Guerra alle slot

A San Giuliano è lotta all’azzardo, e il Consiglio delibera gli orari per le slot

Il consiglio comunale ha approvato un disciplinare che regolamenta apertura e chiusura delle sale dove sono collocate le macchinette per il gioco d'azzardo. Codagnone: "I dati espressi nel mio centro sono allarmanti in rapporto alla popolazione"

Il Comune di San Giuliano del Sannio aveva dichiarato guerra al gioco d’azzardo meno di un mese fa. Adesso l’amministrazione ha approvato una serie azioni per limitare o tentare di arginare un fenomeno che – dati alla mano – aveva messo in allarme il primo cittadino Angelo Codagnone e molti suoi ‘cooleghi’ di Palazzo.

All’interno del territorio comunale, risultano attive 2 sale da gioco per una decina di slot e macchinette. Nel 2016 le giocate complessive a S.Giuliano del Sannio sono state pari a 671mila euro. Per ogni apparecchio gli utenti appassionati del gioco hanno buttato via la media di 67mila euro.

Dati che hanno fatto saltare dalla sedia il primo cittadino, che nella vita è un medico e quindi bene conosce gli effetti delle dipendenze come è stata classificata anche la ludopatia.

Il 30 luglio scorso il presidente dell’assise civica ha quindi convocato il consiglio comunale di San Giuliano del Sannio finalizzato proprio all’approvazione di un regolamento sull’argomento. Con la presenza di 7 consiglieri e l’assenza di 4, l’assise ha deliberato il regolamento che prevede per le sale gioco autorizzate l’apertura dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 21 tutti i giorni, compresi i festivi.

“Fare prevenzione e contrasto alle dipendenze da gioco d’azzardo – ha detto Codagnone – è certamente un obbligo di legge ma è anche e soprattutto un’azione importante per tutelare la salute di una comunità. Quell’espressione statistica in valore economico delle giocate effettuate pro capire nell’anno 2016 nel mio paese mi ha frastornato. I dati sono allarmanti e devono inevitabilmente portare l’attenzione su tutte le azioni di prevenzione possibili per contrastare questa piaga sociale. Gli attori coinvolti sono diversi: Regione, aziende sanitarie, istituzioni scolastiche, associazioni e Comuni. Io ho iniziato con il fare la mia parte”.

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