Campobasso

La dura vita dei vigili urbani: insulti, minacce e aggressioni dai cittadini. “Ma rischiano il processo”

Veniamo insultati, minacciati e aggrediti verbalmente pure se il cittadino ha torto perché ha commesso qualche infrazione”. E’ diventata durissima la vita dei vigili urbani di Campobasso. E tra loro c’è chi racconta a Primonumero (ovviamente in forma anonima per evitare ripercussioni) le difficoltà quotidiane di una professione che – è vero – dà la tranquillità del posto fisso e che non dovrebbe riservare problemi soprattutto in quella che viene considerata una città tranquilla come il capoluogo molisano.

La realtà è molto diversa. Gli agenti sono diventati quasi una ‘valvola di sfogo’ per i cittadini, che li chiamano per le necessità più disparate, pure per salvare cani e gatti che si trovano in pericolo. Forse non tutti lo sanno, ma le mansioni della Polizia Municipale non riguardano solo le multe, tanto odiate dagli automobilisti indisciplinati.

Noi svolgiamo anche controlli nei cantieri edili e controlli ambientali, ad esempio se i cittadini abbandonano l’immondizia per strada. Controlliamo l’anagrafe canina e i microchip, svolgiamo compiti di polizia stradale e amministrativa, di infortunistica stradale, verifichiamo la regolarità delle attività commerciali e le licenze”, raccontano alcuni agenti. Mansioni numerose, dunque, ma che cozzano con l’organico carente: a Campobasso ci vorrebbero più vigili urbani. “E meno ne siamo – sottolineano i diretti interessati – e meno riusciamo a rispondere alle esigenze delle persone”.

“Da quando sono titolare della Polizia Municipale (e non sono nemmeno passati due anni di mandato) al Comune di Campobasso – sottolinea l’assessore Francesco De Bernardo – sono stati assunti quattro nuovi vigili e il quinto sarà assunto nel concorso che è in atto. Inoltre abbiamo portato al 100% le vigilesse assunte part-time. Ora bisogna vedere se il Milleproroghe consentirà lo scorrimento delle graduatorie”.

Un altro problema è l’assenza da quattro anni di un comandante ‘in divisa’: attualmente il Corpo è guidato dal dirigente del Comune Matteo Iacovelli in base ad una precisa scelta politica dell’amministrazione Battista.

Ma questo “si ripercuote sull’organizzazione del personale, ognuno fa quello che vuole”. Un altro problema riguarda l’equipaggiamento. “Noi facciamo di più delle altre forze dell’ordine. Nonostante non siamo forniti di una pistola, siamo impegnati anche in attività pericolose”. Ma “a livello contrattuale siamo paragonati ai dipendenti comunali. Dovremmo essere inquadrati in modo diverso, ma questo dipende dal ministro Salvini”.

Intanto gli agenti sono diventati una valvola di sfogo per i cittadini. Per strada o sui social, la sostanza non cambia. “Prima c’era più rispetto per chi indossava la divisa, ora invece – ammettono i diretti interessati – siamo nel mirino dei cittadini, un po’ perché loro sono esasperati, un po’ per altri motivi”.

Ma stanchi ed esasperati sono pure loro. Per questo alcuni vigili urbani hanno deciso di reagire. Scatta dunque una segnalazione alla Procura e si rischia il processo per oltraggio a pubblico ufficiale, come spiegano dall’ufficio di Polizia Giudiziaria del Comando di via Toscana: “Se il reato si configura in determinate condizioni, ad esempio alla presenza di altre persone, c’è la segnalazione in Procura e nel caso in cui il procuratore decide che c’è rilevanza penale, può stabilire ulteriori indagini o il rinvio a giudizio del cittadino che ha insultato il vigile urbano”. Discorso simile pure se l’insulto avviene sui social. “Dovremmo denunciare tutti i giorni per le offese che riceviamo – si sfoga un agente – ma non lo facciamo, cerchiamo di mediare. Ma così è durissimo andare avanti”.

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