Montonio nei frentani

Dipinto sulla transumanza in dono ai Colantuono, a consegnarlo l’Ambasciatore d’Italia in Francia

In occasione della visita eccezionale a Montorio nei Frentani dell’Ambasciatore d’Italia in Francia, Giandomenico Magliano, il sindaco Nino Ponte ha organizzato un incontro – tenutosi sabato 25 agosto – per omaggiare Carmelina Colantuono con un bellissimo dipinto realizzato dalla professoressa Mirella Sotgiu Carfagnini.

Si tratta di un’opera raffigurante ‘La Transumanza di Montorio’, tratta da una mostra, aperta il 2 agosto, che annovera una serie di dipinti che ricordano scorci di vita delle tradizioni montoriesi, tra queste appunto la transumanza, che ha interessato anche il territorio di Montorio. Tante sono state le testimonianze di un passato dai forti connotati agropastorali, emerse tra il pubblico presente, anche di rapporti diretti con la famiglia Colantuono, soprattutto verso la fine degli anni Sessanta.

In questo contesto l’Ambasciatore Magliano, che ha origini montoriesi, ha fatto dono di uno dei dipinti a tema. Comprensibile la soddisfazione di Carmelina Colantuono, che ha ritirato l’opera a nome della sua famiglia: “E’ un riconoscimento che ci riempie d’orgoglio – spiega Carmelina Colantuono -. Il nostro lavoro riceve continue gratificazioni e questa, in particolare, ha una valenza doppia perché arriva da una personalità di primo livello, quale è l’Ambasciatore Magliano, e da un paese, Montorio nei Frentani, che è tra i più vivaci sul piano culturale e della promozione delle tradizioni e dei  propri ‘figli illustri’. Un grosso grazie al sindaco Nino Ponte. Tra l’altro – conclude la cowgirl di Frosolone – è stato bellissimo ricordare gli anni, intorno al 1967-68, in cui la nostra transumanza passò per Montorio, con un percorso diverso che faceva tappa a Larino”.

Il dipinto vuole essere anche di buon auspicio per l’avventura internazionale dei Colantuono, simbolo del rito agropastorale molisano, per il riconoscimento della Transumanza a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco. Tra poco più di un anno il responso alla richiesta formalizzata quest’anno a Parigi.