Via alla distribuzione nelle diocesi italiane

Diciotti, Campobasso pronta ad accogliere i migranti: individuata la struttura

Oggi è partita la redistribuzione sul territorio italiano dei richiedenti asilo che arrivano, per lo più, dall’Eritrea. Nelle prossime ore potrebbero arrivare a Campobasso

La Diocesi di Campobasso-Bojano è pronta ad accogliere alcuni dei migranti sbarcati dalla nave Diciotti, quella rimasta ormeggiata al porto di Catania perché il ministro dell’Interno voleva impedire che gli stranieri mettessero piede a terra. Il vescovo Giancarlo Maria Bregantini in persona – fanno sapere dall’ufficio stampa – avrebbe trovato una sistemazione per alcune delle donne che erano a bordo della nave. Non si tratterebbe degli alloggi gestiti dalla Caritas ma di una struttura alternativa presente in città.

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Quaranta in tutto sono state le Diocesi che hanno dato disponibilità per i profughi della Diciotti dopo che la Conferenza episcopale italiana ha siglato un protocollo d’intesa col quale ha formalizzato l’avvio delle procedure per la dislocazione sul territorio dei migranti.
In base a quell’accordo col ministero di Matteo Salvini oggi è partita la redistribuzione dei richiedenti asilo che arrivano, per lo più, dall’Eritrea. Si tratta di uno di quei paesi africani in cui la guerra è riconosciuta a livello internazionale. Per loro è molto più semplice ottenere lo status di rifugiato non solo in Italia ma anche negli altri paesi dell’Europa (Francia, Belgio e Germania, per esempio, in cui ci sono già comunità molto numerose). Tanto che, generalmente, restano pochissimo nel nostro Paese.
I migranti che dovrebbero arrivare a Campobasso potrebbero, dunque, restare qui per pochissimi giorni. Sempre ammesso che ce ne sia necessità visto che si tratta di poche decine di persone.

 

Don Ivan Maffei in una intervista rilasciata proprio oggi a Salvatore Tropea di Vatican News ha fatto sapere che “tanti di questi migranti avvieranno l’iter per chiedere lo status di rifugiato e poi probabilmente la maggioranza cercherà di ricongiungersi con le famiglie che sono all’estero”.
In ruolo della Chiesa – leggiamo ancora da questo articolo – sarà quindi anche quello di comunicare in tempo reale al Ministero dell’Interno queste volontà e di volta in volta agevolare le procedure burocratiche per lo spostamento oltre i confini italiani. Su questo tema si è anche espresso, nei giorni scorsi, il Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, con una lettera al Capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno, il Prefetto Matteo Piantedosi.
Il Garante si è raccomandato affinché tutte le persone sbarcate dalla nave Diciotti possano ricevere la dovuta assistenza, soprattutto per le procedure relative alla possibilità di richiedere asilo.

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