Termoli

L’ilarità travolge il Teatro Verde con ‘Il mercante di Monologhi’

Teatro gremito per il 2^ spettacolo della stagione del Teatro Verde. In scena ‘Il mercante di Monologhi’ di e con Matthias Martelli con musiche dal vivo del maestro Matteo Castellan.

Un giullare dei nostri tempi, un carretto di legno con dei vestiti e le note del piano e della fisarmonica.

Così si compone la scena de ‘Il mercante di Monologhi’, di e con Matthias Martelli per la regia di Domenico Lannuti. Il tutto accompagnato dal musicista-spalla Matteo Castellan che, con le sue note, sottolinea i momenti scenici, da quelli comici a quelli più lirici. Uno spettacolo di nuova drammaturgia che si rifà agli spettacoli degli attori con il carretto dell’Antica Grecia, ai giullari, alla Commedia dell’Arte. Insomma alla storia del teatro. E che è un omaggio anche a Dario Fo, l’ultimo dei giullari, di cui Martelli, classe 1986, è stato allievo.

Pubblico delle grandi occasioni quello di ieri sera, lunedì 30 luglio, per uno spettacolo che non ha deluso le attese dei tanti giunti nell’anfiteatro del parco comunale per assistere al secondo appuntamento della stagione del Teatro Verde di Termoli, resa possibile da Frentania Teatri.

mercante di monologhi-pubblico

Matthias Martelli si presenta al pubblico dicendo che “stasera non vi vendiamo vestiti, pentole volanti o tappeti a pressione, e soprattutto non vi vendiamo la Verità. Vi vendiamo… Monologhi”.

Si comincia dal monologo-parodia del politico e della sua retorica fatta di slogan vuoti di significato. Si passa poi alla dissacrante ‘I messa’ celebrata, in nome del Dio Web, da grotteschi Don iPhone e Suor Wireless che, tra un selfie di pace, un rito dell’eucareUsb e degli amen divenuti ‘mi piace’, trascinano il pubblico in vorticose risate e scroscianti applausi.

E ancora una carrellata veloce di ‘macchiette’ costruita grazie ad un pezzo di feltro che, di volta in volta con l’aiuto delle mani, si trasforma in vari tipi di cappello e ne nascono vari personaggi: dal cardinale ottocentesco al torero vegano, da Napoleone che canta una Marsigliese sui generis al pescatore abruzzese, dal diavolo tedesco che termina il suo sproloquio con un ‘Goal… della Corea” per finire con un samurai fiorentino di nome Matteo alias Renzi.

L’ilarità travolge il teatro che, per l’occasione, è quasi al completo. Alle irriverenti caricature fanno da amplificatori mimica e movimenti di Martelli, ivi comprese scorrazzate tra gli spalti. Non mancano però i momenti più poetici suggellati dagli assoli del maestro Castellan al piano o alla fisarmonica e da alcuni monologhi che emozionano in un senso diverso. È il caso di quello sull’elogio della lentezza che fa riflettere la platea  invitando tutti ad “essere lenti come chi va a piedi e vede magicamente aprirsi il mondo… ad invidiare l’anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada… a sedersi su una panchina e suscitare pensieri involontari, senza dover per forza programmare”. Vivere fino in fondo ogni istante, questo il messaggio.

mercante di monologhi-Castellan

Non sono mancati cenni ironici su tunnel, ponti sugli stretti, sull’attualità dei porti chiusi e tanto altro.

L’ultimo dei monologhi è dedicato ad uno sgrammaticato poeta contemporaneo che canta l’amore e i suoi esilaranti contraccolpi scimmiottando i classici. E allora una poesia come ‘L’infinito’ diventa L’infinire e ‘A Silvia’ diviene una composizione dal titolo romanesco.

Un’ora e mezza di puro godimento in cui l’interazione tra il guitto Martelli e il pubblico non è mai mancata e gli applausi hanno ripagato abbondantemente il mercante.

La chiusura, così come il prologo, è una trasposizione di Dario Fo di un brano di Ruzzante, un invito a vivere la vita con follia e allegrezza, sperando che nel giorno della nostra morte la gente dica “Peccato che abbia finito di campare, era così vivo, da vivo”.

A fine spettacolo i dovuti ringraziamenti. Un plauso particolare alla Casa del Libro di Termoli e a Daniela Battista che hanno fortemente voluto portare questo spettacolo – che in circa tre anni ha visto quasi 250 repliche in Italia e diversi premi vinti – nel Molise.

Il prossimo appuntamento al Teatro Verde sarà lunedì 6 agosto con ‘Moby Dick’ con il molisano Stefano Sabelli per la regia di Davide Sacco.

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