Campobasso

Trasporto urbano, annullato il ‘mini’ bando: “Non è stato rispettato il Codice dei contratti pubblici”

Clamorosa sentenza del Tar Molise che hanno riconosciuto le ragioni della Seac e annullato il bando per l'affidamento del servizio da agosto fino al prossimo febbraio. Per i giudici "occorreva un atto del Consiglio comunale, non della Giunta" e poi "non è stato rispettato il codice degli appalti pubblici".

Punto e a capo. Pure il Tar Molise boccia il ‘bando ponte’ ideato dal Comune di Campobasso per affidare il servizio di trasporto urbano per sette mesi, da agosto fino al prossimo febbraio, in attesa di ‘firmare’ con un nuovo gestore il contratto valido per i prossimi 9 anni. La questione era stata discussa nella sede di via San Giovanni il mese scorso. Ora è arrivata l’attesa sentenza.

I giudici del Tribunale amministrativo, a cui si era rivolta la Seac (da anni società concessionaria del servizio), contestano due aspetti della procedura seguita per il bando. Il primo: “trattandosi di un appalto per la concessione di servizio pubblico, la procedura negoziata non appare coerente con il Codice dei contratti pubblici”. In secondo luogo, c’è un problema di competenza: il bando non può essere solo approvato dalla giunta, ma occorreva “una deliberazione del Consiglio comunale, unico organo di indirizzo politico competente in materia di affidamento di servizi pubblici” e dunque “la delibera di giunta comunale è da ritenersi viziata da incompetenza”.

Una sentenza che dunque stravolge i piani dell’amministrazione Battista alla vigilia della presentazione delle offerte per la procedura di gara. Ma i giudici ‘bacchettano’ pure la Regione Molise per via del taglio al finanziamento erogato al Comune che ha costretto a ridurre le corse.

Il pronunciamento dei giudici è stato accolto con un sospiro di sollievo in casa Seac. “Il Tar Molise ha sanzionato duramente l’operato del Comune di Campobasso e della Regione Molise per i tagli drastici operati al servizio pubblico locale di trasporto del Comune di Campobasso che tanto hanno penalizzato la cittadinanza del capoluogo di regione”, il commento che la società guidata da Costantino Potena fa arrivare nelle redazioni giornalistiche. “Il Comune di Campobasso si è avventurato nel bandire numerose procedure puntualmente sanzionate dal Tar e oggi definitivamente annullate”.

La sentenza potrebbe provocare qualche scossone a palazzo San Giorgio: i bandi, prima pubblicati e poi ritirati e infine ripubblicati, hanno già provocato una serie di attriti tra la giunta e la struttura tecnica. E ora, a meno di un anno dalle elezioni, potrebbero favorire pure qualche vendetta ‘politica’ all’interno della maggioranza di Antonio Battista. L’assessore al ramo, Francesco De Bernardo, già è finito nel mirino di qualche ‘collega’.

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