunali hanno raccolto le richieste di controllo dei cittadini che nelle prossime ore saranno verificate.

Intanto, la mattina del 18 agosto nella sede del Municipio frentano si è svolto un incontro congiunto con i rappresentanti dei Vigili del fuoco, della Protezione civile, della Casa Circondariale di Larino, dell’Asrem e del Comando dei carabinieri di Larino, al termine del quale è stata concordata l’istituzione, presso il Comune di Larino, del C.o.c. (Centro operativo comunale). Il Centro ha funzioni di supporto e coordinamento delle attività necessarie ad affrontare le criticità che si manifestano nel corso di un evento calamitoso, tra le quali sopralluoghi nelle abitazioni danneggiate, soccorso ed assistenza alla popolazione.

piattaforma Liscione

CHIUSI I CONTROLLI SULLA DIGA DEL LISCIONE, TOMA: “NON CI SONO CRITICITA’”. VERIFICHE SUI VIADOTTI

Non solo gli sfollati, ma anche le infrastrutture. Un’emergenza nell’emergenza che la Regione Molise sta monitorando costantemente. “La situazione per ora è sotto controllo, i nostri tecnici della Protezione civile e le nostre squadre sono all’opera”: così il governatore Donato Toma ha fatto il punto della situazione dopo l’incontro in Prefettura.

Buone notizie per la diga del Liscione: sono finiti i controlli. “E’ in sicurezza, non ha criticità”, ha confermato il capo della Giunta regionale.

Accompagnato dall’assessore regionale ai Lavori pubblici, Vincenzo Niro, e dal direttore di Dipartimento, Giuseppe Giarrusso, si è recato sul viadotto Molise 1 dove sono iniziati i lavori di controllo dei pilastri con la speciale piattaforma “by bridge”, che permette  di lavorare in sicurezza con il braccio in negativo, vale a dire dall’alto verso il basso, e di arrivare in punti difficili, se non impossibili, da raggiungere con altri mezzi.

Toma e Niro sul Liscione

“I lavori – ha esplitato il presidente – vengono eseguiti sotto la supervisione dei tecnici dell’Anas che, oltre alle indagini sui pilastri del viadotto, stanno  procedendo  a monitorare anche il manto stradale con apparecchiature sofisticate in grado di rilevare anche piccoli avvallamenti che risulterebbero impercettibili alla semplice indagine visiva. Questo dà la misura del massimo rigore con cui si sta procedendo alle verifiche, e non potrebbe essere altrimenti. I tecnici dell’Anas, che ho incontrato sul cantiere, mi hanno comunicato che nel giro di un paio di giorni i controlli dovrebbero avere temine, per cui il viadotto rimarrà ancora interdetto al traffico veicolare almeno per il tempo necessario all’ultimazione delle operazioni di verifica. Se i riscontri saranno positivi, lunedì (20 agosto, ndr) potrebbe riaprire. Peraltro, continua il monitoraggio anche di altre arterie da parte dei  proprietari, Anas e Province».

CONTROLLI IN CORSO: IL PRIMO BILANCIO DEI VIGILI DEL FUOCO

comando vigili del fuoco

Il primo report sui danni provocati dal terremoto è stato fornito la mattina del 18 agosto dal Comando provinciale dei vigili del fuoco di Campobasso, che in questi giorni stanno lavorando alacremente e con turni no stop. In supporto sono arrivati anche funzionari delle regioni limitrofe. 134 gli interventi già effettuati in 18 comuni della provincia di Campobasso.

“Se non ci saranno altri eventi sismici, contiamo di completare le verifiche entro 3-4 giorni”, ha dichiarato a Primonumero il comandante Cristina D’Angelo.

Le maggiori criticità a Guglionesi e a Larino (rispettivamente 64 e 31 interventi), con la rimozione nel primo caso di edifici danneggiati dal sisma. 21 interventi nella città di Termoli. Ma quello che stupisce forse è che nell’elenco dei centri in cui è stato richiesto l’intervento dei pompieri compaiano anche Montagano e Monacilioni, due centri compresi nel cratere del terremoto del 2002, ma anche paesi come Mirabello Sannitico e Riccia, piuttosto distanti dall’ epicentro dello scorso 16 agosto.

Polizia terremoto

ALLERTA SCIACALLI NEI PAESI DEL SISMA

E’ già scattata l’allerta sciacalli. Nelle scorse ore sono state notate alcune persone che, spacciandosi per volontari, giravano per le varie postazioni e per le abitazioni sfollate. Per questo il questore di Campobasso Mario Caggegi, in accordo con la Prefettura, ha pianificato particolareggiati servizi di ordine, sicurezza e soccorso pubblico nelle aree colpite dal terremoto.

La Polizia, coadiuvata dal Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Campobasso e con l’ausilio di personale di rinforzo aggregato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza (Roma) – Reparti Mobili/Battaglione Carabinieri e Reparto Prevenzione Crimine di Pescara, sta effettuando servizi di vigilanza e di controllo a Montecilfone, Guglionesi, Tavenna, Palata, Larino e Guardialfiera, contro lo “sciacallaggio” nelle abitazioni abbandonate dopo il sisma e per assicurare il regolare svolgimento delle attività di soccorso e di quelle tecniche in corso.

“Si invita la popolazione colpita dal sisma – l’appello della Questura – a segnalare qualsiasi circostanza sospetta o di pericolo che riguardi la sicurezza pubblica ai numeri di emergenza 113/112 oppure ai dispositivi delle Forze di Polizia presenti sul posto”.

auto danneggiata dal terremoto

URURI: LESIONI IN MUNICIPIO E NELLA PALESTRA DELLA SCUOLA

A Ururi il terremoto non solo si è fatto sentire ma ha lasciato il segno. “Non abbiamo fatto nessuna ordinanza di sgombero – ha detto Raffaele Primiani, sindaco di Ururi – però ci sono 60 richieste di sopralluoghi e in più anche gli edifici pubblici hanno subito lesioni che necessitano di controlli tecnici”. In particolare l’ultimo piano della sede comunale e la palestra scolastica. Inoltre, il sisma ha provocato lesioni “nella Chiesa madre e nell’altra chiesa in disuso: tanti calcinacci caduti e qualche lesione che meritano di essere verificate”. Controlli pure “nella casa famiglia” oggetto di lesioni. Gli uffici comunali sono aperti per qualsiasi informazione e richiesta, mentre l’Amministrazione comunale ha messo a disposizione il campo sportivo per i cittadini che non vogliono dormire a casa. Analoga iniziativa è stata intrapresa dall’azienda agricola ‘Aurora’: il piazzale antistante l’azienda è aperto e “qualora ve ne fosse bisogno, sono disponibili i servizi igienici”.

ACQUAVIVA: A RISCHIO LA CHIESA E LA CASA CANONICA

Ad Acquaviva il sindaco ha riunito gli esperti e il resto dell’Amministrazione per organizzare le segnalazioni, arrivate in grande quantità, oltre 150 al momento, e per stabilire l’ordinanza con cui si decide di chiudere la casa canonica e la chiesa. “Sono le uniche strutture religiose che abbiamo e dobbiamo decidere come poter risolvere il problema anche perchè bisogna trovare un edificio dove poter ospitare le messe in vista delle domeniche e della festa di fine settembre“.

case terremoto Palata

PALATA, L’APPELLO DEL SINDACO: “MANCANO LE BRANDINE”

A Palata “la situazione è difficile – ha dichiarato il sindaco Michele Berchicci – continuiamo a controllare e a rispondere alle richieste. C’è carenza di personale volontario -ha aggiunto in questo video – lunedì quattro torneranno a lavorare e noi resteremo senza aiuti. Intanto sono state montate tre tende, ma mancano le brandine e abbiamo bisogno anche di queste come di una cucina da campo per i volontari che operano qui e per le persone che anche la notte scorsa hanno dormito in auto. Sono più di 200 persone che si sono divise tra il campo sportivo, davanti a piazza San Rocco e davanti al Comune. Le richieste arrivate per i controlli alle abitazioni private sono più di 150, mentre gli edifici pubblici controllati sono una decina: sarà il direttore delle poste a decidere se aprire o meno l’ufficio lunedì mattina, mentre la chiesa di San Rocco al centro del paese ha dei problemi strutturali alle colonne e sarà chiusa con ogni probabilità”.

comune di palata

A Mafalda solo qualche richiesta di controllo delle abitazioni private, mentre sono stati controllati nelle ore scorse gli edifici pubblici. In paese, come confermato dal sindaco Egidio Riccioni, non ci sono emergenze, nemmeno ordinanze di sgombero.

A Petacciato la notte scorsa i cittadini hanno dormito nelle loro case, dopo la notte trascorsa per 80 auto al campo sportivo del paese messo a disposizione. “Ieri (17 agosto, ndr) abbiamo aperto il Coc – ha confermato il sindaco Roberto Di Pardo – abbiamo controllato le case con i tecnici e non ci sono danni gravi, la popolazione è rientrata a casa. L’unica struttura a rischio è il vecchio Municipio che a questo punto è da abbattere, ho già provveduto a fare richiesta, è un pericolo. Ringrazio intanto l’assessore Cavaliere che ieri mattina alle 4 è arrivato per un sopralluogo e la Protezione Civile che ci ha messo a disposizione due tende e dieci brandine, ma non sono state utilizzate”.

PORTOCANNONE, CASA VERSO LO SGOMBERO. CONTROLLI NELLE SCUOLE A S. MARTINO

Tanta paura, alcune segnalazione negli uffici C.o.c. (centro operativo comunale) e per ora nessuno sgombero. Questa è la prima stima ufficiale che accomuna le comunità di Campomarino, Portocannone e San Martino in Pensilis.

“Dopo i primi controlli effettuati, subito dopo le scosse di terremoto – il focus del sindaco Gianfranco Cammilleri, sindaco di Campomarino – non è stato riscontrato nessun danno strutturale alle abitazioni. Stessa situazione per gli edifici pubblici”. In Comune è stato attivato l’ufficio C.o.c. dove i cittadini potranno fare richiesta di un ulteriore controllo. “Questa mattina sono pervenute alcune richieste di controllo – ha continuato Cammilleri – che faremo con i tecnici nelle prossime ore”.

Situazione analoga a San Martino in Pensilis dove non è stata effettuata nessuna ordinanza di sgombero a fronte di una ventina richieste di controllo. “Fortunatamente la situazione è abbastanza tranquilla – il bilancio del primo cittadino Massimo Caravatta – abbiamo fatto un primo controllo dal quale non risultano danni gravi da avviare procedure di sgombero”. Continueranno comunque controlli con i tecnici comunali e regionali sia “agli edifici pubblici, scuole in primis, che ai cittadini che ne hanno fatto richiesta”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Portocannone Giuseppe Caporicci: “Ad ora, e speriamo che la situazione non cambi, dopo un prima verifica sembra che non ci siano danni strutturali”. Anche nel piccolo paese arabesche diverse sono state le richieste arrivate in Municipio per una verifica più puntuale alle abitazioni “cosa che faremo nelle prossime ore con i tecnici”. Controlli che saranno estesi anche negli edifici pubblici. In via precauzionale, molto probabilmente, si deciderà “di optare per un‘ordinanza di sgombero per una abitazione molto vecchia per via di una forte criticità”, la decisione sarà presa nelle prossime ore. Resta aperto il campo sportivo per chi vorrà dormire fuori la notte.

DUE FAMIGLIE EVACUATE A TAVENNA

A Tavenna le tende sono state montate nel campetto polivalente della villa comunale. Ospitano due famiglie, sei persone. “Le loro abitazioni – ha detto il sindaco Simone Spadanuda – hanno subito diverse lesioni e così abbiamo optato, in via precauzionale, di farli evacuare nell’attesa di una verifica tecnica che ci consenta di dire se possono o meno rientrare a casa”. Complessivamente una ventina gli edifici privati hanno bisogno di verifiche da parte dei tecnici della Protezione civile. A questi si devono aggiungere anche alcuni edifici pubblici quali la scuola e la stessa sede comunale.

Notte in auto o in alternativa in tenda per tante persone a Castelmauro. Nelle abitazioni sono iniziate le verifiche “tecniche che ci permetteranno di capire e valutare l’entità dei danni”, ha spiegato il sindaco Angelo Sticca.

tavenna tendopoli

LA SITUAZIONE NEGLI ALTRI PAESI

A San Giacomo nessuna situazione grave. Subito dopo le scosse del terremoto, il sindaco Costanzo Della Porta ha istituito in Comune il Coc per iniziare i controlli grazie al supporto di architetti, ingegneri e geometri volontari che hanno offerto le loro competenze e conoscenze per mettersi a disposizione della popolazione e del sindaco. Insieme ai tecnici e ai dipendenti del Comune, gli esperti hanno controllato immediatamente i luoghi pubblici a partire dalla scuola per poi arrivare al centro sociale, luogo di aggregazione del paese, e il Comune. Al momento non sono state emesse ordinanze e nessuno è costretto a dormire fuori casa perché sfollato. Nelle prossime ore con i tecnici Iacp si procederà anche a controllare le case relative. In paese solo una casa lesionata con il terremoto del 2002 e disabitata da anni è stata transennata per sicurezza. “Le emergenze a San Giacomo non ci sono – le parole del primo cittadino al telefono – stiamo controllando ma la situazione è sotto controllo, non ci sono lesioni o pericoli.  Stiamo seguendo tutto”.

Anche a Termoli la situazione è sotto controllo e non si sono registrati casi limite. Le ordinanze di sgombero non sono state firmate dal sindaco Angelo Sbrocca e nessuno è rimasto fuori casa. Nelle scorse ore era circolata la voce di una serie di interventi urgenti al borgo antico della città, subito smentite anche tramite la pagina Facebook del Comune. “Qualcuno in queste ore di notizie che si accavallano, ha detto che il Borgo di Termoli ha subito danni e crolli e sia transennato e chiuso. Non è così. Il nostro borgo, la nostra città, sta bene, magari con il cuore un po’ impaurito, ma confortato da tanta bellezza. Grazie a tutti voi che anche da lontano, continuate a sostenerci e ad amare Termoli”, il messaggio postato sulla pagina a corredo di un video che testimonia come al borgo antico non ci siano pericoli.

Intanto la notte scorsa i termolesi sono rientrati in casa, dopo la notte trascorsa all’aperto, in auto nei pressi delle abitazioni o nei luoghi più aperti, come piazza del Papa.  Nella giornata di ieri, 17 agosto, la squadra dei Lavori Pubblici del Comune di Termoli ha effettuato ulteriori sopralluoghi in tutte le scuole di competenza comunale ed edifici pubblici compresi gli asili nido e la Casa di Kore. In nessuna delle scuole, né tantomeno negli edifici pubblici, sono state riscontrate lesioni dovute alle scosse di terremoto dei giorni scorsi e non è stato necessario alcun intervento.

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